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Province e Liberi Consorzi, un po’ di chiarezza!

Province e Liberi Consorzi, un po’ di chiarezza!

Prima di entrare nel merito della legge approvata all’Ars, è importante fare un po’ di chiarezza sulle province. Le province, così come sancito dalla Costituzione, trovano attuazione nei territori di rifermento degli Uffici Territoriali del Governo (Prefetture), che nessuna legge nazionale o regionale ha eliminato. Quindi, siamo Provincia di Catania e continueremo ad esserlo. E quindi, gli Uffici Territoriali (I.N.P.S., I.N.A.I.L., Agenzia delle Entrate, Camera di Commercio, ecc.), continueranno ad avere competenza per il territorio provinciale. Nessuna proliferazione e/o duplicazione di questi enti. In Sicilia le Province sono 9 e 9 rimarranno. Si potrebbe ipotizzare, in un futuro, la ridefinizione dei confini provinciali, in funzione dei territori dei nascenti Liberi Consorzi, inglobando o cedendo territori da e ad altri Uffici Territoriali del Governo, ma rimanendo sempre e comunque 9 province.

Altro è l’organizzazione amministrativa del territorio, oggi rappresentata dalle Province Regionali, che sì coincidono con i confini degli Uffici Territoriali del Governo, ma non sono in nessun modo dipendenti. Le Province Regionale, istituite nel 1986, sono Liberi Consorzi di Comuni con denominazione Province Regionali (Organo amministrativo di coordinamento, programmazione e promozione del territorio di competenza, a cui sono assegnati compiti e funzioni di area vasta). Da quanto sopra forse, si rende più chiara la riforma in adottata all’Assemblea Regionale Siciliana che proviamo ad analizzare.

La nuova legge istituisce i Liberi Consorzi (in attuazione dell’Art. 15 dello Statuto della Regione Siciliana), aventi come territorio quello delle attuali Province Regionali, ad esclusione dei territori delle Città Metropolitane nelle province di Palermo, Catania e Messina. Istituisce le Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina, aventi come territorio quello corrispondente alle aree metropolitane, così individuate da un Decreto del Presidente della Regione del 1995. Quindi, in totale, 9 Liberi Consorzi di Comuni e 3 Città Metropolitane. Nei 6 mesi successivi alla pubblicazione della legge, i Comuni hanno la possibilità di transitare da un Consorzio all’altro, o da un consorzio ad una Città metropolitana e viceversa, o creare nuovi consorzi che abbiano almeno 180000 abitanti, purché si abbia la continuità territoriale. Gli atti di adesione, uscita o costituzione di nuovi consorzi, devono essere sottoposti alla ratifica dei singoli Consigli comunali con maggioranza di 2/3 dei consiglieri e successivamente (entro i 60 gg) essere sottoposti a ratifica popolare tramite Referendum confermativo.

Quindi, il territorio delle province di Catania e Messina potrebbe essere suddiviso in 2 Città Metropolitane (Catania e Messina) e 6 Liberi Consorzi (Calatino – Caltagirone), Terra dei Normanni (Paternò), delle Aci (Acireale), Jonia-Taormina-Etna (Giarre), delle Madonie e Eolie (Barcellona Pozzo di Gotto), dei Nebrodi (Cefalù). Gli organi di Governo dei Liberi Consorzi previsti sono: presidente, Giunta e Assemblea. L’Assemblea del Libero Consorzio sarà composta da tutti i Sindaci dei Comuni che ne faranno parte, adotta lo statuto ed elegge (con l’aggiunta di tutti i Consiglieri comunali di tutti i Comuni che ne fanno parte) il presidente e la Giunta.

Il presidente è un Sindaco facente parte dell’Assemblea eletto dalla stessa, rappresenta il Libero Consorzio e guida la Giunta. La Giunta del Libero Consorzio è composta da un massimo di 8 assessori eletti tra i Sindaci facenti parte dell’Assemblea eletti dalla stessa. Al presidente, ai componenti della Giunta e dell’Assemblea non è assegnata alcuna indennità e le spese di trasferta sono a carico dei rispettivi Comuni. La sede del consorzio sarà individuata nel Comune con il maggior numero di abitanti nel Consorzio di appartenenza ed in via transitoria, 6 mesi, la sede del Consorzio, sarà l’attuale sede della rispettiva Provincia Regionale. Ai Liberi Consorzi sono assegnati i compiti di coordinamento, programmazione e promozione del territorio ed ambientale.

Una legge apposita (che dovrà essere pronta entro 6 mesi dalla data di pubblicazione della legge presa oggi in considerazione), disciplinerà le competenze e le funzioni delle stesse. Ai Liberi Consorzi, sono assegnati le risorse patrimoniali, economico-finanziarie e le risorse umane oggi delle Province Regionali, e ripartite secondo le modalità che saranno definite dalla legge di cui sopra (in parte secondo la popolazione). Fin qui le linee generali della legge. Ora tocca ai Comuni definire appartenenze ed aggregazioni.

Jonia-Taormina-Etna (2)In tutti questi mesi del lungo iter ad immaginare una ipotesi di Consorzio si è impegnata l’associazione politico-culturale “Città Viva” che ipotizza un territorio che, per le sue caratteristiche artistico-culturali, ambientali e di forte impronta etnica, rappresenta uno tra quelli maggiormente attrattivi per vita e potenzialità di sviluppo: il Libero Consorzio di Comuni “Jonia-Taormina-Etna” che potrebbe comprendere il territorio pedemontano nord dell’Etna, la Valle d’Alcantara e Taormina, la Valle D’Agrò e l’area Jonico-Messinese.

«Questo Consorzio composto da 43 Comuni e 193.184 abitanti avrebbe in Giarre il Comune capofila e sede dello stesso. Un ruolo importane comunque dovrà avere Taormina – dichiara Salvo Liotta, consulente dell’associazione “Città Viva” –. Ora, queste comunità hanno 6 mesi di tempo per trovare un riscatto territoriale e una vera possibilità di sviluppo di un territorio che negli ultimi decenni è stato depredato e fruttato da logiche di spartizione partitica».

A tal proposito il prossimo 6 aprile, domenica, presso i locali del cinema Musumeci a Riposto, alle ore 10,30, organizzato dall’associazione “Città Viva” di Giarre si terrà un convegno avente per oggetto «”Liberi Consorzi di Comuni – Istruzioni e potenzialità” Il Libero Consorzio “Jonia-Taormina-Etna”».

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nelle immagini riportate le ipotesi di Liberi Consorzi e la Città metropolitana

Catania (2)Calatino (2)Delle-Aci (2)Terra-dei-Normanni (2)

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