Riposto, quando la memoria crolla… nell’indifferenza! -
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Riposto, quando la memoria crolla… nell’indifferenza!

Riposto, quando la memoria crolla… nell’indifferenza!

Settembre, tempo di rientro a scuola e di fine vacanze. Divisi tra il malinconico addio all’estate e l’entusiastico ritrovarsi con i compagni e gli amici. E Villa Pantano torna a riempirsi, tra il vociare e… l’indifferenza. Proprio così… l’indifferenza! Quella che avvolge e ricopre il monumento ai caduti al centro di Villa Pantano.

Originariamente, ai piedi della Minerva, stava la scritta “Riposto ai suoi caduti”. Adesso restano solo i caduti. “Riposto” è miseramente venuta giù, spezzata in due parti, di cui una giace in mezzo all’erba. Dapprima, questo pezzo era nascosto dall’erba alta ma, in vista della riapertura delle scuole, si è provveduto a tagliare l’erba stessa e ripulire la zona circostante il monumento stesso. Nel fare questa operazione nessuno si è accorto del marmo che giaceva spezzato in due? Talmente dediti al proprio lavoro di giardinaggio da non avere il tempo di segnalare quanto successo? Il dubbio sorge spontaneo…

A proposito, per informazione generale, la seconda metà spezzata giace dietro la statua del leone. A lui è affidata la sua custodia, in attesa che una mano umana possa rimettere al suo posto le due metà spezzate. Senza fretta, naturalmente… Tanto, ormai, i caduti restano vivi solo nella memoria ad orologeria delle celebrazioni annuali…

La caduta non è recente. Sarà trascorso quasi un mese. Abbastanza tempo per ripristinare di tutto. Eppure, a distanza di quasi un mese, nulla è cambiato. La memoria resta sfregiata e spezzata, il rispetto ed il ricordo dei nostri concittadini caduti in guerra (a prescindere delle polemiche gratuite sulla giustezza o meno di questa o di quella guerra…) giace abbandonato in mezzo all’erba. L’indifferenza copre di silenzio e vergogna il monumento, nessuno si muove. Certo, novembre e tutte le sue celebrazioni per i defunti è ancora lontano, c’è sempre tempo per pensarci. Mica c’è tutta questa urgenza di intervenire…

Eppure, ad occhio e croce, facendo due calcoli semplici e rapidi, ricollocare i due pezzi della parte superiore della scritta non dovrebbe impegnare una cifra enorme del bilancio comunale. Ah, certo, vuoi mettere un bel progettino con incarico esterno per il “recupero strutturale e sensoriale della parte esterna con valutazione della stabilità del suddetto ed accertamento dell’impatto emotivo-visuale in ordine alla fruizione dell’ampia zona di verde pubblico a cura di una variegata platea di individui non singolarmente identificabili e classificabili”, da affidare a un paio di architetti, ad un team di ingegneri e geologi affiancati a qualche sociologo delle masse? Mica si pettinano le bambole… qui si fa progettazione a lungo termine!

Intanto, la memoria muore e, giorno dopo giorno, sembra più lontano il giorno in cui, guardando con orgoglio ai nostri cari caduti per la Patria, ci si sentiva fieri di una Italia che, per le nuove generazioni, passa solo attraverso lo schermo di un telefonino e non sfiora neppure un monumento che lentamente… muore. Di indifferenza e vergognosa trascuratezza.

 

Corrado Petralia

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