Alle 23:30 di ieri è terminata l’ansia del figlio Salvatore, preoccupato per il mancato rientro a casa dell’anziano padre, classe ’41, brontese.

Verso le 18:30, non vedendo rientrare in casa il genitore, come d’abitudine, il figlio, dopo aver cercato inutilmente di contattarlo telefonicamente (assenza di campo),  si è presentato ai carabinieri della Stazione di Maletto, denunciandone la scomparsa. Il padre si era recato, sin dal mattino, sul parco dell’Etna, in contrada Nave di Maletto, alla ricerca di funghi e castagne ed al calare del sole non si avevano ancora sue notizie.

Le ricerche dell’uomo sono state immediate, diverse pattuglie dei Carabinieri, del Corpo Forestale  e del soccorso alpino della Guardia di Finanza, si sono attivate in zona, raggiungendo le quote più elevate, sino a scandagliare il bosco a 1.800 metri di altezza.

Alle 21:30 è stata trovata l’auto dell’anziano, primo segno che le ricerche erano state indirizzate nel verso giusto. Nel frattempo, i militari della Compagnia di Randazzo, in supporto a quelli di Maletto, hanno provveduto al monitoraggio delle celle telefoniche (agganciate intorno alle 21:15) relative al cellulare in uso al disperso. Proprio le celle d’aggancio hanno consentito di avere la certezza che il disperso fosse vivo, giacché era in movimento in direzione di Randazzo.

Qualche ora dopo, infatti, i militari di Maletto lo hanno recuperato in area boschiva, a circa 6 chilometri dalla propria autovettura, infreddolito ma in buone condizioni di salute.