Scontro all’interno del Comune di Giarre. Il responsabile del servizio finanziario Salvatore Trischitta non ci sta alle accuse che il suo servizio ha ricevuto pubblicamente durante una recente seduta di Consiglio comunale durante la quale sia la responsabile dei servizi sociali, Letizia Nanì, che l’assessore al ramo, Irene Leotta, lamentavano di non potere utilizzare dei fondi che il Comune di Giarre ha incassato, da Comune capofila, e che sono destinati alla lotta contro la povertà in tutti i Comuni del distretto.
Secondo quanto emerso durante la seduta di Consiglio, i servizi sociali non riescono a spendere questi soldi perchè dalla ragioneria ricevono continui rinvii: prima era stato detto loro che bisognava aspettare l’uscita del dissesto, poi che bisognava aspettare l’approvazione del rendiconto 2023, e così via. Serve ai servizi sociali un’attestazione certa dalla ragioneria, cioè che si indichi quando questi soldi saranno spesi e si mantenga questa indicazione. Altrimenti questi 3 milioni di euro andrebbero restituiti, oppure potrebbe pure essere nominato un commissario dalla Regione per spenderli. Ma questi milioni dovrebbero comunque essere impegnabili.
Cosa risponde ora la ragioneria? Le somme in questione non sono state a suo tempo impegnate. In una nota il ragioniere Trischitta spiega: “L’importo in questione, accertato e non impegnato nell’esercizio finanziario 2021 è confluito in avanzo vincolato, come da determinazioni dirigenziali di riaccertamento dei residui adottate dal Segretario Generale a seguito di inadempimento delle singole aree gestionali, compresa quella in cui sono collocati i servizi sociali. In mancanza dell’approvazione del bilancio di previsione 2024/25 non si può determinare il risultato presunto di amministrazione dell’esercizio finanziario 2024. Attualmente, vige il regime di gestione provvisoria e la possibilità di applicare quote di avanzo vincolato presunto è subordinata all’approvazione del bilancio di previsione 2025/27”.
Cosa vuol dire? Vediamo di dirlo in parole povere: le pubbliche amministrazioni devono gestire il denaro pubblico seguendo determinate regole e con appositi atti. I soldi sono arrivati, l’ufficio servizi sociali doveva, con un atto amministrativo, determinare che questi soldi erano impegnati per quella data finalità. Nel momento in cui doveva farlo l’ufficio servizi sociali (secondo quanto scrive il ragioniere Trischitta) non lo ha fatto. Quindi questi soldi sono rimasti al Comune e non possono essere spesi per altri scopi.
Le pubbliche amministrazioni devono programmare, per legge, cioè per forza, quanti soldi ipotizzano di incassare e quanti soldi possono spendere. Questo “programma” è il bilancio. In questo momento il Comune di Giarre non ha approvato il bilancio di previsione per gli anni 2025-27 e fin quando non lo approva non potrà usare questi 3 milioni di euro. Tuttavia, non basta solo l’approvazione del bilancio, l’ufficio servizi sociali, al momento opportuno, deve predisporre l’atto per potere utilizzare queste somme.
In conclusione della sua nota il rag. Trischitta commenta, in maniera lapidaria, le affermazioni dell’assessore Leotta definendole “false e diffamatorie”.
Morale della favola? Di sicuro c’è che gli uffici del Comune di Giarre tra di loro non si parlano. Aldilà delle procedure, tra colleghi, in spirito di collaborazione, si segnalano adempimenti da compiere, si cercano insieme soluzioni, se si vuole. A Giarre, evidentemente, non è così.