Giardini Naxos e la “bomba” Lo Turco -
Catania
11°

Giardini Naxos e la “bomba” Lo Turco

Giardini Naxos e la “bomba” Lo Turco

L’attuale Primo cittadino, a sorpresa, annuncia la sua ricandidatura per le Amministrative 2015 e punta a spiazzare l’incerto fronte dei suoi avversari

Giardini Naxos è in festa; fervono i preparativi per festeggiare la Santa Patrona, Maria Santissima della Raccomandata, la Vergine dei tre dogma a cui fu concesso di chiamarsi THEOTOKOS, cioè Madre di Dio e di salire in cielo in anima e corpo, arrivata in una splendida giornata del lontano 1853, a bordo del veliero dei fratelli Cacopardo. Era il martedì di Pasqua, quando la splendida statua, costruita a Napoli dal maestro Bottiglieri, arrivò nel piccolo “Borgo delli giardini”. Da quel giorno, i giardinesi non hanno mai smesso di amarla. È un amore profondo e reciproco.

Mentre a Giardini fervono questi preparativi per i suoi festeggiamenti, i dilettanti della politica e alcuni professionisti iniziano, ciascuno nella propria sfera di competenza, le loro prove di sindacatura. Tanti, gli appetiti; pochi i palati buoni. Si tessono tele che vivono lo spazio di un mattino, come la tela di Penelope: tessuta durante il giorno e disfatta la notte. Anche se non in modo ufficiale, molti nomi vengono sussurrati: moltissimi i dubbi e le incertezze. Una voce, però, è certa: Nello Lo Turco sindaco uscente, smentendo le dicerie circolate, ripresenterà la sua candidatura, cercando di riottenere quel voto plebiscitario delle elezioni del 2010.

Non si conoscono quali partiti e quali aggregazioni saranno con lui. La sua Amministrazione non è stata una delle migliori; poche le realizzazioni, pochissime le opere realizzate. Se volessimo fare un rendiconto diremmo che la sua Amministrazione non è stata molto impegnata. Una Giunta inerte, poco preparata politicamente, molto altalenante che non lascia nessuna impronta. Un Consiglio comunale spaccato, sempre frammentato, politicamente e amministrativamente impreparato. Litigioso al tal punto da sfiduciare il proprio presidente, che resta in carica solamente per l’aiuto della minoranza. Sei voti contro cinque. Mai si era visto a Giardini che una maggioranza sfiduciasse il proprio rappresentante. Un Consiglio cannibale, che come Crono divora i propri figli.

Se in cinque anni il Consiglio non si è sciolto lo dobbiamo a Nello Lo Turco che, a tutti i costi, ha voluto far vivere il Civico consesso difendendo apostati e seguaci. Non sappiamo se ha fatto bene. Una cosa è certa: a lui si deve se la maggioranza, anche se frammentata e dilaniata, è riuscita a finire il mandato. A Nello Lo Turco che si ripresenta auguriamo un buon consenso elettorale.

Nell’augurargli un soddisfacente risultato vogliamo ricordargli che deve liberarsi dei quattro quinti dei suoi uomini di Giunta e di Consiglio. Non sono più credibili politicamente e amministrativamente. Coloro che li hanno votati, sostenuti e incoraggiati, non sono più disposti ad assistere a lotte interne, fratricide. Ci vogliamo uomini preparati, capaci, conoscitori delle norme che regolano la vita degli Enti Locali, dialettici, ma rispettosi e osservanti delle decisioni prese. Non c’è posto nel Consiglio comunale della Patria di Tisandros, né per apostati, né per “uomini voto”. La dialettica è l’arma della democrazia, ma ha un limite: l’osservanza della decisione.

A Nello Lo Turco, se vuole ancora sperare di essere rieletto, ricordiamo che: deve avere coraggio nelle sue decisioni; deve far rispettare con forza quanto si decide; occorrono mano forte e, soprattutto, occhio vigile nel controllare, politicamente e amministrativamente, quanto nel Comune succede; occorre prontezza decisionale; è necessaria attenta, profonda e oculata attenzione nella scelta dei suoi nuovi accompagnatori.

Giardini Naxos vanta il triste privilegio di aver avuto assessori ed impiegati arrestati, alcuni con sentenza passato in giudicato. Sono necessari discernimento ed oculatezza e molta, moltissima psicologia onde evitare che il Re resti nudo. Non dovrà più promettere, ma dovrà operare, agire, produrre e, soprattutto, attenzionare i vari settori amministrativi. Potrà ancora vincere, se sarà capace di mostrare di essere un capo, che si fa rispettare, ma anche quando è necessario temere; un capo che vigila, ascolta e decide. Non dovranno più esserci tentennamenti ma decisioni, magari dolorose, ma se necessarie, non più rimandabili.

Francesco Bottari

Potrebbero interessarti anche