Santa Venerina, un arresto per omicidio -
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Santa Venerina, un arresto per omicidio

Santa Venerina, un arresto per omicidio

Dopo sette mesi di intense indagini è stato arrestato il presunto responsabile della morte di un pensionato pugliese, Giuseppe Fusillo, morto l’11 novembre scorso a causa di una violenta aggressione. I carabinieri della compagnia di Vico del Gargano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Foggia nei confronti di Antonio Di Viesti, 48enne, residente a Santa Venerina, accusato di omicidio volontario. Il presunto omicida si trovava in Puglia in vacanza, nell’agosto della scorsa estate.

Il pestaggio avvenne, infatti,  il 25 agosto del 2013 in piazza del Popolo a Carpino, piccolo centro in provincia di Foggia. Fusillo, 75enne, venne trasportato presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, dove gli veniva diagnosticato un trauma cranio facciale, con prognosi riservata e ricovero in sala rianimazione. Il 3 ottobre 2013, Fusillo, dopo un periodo di degenza presso il reparto di Neurochirurgia venne trasferito presso il centro di riabilitazione “Fondazione Padre Alberto Mileno Onlus – Istituto San Francesco di Assisi”, con sede a Vasto (Chieti), dove morì il successivo 11 novembre. 
All’esito dell’esame autoptico, la causa della morte è stata individuata in una “insufficienza cardio respiratoria acuta, determinatasi per una condizione di imponente edema cerebrale in esiti di imponente trauma cranio – facciale”, affermando quindi con certezza il nesso tra il decesso della vittima e il grave trauma cranio facciale riportato dall’anziano. Le indagini dei carabinieri hanno consentito di raccogliere numerosi elementi probatori nei confronti di Di Viesti, fornendo un quadro indiziario chiaro e univoco sulle responsabilità dello stesso in ordine al reato di omicidio volontario e non preterintenzionale, come ribadito dal giudice, in quanto le fratture facciali riscontrate dai sanitari e confermate dall’esame autoptico danno conto di più e più colpi inferti con inaudita violenza, tanto da non poter dubitare che l’autore delle percosse, dirette anche alla testa, volesse uccidere la vittima. Ora il 48enne è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza  a Catania.

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