Truffe assicurazioni, processo per 11 arrestati VD -
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Truffe assicurazioni, processo per 11 arrestati VD

Truffe assicurazioni, processo per 11 arrestati VD

IL VIDEO DELL’OPERAZIONE 

Giudizio immediato per gli undici arrestati dell’operazione del luglio scorso coinvolti nell’inchiesta denominata “First Aid”, dall’omonima operazione condotta dalla Guardia di finanza di Taormina che ha portato in carcere i presunti componenti di una ramificata organizzazione dedita alle truffe alle compagnie assicurative e che aveva la sua base operativa a Giarre (leggi l’articolo Giarre, operazione First Aid UN ARRESTO IN PRESA DIRETTA VIDEO).

L’udienza preliminare è stata fissata per il 15 gennaio 2015. Alla sbarra: Lucio Parisi, 56 anni di Giarre e Sebastiano Messina, 53 anni, di Giardini Naxos, ai vertici, secondo la Procura di Messina dell’organizzazione;  i giarresi Carmelo Compagnino e Luca Fazio; Carlo Nastasi di Mascali Massimo Donato, Concetto Parisi, Rosario Daniele Furnari, di Gaggi;  Salvatore Moschella, di Taormina; Antonino Ruberto di Giardini Naxos; Rosario Genati, di Calatabiano, medico del Pronto Soccorso dell’ospedale “San Vincenzo Sirina” di Taormina.

Prosegue, invece, la fase istruttoria per i 37 indagati a piede libero, tra cui: Vincenzo Caruso, 53 anni, direttore della filiale delle poste di Altarello di Giarre, che, secondo l’accusa, si sarebbe prestato, inizialmente, a simulare un incidente, trattenendo i libretti postali aperti dagli attori dei sinistri, proprio per incassare la liquidazione inviata dalla compagnia assicurativa.

Tra gli indagati dell’inchiesta avviata nel 2013, numerosi professionisti, medici, periti e anche un avvocato: Giuseppe Ricciardi, 49 anni, messinese, con studio anche nel catanese; numerosi, poi, gli attori e i finti testimoni costruiti ad arte per gli incidenti fasulli, molti dei quali residenti nel giarrese: Maria Pina Adornato, Luciano Pisa, di Fiumefreddo; Benito Alfio Arena e Rosario Torrisi, di Riposto; Venero Ragonese e Melania Raneri, di Calatabiano.

I professionisti sono stati poi intercettati a parlare in tono confidenziale con le due “menti” del gruppo criminale, Messina e Parisi, risultavano sul libro paga dei due, sono stati “spiati” dagli investigatori ad intascare il corrispettivo del loro prestarsi alla truffa. Accanto a medici, periti e avvocati, indagati anche, a vario titolo, i falsi testimoni e attori degli incidenti fasulli, residenti tra il taorminese e le zone di Giarre e Acireale. Coinvolte anche le mogli dei due arrestati e altri parenti: avrebbero riutilizzato il denaro intascato con le truffe acquistando immobili, moto e altri beni, sequestrati. La Guardia di finanza di Finanza di Taormina ha eseguito il sequestro preventivo di oltre 3 milioni di euro.

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