Belpasso, l’Archeoclub alla scoperta di Catania -
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Belpasso, l’Archeoclub alla scoperta di Catania

Belpasso, l’Archeoclub alla scoperta di Catania

L’apertura dell’anno sociale 2014-2015 è stata accompagnata da una conferenza-dibattito che ha illustrato le testimonianze del periodo romano che il capoluogo etneo conserva nel suo sottosuolo

«Prendendo le mosse dall’art.9 della Costituzione Italiana, si intende promuovere lo sviluppo della cultura, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico». A parlare è la presidente e consigliere nazionale dell’Archeoclub di Belpasso, Maria Rosa Vitaliti, che aggiunge: «Con l’apertura dell’anno sociale 2014-2015, presso l’Auditorium della scuola secondaria di I grado “Nino Martoglio” e con la collaborazione della stessa, grazie alla disponibilità della preside, prof. Anna Spampinato, della docente Maria Grazia Pitrè, responsabile ai Beni Culturali dell’Istituto, della prof.ssa Chiara Ponzo, esperta in beni culturali e guida turistica regionale, si avvia il progetto per rinnovare il legame tra i giovani e la città, attraverso la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali presenti nel territorio. Con la conferenza “Catania sottosopra, dalle Terme Achilleane al teatro greco–romano”, a cura della prof.ssa Chiara Ponzo, si inizia un percorso dove si cerca di assecondare, da una parte, i bisogni dei giovani, che guardano alla città come modello e contesto di crescita, e dall’altra quelli della città e del paese, che necessita di ragazzi culturalmente competenti».

Dopo il saluto dell’assessore alla Cultura e Pubblica istruzione del Comune di Belpasso, prof. Barbara Laudani, la relatrice, con l’ausilio di proiezioni di video, si è rivolta ai ragazzi esortandoli a sviluppare la coscienza civica in relazione alla conservazione e tutela del patrimonio storico-artistico, a conoscere la storia locale per rafforzare l’identità con il territorio. Dopo questa introduzione ai ragazzi, la prof.ssa Chiara Ponzo ha, tramite immagini, illustrato ai ragazzi e docenti presenti, coinvolgendoli in interventi propositivi, la storia della Catania romana, gli scavi eseguiti da Paternò Castello Ignazio, principe di Biscari, archeologo e scrittore vissuto a Catania negli anni 1719-1786, ove nel 1758 fondò a Catania il museo nel suo palazzo.

Con ammaliante ed interessante esposizione, che ha immobilizzato gli alunni alle sedie, la prof.ssa Ponzo ha spiegato che il prospetto esterno del Teatro, visibile per un breve tratto su via Teatro greco, è movimentato da scale e da grandi esedre che erano, probabilmente, decorate da statue. Ha sottolineato come, attraverso le analisi delle strutture, delle decorazioni architettonica e dei dati di scavo, si ricavano le diverse fasi del monumento: costruito nell’area occupata probabilmente da un teatro ellenistico, ebbe, in età augustea, la sua prima sistemazione come teatro romano. Tra la fine del III sec. e la prima metà del IV sec. d.C. fu restaurato e venne realizzato un palcoscenico più ampio. L’Auditorium del teatro romano, con i suoi ambulacri, ha un diametro di cento metri e fu, probabilmente, concepito per settemila spettatori. Le file di sedili, i gradini e l’orchestra sono realizzati in pietra lavica nera. Ad ovest del teatro romano si collega direttamente il piccolo Odeon.

La città romana era impostata sul cardo e il decumano, due assi ortogonali attorno ai quali si ponevano gli edifici pubblici. Essa si estendeva dall’anfiteatro al circo, posti l’uno a nord e l’altro a sud. Il foro era situato presso il cortile di San Pantaleone, probabilmente sull’agorà greca. È in questa zona che è possibile osservare i pochi resti architettonici dell’epoca romana, di carattere monumentale.

La prof.ssa Ponzo, proseguendo nel suo exursus archeologico di Catania, sempre tramite immagini, ha presentato uno degli edifici più significativi dell’età romano-imperiale a Catania: le Terme Achilleane situate sotto piazza Duomo, il cui ingresso è situato sul lato destro della facciata della Cattedrale. La relatrice ha ripetuto che anche le Terme, distrutte dopo il terremoto del 1693, sono state scoperte con gli scavi eseguiti dal principe Biscari, che è riuscito a scoprire parte del grande complesso termale di cui aveva individuato tracce sotto la cattedrale, sotto il seminario, attuale Museo Diocesano, e sotto il palazzo senatoriale, oggi sede del Comune. La parte visitabile è costituita da una sala centrale rettangolare dove si trova una vasca originariamente rivestita in marmo, così come la pavimentazione. La visita alle terme permette di vedere dove scorre il fiume Amenano.

A fine conferenza-dibattito, la prof.ssa Chiara Ponzo ha rimandato alunni, docenti e genitori alla visita reale dei luoghi descritti.

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