Calatabiano, aggressione in ambulanza: i familiari del paziente forniscono una nuova versione -
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Calatabiano, aggressione in ambulanza: i familiari del paziente forniscono una nuova versione

Calatabiano, aggressione in ambulanza: i familiari del paziente forniscono una nuova versione

Sul presunto caso di violenza gratuita dove a pagarne le spese è stato un pregiudicato 39enne calatabianese agli arresti domiciliari (clicca e leggi Calatabiano, operatori del 118 aggrediti da un pregiudicato in ambulanza) che, stando alla versione fornita dagli operatori del 118, sarebbero stati aggrediti in ambulanza mentre lo stavano accompagnando in ospedale per un controllo, adesso, intervengono  i familiari del 39enne, fornendo una versione che ribalta quella fornita dagli operatori del 118.

“Il ragazzo, avendo avvertito un malore ha chiamato l’ambulanza – si legge nella nota pervenuta alla nostra redazione -;  è stato fatto salire a bordo del mezzo del 118 e dopo neanche 5 minuti, in seguito ad un diverbio “verbale” è stato picchiato a sangue dai due soccorritori, provocandogli ferite in faccia, la caduta degli incisivi superiori, riportando un trauma cranico facciale (nelle foto); per non parlare delle ecchimosi in tutto il corpo. FERITA 1Fortunatamente il giovane è riuscito a divincolarsi e a sfuggire alla furia dei due aggressori. Nonostante il torto commesso, hanno avuto l’ingegno di andare al pronto soccorso di Taormina e facendosi “secondo loro” medicare, hanno sporto per primi denuncia ai carabinieri, pensando, così facendo, di tutelarsi, ma non avendo fatto i conti con la realtà dei fatti.

Avendo detto ciò, noi familiari del 39enne di Calatabiano vogliamo e intendiamo fare luce su questo caso, trovandoci di fronte ad un sopruso, ad un ingiustizia. Non è concepibile che nel 2016 succeda tutto ciò, dove un malato – si legge nella missiva – che dovrebbe essere curato ed aiutato,  vedere nei soccorritori in generale persone gentili e pronte a fare del bene, invece viene mal menato e ferito, sia fisicamente che moralmente.

FERITO2Si sottolinea che la nostra non è una replica dove affermiamo che il nostro familiare è una sorta di “Angelo”, anche lui ha il suo carattere sicuramente, ma non è una giustificazione per quanto accaduto, che a parere nostro è sconvolgente, grave, che ci fa rimanere basiti e schifati. Andremo avanti a spada tratta, ognuno dovrà prendersi le proprie colpe e chi dovrà pagare pagherà, perché tutti vogliamo giustizia per il nostro congiunto”.  Intanto, sulle dichiarazioni rilasciate dai familiari del 39enne di Calatabiano  interviene anche l’avv. Vincenzo Iofrida, legale di fiducia degli operatori del 118: “Quanto affermato dai familiari, che oltretutto non erano presenti sui luoghi al momento dell’aggressione subita ai danni dei miei assistiti, sembra solo un assurdo tentativo di mistificazione della realtà.  Da indagini difensive già intraprese, tra l’altro è emerso che il soggetto, che si trovava agli arresti domiciliari, non fosse nuovo a simili atteggiamenti.  Le accuse che vengono rivolte pubblicamente ai miei assistiti – osserva il legale – sono gravi e prive di alcun logico fondamento e verranno perseguite. Quel che risulta ancora più inconcepibile è che venga effettuato, attraverso false e calunniose informazioni, un chiaro tentativo di influenzare e confondere l’opinione pubblica.  Non ho notizie ufficiali di alcuna azione legale intrapresa nei confronti dei miei assistiti ma posso anticipare che qualora gli stessi dovessero essere destinatari di false accuse provvederemo ad effettuare ulteriore denuncia, anche per calunnie”.

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