Il Consiglio comunale dello scorso 22 ottobre, convocato in seconda seduta dopo il rinvio del giorno precedente per mancanza del numero legale, avrebbe dovuto rappresentare un momento cruciale per l’Amministrazione locale, chiamata ad approvare il rendiconto di gestione relativo all’anno 2021, seppur riferito ad un periodo precedente.
La seduta ha assunto caratteristiche insolite, che evidenziano il clima di tensione e di disagio che si respira all’interno del gruppo di maggioranza.
Dei sette consiglieri comunali di maggioranza, sei sono risultati assenti all’appello della seduta, lasciando il sindaco Enzo Pulizzi solo in aula. L’unica eccezione è stata la presidente del Consiglio comunale, dott.ssa Melania Silvestro, presente per adempiere ai propri doveri istituzionali e in quota all’esecutivo.
Nella serata precedente, l’assenza di un consigliere della maggioranza ha indotto i quattro membri dell’opposizione a non presenziare alla seduta, al fine di non favorire il gruppo avversario garantendo il numero legale. Il consigliere di minoranza Lino Monea, leader del gruppo “Scriviamo Insieme il Futuro”, ha sottolineato che «spetta alla maggioranza assicurare il numero legale».
Il forfait dei consiglieri del gruppo “La Svolta”, motivato da “ragioni di lavoro e personali”, non si limita alla sola assenza fisica ma indica una frattura evidente, una riduzione della coesione all’interno del gruppo politico.
Il primo cittadino, giunto in Consiglio in leggero ritardo e da solo, ha dovuto partecipare alla riunione senza l’appoggio dei componenti della sua squadra.
L’episodio ha colto di sorpresa sia i membri della minoranza che il pubblico, rappresentando una situazione forse mai vista prima nella storia politica di Francavilla.
Da un lato era presente il sindaco, accompagnato alla sua destra dalla Responsabile dell’Area Economico-Finanziaria e Tributaria, dott.ssa Maria Giuseppa Pirri, mentre alla sua sinistra erano disposte una accanto all’altra una fila di sedie vuote; di fronte, si trovavano tutti e quattro i membri della minoranza.
A rendere meno evidente la solitudine del sindaco è stato l’arrivo in aula di Filippo Grifò, consigliere e capogruppo di maggioranza, che ha preso parte alla seduta circa un’ora dopo l’inizio dei lavori consiliari.
La mancata approvazione del rendiconto di gestione 2021, che evidenzia un disavanzo di amministrazione di euro 11.794.290,44 (deliberazione n.74 del 30 aprile 2025 e n. 138 del 5 agosto 2025), atto necessario per avviare le procedure di dissesto finanziario, non è solo un fatto tecnico, ma un segnale forte delle gravi difficoltà interne che la maggioranza sta attraversando.
Nei prossimi giorni sarà importante valutare la capacità del gruppo politico di proseguire nel proprio percorso, considerando che a breve sarà chiamato ad approvare lo stato di dissesto dell’Ente. Questo avverrà successivamente all’approvazione del rendiconto di gestione 2021 da parte del Commissario ad acta, dott. Giovanni Cocco.
Il Consiglio comunale, aperti i lavori, si è trasformato subito in una vera e propria maratona di cifre e date, un dibattito che si è concentrato soprattutto su termini come “riequilibrio”, “controllo”, “disavanzo” e, inevitabilmente, “dissesto”, parole che sono risuonate a lungo e con insistenza.
Il Civico Consesso ha posto l’attenzione non solo sulla “proposta di approvazione del rendiconto di gestione per il 2021”, ma anche sulla recente relazione della Corte dei conti, Sezione Controllo per la Regione Sicilia del 7 ottobre, relativa all’analisi del piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune, anche se quest’ultima non era all’ordine del giorno.
La magistratura contabile ha esaminato con attenzione le strategie e le misure previste nel piano di riequilibrio, soffermandosi in particolare sulla sostenibilità delle azioni correttive, sull’attendibilità delle previsioni di entrata e sulla coerenza delle spese programmate rispetto agli obiettivi di risanamento finanziario.
Numerose le osservazioni di rilievo: la Corte ha sottolineato una serie di criticità e di carenze, sia dal punto di vista della programmazione che dell’attuazione delle misure previste, “profili critici che, allo stato degli atti, appaiono ostativi a un positivo giudizio di congruenza del Piano”.
I contenuti della relazione saranno sottoposti a contraddittorio tra l’Amministrazione comunale e l’organo di controllo regionale, previsto per il prossimo 18 novembre.
Il consigliere Monea ha descritto la situazione in aula come paradossale, affermando che è «mortificante leggere le osservazioni dei giudici contabili».
Il sindaco Pulizzi ha dichiarato che ciascuno, nell’ambito delle proprie funzioni, ricopre un ruolo specifico e si assume le relative responsabilità in base alle azioni e agli atti compiuti. Tutti sono pienamente consapevoli delle proprie scelte e, di conseguenza, saranno chiamati a rispondere politicamente nell’ambito della loro attività.
«I cittadini di Francavilla – ha dichiarato Pulizzi – hanno eletto dei consiglieri comunali ai quali è affidato il compito di monitorare, verificare e supportare, se necessario o possibile, l’attività di governo. Da tempo si verificano assenze e mi vengono chieste le dimissioni poiché non c’è più una maggioranza a sostegno del governo e dell’attività amministrativa.
Confermo quanto già espresso in precedenza: avverto su di me una responsabilità che trascende gli aspetti politici e gestionali. In particolare, sento il dovere di guidare l’ente e l’attività amministrativa nelle interlocuzioni con le istituzioni competenti, quali la Corte dei conti e il Ministero dell’Interno, fino alla pronuncia relativa allo stato di dissesto del Comune e, conseguentemente, fino all’approvazione della bozza di bilancio riequilibrato e fino a quel momento sarò io a garantire la corretta applicazione delle norme.
Non rimarrò oltre l’approvazione della bozza di bilancio riequilibrato e presenterò le dimissioni il giorno seguente. Sono consapevole della situazione attuale e del senso di responsabilità richiesto, ma resto fedele ai miei principi e alla mia visione della vita».
Laura Vaccaro, capogruppo de “La Rinascita”, ha dichiarato che il rendiconto non può essere approvato senza una delibera di dissesto, come indicato da esperti consultati. Senza tale delibera, il rendiconto risulterebbe invalido anche se approvato.
«Negli ultimi tre anni – ha aggiunto – la situazione economica del Comune è peggiorata, come rilevato dalla Corte dei conti. Il dissesto si sarebbe dovuto dichiarare nel 2021 per limitare i danni ai cittadini. La gestione Pulizzi degli ultimi otto anni ha portato a un disavanzo di oltre 11 milioni di euro al 2021, e resta incerta la condizione per il 2025».
La seduta sembrava orientata all’avvio delle operazioni di voto, tuttavia il sindaco ha riaperto il dibattito illustrando una lunga relazione tecnico-contabile che sarà sottoposta all’esame della Corte dei conti, «la quale potrà interpretare i dati e fornire un responso conforme ai principi di trasparenza e legittimità», ha concluso Pulizzi.
Uno tsunami di numeri che ha investito il Consiglio comunale, segnando un ulteriore momento di tensione nel corso della seduta.
L’abbondanza di dati e rilievi tecnici, presentati in modo dettagliato, ha evidenziato la complessità della situazione finanziaria del Comune e la necessità di adottare decisioni chiare e responsabili per il futuro dell’ente.
Il clima in aula si è fatto ancora più teso, poiché ogni nuovo elemento numerico ha rafforzato la consapevolezza della gravità del momento e dell’urgenza di adottare provvedimenti adeguati.
La votazione si è conclusa con il voto contrario dei quattro membri dell’opposizione. La presidente Melania Silvestro e il consigliere Filippo Grifo’ si sono invece astenuti, «avendo il gruppo “La Svolta” lasciato libertà d’azione ai singoli consiglieri di maggioranza sulla scelta di approvare o meno il consuntivo».
Luigi Lo Presti






