Non bastano le sanzioni per cambiare le cose. Serve educare, spiegare, ascoltare. È da questi presupposti che nasce il progetto presentato ieri nel Salone municipale del Comune di Riposto: un percorso educativo rivolto ai giovani tesserati della Russo Calcio, per affrontare con serietà e visione il tema della violenza nei campi sportivi.
Alla presentazione sono intervenuti il sindaco Davide Vasta, l’assessore allo Sport Carmelo D’Urso, il presidente della Russo Calcio Pietro Romano, lo psicologo e psicoterapeuta Walter Siragusa, presidente dell’Associazione Nazionale Educatori Sportivi. Presenti anche i dirigenti della Riposto Calcio, Piero Muscolino, e della Jonia Calcio, Giuseppe Leotta, oltre ad alcuni genitori dei ragazzi coinvolti nei fatti, che con senso di responsabilità hanno scelto di esserci e partecipare.
“All’indomani degli spiacevoli eventi – dichiara il sindaco Davide Vasta – il dottor Siragusa mi ha contattato chiedendomi di fare da portavoce con il presidente della Russo Calcio per avviare questo progetto che supporta le associazioni sportive. Non possiamo limitarci a punire: dobbiamo agire alla radice, con un’azione culturale ed educativa. Lo sport deve tornare a essere una palestra di valori, rispetto, crescita. Questo progetto rappresenta un’occasione per tutta la città, e vogliamo che sia un punto di partenza, non un episodio isolato. Oggi abbiamo invitato anche le altre società del territorio sperando che anche loro – ha concluso – possano avvalersi dell’aiuto di un educatore sportivo”.
“Si tratta di un’iniziativa lodevole che in questo momento coinvolge la Russo Calcio ma che probabilmente sarà estesa a tutte le società – ha commentato Carmelo D’Urso – Come ho già detto, le nostre società sono un fiore all’occhiello, anche sportivamente parlando, della nostra comunità. È accaduto un fatto spiacevolissimo ma noi sappiamo che lo sport a Riposto è sano e questa iniziativa può sicuramente fare bene ai nostri ragazzi”.
Il presidente della Russo Calcio Pietro Romano ha sottolineato la volontà della società di non girarsi dall’altra parte. “Anche se tuttora permane in me un senso di scoramento – ha spiegato Pietro Romano – abbiamo scelto di reagire con responsabilità, coinvolgendo chi può darci strumenti utili per prevenire situazioni simili in futuro. Per questo motivo abbiamo chiesto l’aiuto di un professionista, il dottor Walter Siragusa, con cui ho subito trovato dei punti di incontro che vogliamo sviluppare insieme. Il nostro obiettivo è far crescere i ragazzi non solo come atleti – ha concluso – ma anche come cittadini consapevoli”.
Il progetto partirà nelle prossime settimane e prevederà un ciclo di incontri strutturati, dedicati non solo agli atleti ma anche a tecnici e dirigenti. L’obiettivo è ambizioso, ma chiaro: prevenire la violenza partendo dalla formazione, e trasformare il campo di gioco in un luogo di crescita e di sana competitività. “La Russo Calcio ha richiesto il nostro intervento – ha spiegato Walter Siragusa, psicologo e psicoterapeuta – Adesso, quindi, inizieremo a promuovere un percorso educativo e formativo nei confronti dei tesserati che sono stati raggiunti da squalifica ma anche nei confronti di tutti gli altri tesserati, dirigenti e allenatori. Questa proposta l’abbiamo anche inoltrata alla Federazione, che la accolta, e ci ha legittimati modificando il codice di giustizia sportiva e inserendo proprio un percorso rieducativo per i tesserati squalificati. Per noi – ha concluso – si tratta di un importante riconoscimento perché è quello che facciamo da oltre dieci anni ed è quello che faremo a Riposto”.