Quattro arresti tra Giarre e Fiumefreddo VD -
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Quattro arresti tra Giarre e Fiumefreddo VD

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IL VIDEO DEL BLITZ

I carabinieri della Compagnia di Giarre, nell’ambito dell’operazione “Gotha” scattata nel gennaio scorso,  hanno arrestato nel pomeriggio quattro persone indicate come importanti referenti del gruppo criminale fiumefreddese Brunetto, vicino al sodalizio mafioso di Santapaola.

CARMELO OLIVERII provvedimenti di carcerazione sono scattati oggi all’esito della sentenza pronunciata martedì mattina dalla Cassazione. Nel gennaio scorso, infatti, il Gip di Catania, Anna Maggiore, aveva rigettato cinque delle sette richieste di custodia cautelare; la Procura etnea ritenendo fondato l’intero impianto accusatorio aveva presentato appello al Tribunale del Riesame, ottenendo una prima vittoria che è stata confermata dalla sentenza della Suprema Corte che ieri ha disposto l’esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare a carico di: Salvatore Brunetto di Fiumefreddo di Sicilia; Rosario Russo di Mascali; Carmelo Olivieri di Giarre (nella foto a sinistra); Alfio Patané di Fiumefreddo di Sicilia, quest’ultimo già detenuto per altra causa. 

La Motta Benedetto nato a Riposto il 03.04.1958Calì Giovanni nato a Giarre il 19.08.1973Salgono dunque a sei gli arrestati di quell’operazione scattata il 30 gennaio scorso, nell’ambito della quale erano finiti in manette Benedetto “Benito” La Motta, 56 anni di Riposto e il 41 enne giarrese, Giovanni Calì – nelle foto sopra – indicato come componente del gruppo mafioso e mero esecutore di “ordini”.

Entrambi erano stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa, emessa dal Gip di Catania, Anna Maggiore. Gli elementi di prova emersi per La Motta e Calì, erano fondati sulle risultanze tecniche di indagine e sull’acquisizione delle dichiarazioni rilasciate da alcuni collaboratori di giustizia. Quelle indagini condotte dai carabinieri avevano preso il via dopo il giallo sull’omicidio di Salvatore Vadalà, il 22enne di Fiumefreddo scomparso da casa il 27 novembre del 2008 ed il cui cadavere è stato poi rinvenuto una decina di giorni in un agrumeto di Mascali e sulla misteriosa scomparsa, nel giugno 2012, del 39enne giarrese Giorgio Curatolo, vittima di un presunto caso di “lupara bianca”.

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