In che modo la pandemia ha influenzato il tempo che gli italiani trascorrono giocando online? -
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In che modo la pandemia ha influenzato il tempo che gli italiani trascorrono giocando online?

In che modo la pandemia ha influenzato il tempo che gli italiani trascorrono giocando online?

Gli anni del COVID-19 sono stati caratterizzati da forti restrizioni, chiusure di tante attività e lockdown forzato. Questo nuovo stile di vita ci ha portato a stravolgere le nostre abitudini, soprattutto a causa della grande quantità di tempo libero a disposizione. Ma come hanno trascorso questo periodo milioni di italiani?

I mesi di forzata chiusura hanno significato la riscoperta di vecchie passioni e nuovi hobby, arrivando a intensificare il modo in cui si vive il gioco digitale. E non parliamo solo di videogiochi, ma anche di piattaforme d’azzardo online.

Un “boom” digitale altamente imprevedibile

Cinema e discoteche chiuse, casinò forzatamente serrati e bar aperti ma con restrizioni piuttosto rigide: in questo scenario ci potevamo aspettare di tutto. Letteralmente di tutto, perché l’emergenza era davvero preoccupante. E lo è stata almeno fino a quando tanti utenti non si sono trovati a riscoprire la nuova dimensione sociale che passa attraverso il gioco. Pensiamo, per esempio, alle comunità virtuali, alle competizioni multigiocatore e soprattutto alle soluzioni di intrattenimento scandite da nuovi bonus casinò da capogiro.

Nel pieno della pandemia, nel 2021, gli italiani dedicavano un’ora in più a settimana al gioco, a prescindere dal dispositivo usato. L’importante era giocare e dedicare il tempo libero all’intrattenimento:

  • Il 50% giocava per condividere l’esperienza con amici
  • Il 48% per contrastare la solitudine
  • Il 39% come “antidoto” all’ansia

Un report chiaro che testimonia come la nostra esperienza di gioco sia influenzata dal bisogno di trovare un nuovo modo di intendere il gioco a distanza1, anche se tutto era iniziato come un nuovo “bisogno sociale”. Soprattutto in tempi così difficili. E allora ci viene da pensare a una cosa: è giusto dire che in pieno lockdown il gioco rappresentasse una “cura” allo stress?

L’aspetto psicologico del gioco come anti-stress

Report condotti di recente da quotidiani italiani hanno messo in mostra che a partire dal periodo della pandemia globale, i videogiochi non sono solo svago2, ma anche un fenomeno con ripercussioni psicologiche. Ci aiutano infatti ad affrontare momenti difficili, almeno per il 71% degli italiani presi come campione. E per loro l’esperienza online è diventata sempre più positiva.

Giocare è diventato una valvola di sfogo perfetta per poter allontanare ogni forma di stress quotidiano, proprio come accade con un momento di pura evasione. Ma è anche un modo per sentirsi parte di qualcosa, di una community, proprio come accade con i giochi multigiocatore.

Quanto (e come) giocavano gli italiani

Sei stato anche tu un assiduo frequentatore dei casinò online? Allora ti farà piacere sapere che fai parte di quel 56,4% di persone che ha scelto un canale online per divertirsi. Del resto, non vi erano molte altre soluzioni, visto che le restrizioni impedivano di visitare una sala da gioco.

La chiusura forzata delle sale scommesse ci ha anche insegnato che oltre al gioco “fisico” e in prima persona, vi è un mondo che affianca anche questa modalità. E se ti dicessimo che in un primo momento il gambling era crollato? Ebbene sì, il settore del gioco aveva iniziato nel peggiore dei modi il periodo di lockdown. Pensa che nel periodo pre-pandemia la percentuale dei giocatori era del 10%, scesa all’8% nel pieno del lockdown. Successivamente il settore si è risollevato, arrivando al 13% in poche settimane, come riporta il quotidiano La Repubblica.

La rivoluzione del gaming nel 2021

Erano i mesi più duri della pandemia quelli dell’inizio del 2021: stavamo tutti cercando di capire come comportarci e come affrontare questa inaspettata chiusura che ha portato l’Italia a fermarsi. Ed è qui che gli italiani hanno cominciato a giocare circa otto ore a settimana, con un incremento di oltre mezz’ora rispetto al periodo pre-pandemico.

E non è una crescita casuale3, soprattutto se consideriamo che il gioco online sembrava essere diventato una possibilità per sfidare la sorte e cercare di dare una smossa alle proprie finanze in un periodo in cui a lavorare erano in pochissimi!

Chiaramente, dietro a questo pensiero di “gioco-guadagno” si può celare un comportamento molto pericoloso, proprio come dimostra la crescita registrata anche nei piccoli comuni.

Il boom del betting nei comuni più piccoli

Ci preme sempre ricordare che giocare non garantisce vincite sicure a nessuno. Tuttavia, l’adrenalina e la sfida perenne alla fortuna alimentano la curiosità dei giocatori. E proprio per questo il comparto del gioco pubblico è tornato protagonista4 tra il 2024 e il 2025, grazie anche a una crescente attenzione alle modalità responsabili di gioco imposte dall’ADM.

Con grande sorpresa, molti quotidiani parlano del nuovo trend in crescita nei piccoli comuni, sottolineando un dato di raccolta molto elevato. E parallelamente questo bisogno di ricercare un ambiente di gioco regolamentato e sicuro ha portato a meno violazioni legate al gioco minorile. Una conquista importantissima che è il risultato di un’intensificazione dei controlli del settore.

I 5 fattori che hanno influenzato il gambling online

Ma mettiamo un po’ in pausa i numeri, perché per spiegare al meglio lo scenario del tempo, bisogna capire quali sono i 5 fattori chiave che hanno reso possibile l’aumento del tempo dedicato al gioco digitale. E tu che dici, saranno motivi personali, sociali o pratici? Vediamolo subito!

1. Il bisogno di socialità digitale per sentirsi meno soli

La chiusura fisica di tutti quegli spazi di aggregamento ha spinto molte persone a ricercare la nuova formula di socialità online. Da un lato ci sono i giochi multiplayer, ma anche le chat integrate e le comunità virtuali che permettono di vivere un contatto con le altre persone, anche se in una modalità simil-reale.

2. Gestione di ansia e noia

Il lockdown non ha solo spaventato tante persone, ma è anche diventato motivo di stress, ansia e profonda solitudine. Il gioco è così diventato una “valvola di sfogo” per gestire soprattutto le emozioni negative e garantire così di potersi sfogare in modo protetto.

3. Maggior tempo libero da amministrare

Senza dover pensare al lavoro, senza doversi spostare di casa per andare in ufficio o a scuola, la gestione del tempo è diventata complicata. Molte persone si sono trovate in smart working, altre senza un lavoro da condurre e tanti studenti hanno dovuto gestire la didattica a distanza. Ed è chiaro che per molte persone è diventato fondamentale trovare un modo per occupare le giornate libere con nuove attività.

4. Bisogno di nuovi approcci digitali e innovativi

Chi era già avvezzo al videogioco ha potuto accelerare l’uso, mentre chi era meno esperto ha avuto tutto il tempo a disposizione per imparare ad ascoltare i propri bisogni, trovando nuovi approcci digitali per divertirsi o distrarsi.

5. Far fronte alle vulnerabilità individuali

Molte persone con fragilità (psichiche, emotive o relazionali) si sono trovate a gestire nuove difficoltà che spesso hanno avuto sfogo nel gioco online. Va anche detto che alcune vulnerabilità purtroppo si sono manifestate in comportamenti problematici, sfociati nel gioco patologico.

Che cosa abbiamo imparato oggi?

Durante quel periodo così delicato, la maggior parte di noi è radicalmente cambiata. Almeno a livello di percezione del gioco, ovviamente! Per esempio, ciò che possiamo notare oggi è la nuova platea di giocatori che fa parte del mondo del gaming online, accedendo così a una realtà di gioco prima inesplorata.

Ma al tempo stesso si vive il gioco non tanto come un’attività di nicchia, ma come mezzo di intrattenimento, socialità e benessere occasionale per molti. Ecco perché si è rivelato fondamentale un nuovo impegno da parte di istituzioni e operatori, che hanno avviato riflessioni più strutturate su limiti, controlli, formazione e sensibilizzazione del gioco consapevole.

E infine è emerso che il settore del gioco d’azzardo sta cambiando, ma che può ancora evolversi grazie a formazione e tecnologie5 che sono alla base di un approccio al “gioco responsabile”. Ciò che resta ora è quindi il bisogno di continuare a promuovere abitudini sane, relazioni autentiche e strumenti educativi destinati ad adulti e ai più giovani.

Osservazioni finali

Dal boom del gioco a un nuovo modo di vivere e percepire l’intrattenimento: ecco ciò che siamo diventati! Considerare i dati del tempo ci permette di capire chi eravamo e soprattutto di notare in che modo siamo arrivati proprio dove siamo ora. Oggi che, tra innovazioni e nuove funzionalità, il gioco è parte integrante delle nostre giornate, grazie anche all’introduzione di nuove modalità come il gioco dal vivo.

Da quando le restrizioni sono state allentate, l’offerta online non ha minimamente subito dei crolli, poiché vi è una vera espansione digitale che è difficile da arrestare oggi. E la vera domanda è: perché dovremmo volerla fermare?

Molti giocatori hanno consolidato nuove abitudini e il “gioco digitale” è sicuramente la componente più stabile del panorama d’intrattenimento italiano.

  1. Napoli e la Campania primi in Italia per gioco d’azzardo e scommesse, Scritto da Giuseppe Cozzolino, Pubblicato da Fanpage
  2. Videogiochi: per gli italiani sono un rimedio contro lo stress, Scritto da Alessandra Contin, Pubblicato da La Repubblica
  3. Rapporto sulle attività e i risultati del gambling online in Italia, Scritto da Valeria Endrizzi, Pubblicato da MigliorCasinoBonus
  4. Il gioco d’azzardo online cresce nei piccoli Comuni: i casi più critici al Sud, Scritto da Davide Madeddu, Pubblicato da Il Sole 24 ore
  5. Gioco legale e responsabile, l’opportunità della trasformazione digitale dei punti vendita, Scritto da Redazione, Pubblicato da Adnkronos

 

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