La 154ª edizione del “Gran Carnevale Francavillese” chiude con un bilancio in positivo, ma non privo di criticità, da ricondurre, in buona parte, alle persistenti difficoltà economiche che si ripresentano puntuali ad ogni ricorrenza, e che, inevitabilmente, vanno ad incidere sulla organizzazione della manifestazione, la quale mantiene, comunque, una linea di continuità con la propria tradizione secolare e con l’espressività simbolica che lo caratterizza.
Ma nonostante tutto, anche in questa occasione, pur nell’esiguità delle risorse finanziarie e nella ristrettezza dei tempi, la kermesse (in parte autofinanziatasi anche attraverso la vendita di piccoli gadget di carnevale), è riuscita ad offrire al pubblico locale e ai numerosi visitatori uno spettacolo piacevole, con tanta musica e tanto divertimento, anche se i fasti di un tempo restano sempre un lontano ricordo e irripetibili.
A Francavilla, insomma, il Carnevale c’è, e continua a vivere grazie ad un importante lavoro di squadra che vede impegnati ogni anno l’Amministrazione comunale, la Pro Loco, il Comitato di Carnevale e tutti coloro che collaborano, a vario titolo e senza risparmio di energie, per la buona riuscita dell’evento, in particolare i giovani, i quali danno un contributo fondamentale in termini di presenza, idee, iniziative e coinvolgimento.
Molte le iniziative in cantiere per rilanciare il carnevale, dal “Turismo delle Radici”, (“valorizzare il patrimonio storico-artistico e quello delle tradizioni presenti nei piccoli centri”), nell’ambito del PNRR – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – al progetto per il riconoscimento, da parte del Ministero della Cultura, dell’identità storica del carnevale francavillese.
E allora, perché non pensare fin da subito a un piccolo museo del Carnevale anche a Francavilla, che può vantare una storia ultracentenaria, un archivio da realizzare attraverso la ricerca, catalogazione e conservazione di documenti fotografici, testimonianze orali, video, locandine cartacee, delibere comunali, articoli di stampa, donazioni di costumi e maschere d’epoca, esposizione di pezzi di carri allegorici, fino alla raccolta dei disegni eseguiti dai bambini delle scuole, come avviene in altre parti d’Italia.
Si tratta di un’opera di ricostruzione e riscoperta delle proprie radici, che avrebbe dovuto già avviarsi negli anni passati, un patrimonio storico-identitario che va salvaguardato e valorizzato, affinché non si disperda e possa essere tramandato alle future generazioni: una sfida che richiede impegno e passione da parte di tutti, ma prima è necessario che sulla festa si apra un dibattito pubblico tra tutti coloro che amano il carnevale (amministratori, enti, associazioni, privati cittadini), un confronto che metta al centro alcune problematiche della manifestazione, quali l’assetto organizzativo, il reperimento delle risorse finanziarie ma, più in generale, per ridare slancio alla kermesse e rinvigorire lo spirito del carnevale francavillese, fatto di inventiva, originalità e sana trasgressione.
Ma torniamo a noi. Ad aprire i festeggiamenti, sabato 10 febbraio, il “Carnevale dei Bambini”, spettacolo presentato da Giusy Pugliatti presso la ex palestra comunale trasformata in un piccolo luna-park creativo, con laboratori a tema e salette trucco per bambini nel segno del fantastico “Mondo di Lu”.
Migliaia le persone che hanno assistito alle sfilate dei carri allegorici (presentate dal palco da Alessandro Treffiletti), dei gruppi in maschera e alle immancabili farse, tipiche del Carnevale alcantarino.
Buona la partecipazione popolare ai veglioni all’aperto, con tre serate allietate dallo storico gruppo musicale degli “Aloha”: un repertorio di balli tradizionali, tarantelle e l’imperdibile “fasuledda”, il motivo musicale che chiude ogni spettacolo danzante.
Successo anche per il “Carnival Drink Party”, serata dj-set dedicata ai giovani, con via Vittorio Emanuele trasformata in una grande discoteca a cielo aperto, il tutto all’insegna del divertimento con panini e salsiccia, bevande e crepes.
A vincere la 154ª edizione del “Gran Carnevale Francavillese” il carro “The Smurfs”, raffigurante il fantastico mondo dei Puffi, popolato da circa 80 personaggi nei panni dei simpatici gnomi di colore blu, con l’immancabile casa-fungo e la presenza “inquietante” di “Gargamella”, un’opera che ha voluto celebrare “l’amicizia, la fantasia e la gioia di vivere”.
In seconda posizione il carro “Hollywood”, composto da circa 130 figuranti, tra “attori, attrici e teatranti”, con al centro dell’opera l’imponente sagoma dorata dell’Oscar e un “pezzo” della celebre passeggiata californiana, la “Walk of Fame” di Los Angeles, con incisi i nomi delle “stelle del cinema” francavillesi, mentre un ringraziamento speciale è andata al carro, fuori concorso, “La Perla Nera”, eccellente raffigurazione del veliero immaginario capitanato da Jack Sparrow, interpretato dal famoso divo hollywoodiano Jhonny Depp nella saga cinematografica “Pirati dei Caraibi”: uno scenario affollato da circa 160 allegri e coloratissimi pirati e piratesse che hanno ballato a ritmo di musica lungo tutto il percorso mascherato.
Un po’ di delusione, in occasione della sfilata del Martedì Grasso, per il carro più rappresentativo del carnevale alcantarino, ovvero il “carro della cianciuta”, farsesca e spassosa rappresentazione scenica del funerale di Re Carnevale, questa volta non all’altezza delle precedenti edizioni e senza il tradizionale discorso “commemorativo”; un mezzo flop attenuato grazie alla presenza sul carro di alcuni componenti della locale banda musicale “Vincenzo Bellini”, che in maschera hanno intonato la tipica marcetta francavillese “Ciu’ visti”.
Il “Premio del Comitato” è stato attribuito alla farsa “Trattoria Manciavigghia”, costituita da una decina di commensali seduti attorno ad una speciale tavola semovente pasteggiando con salsiccia fumante, provola e salame, il tutto innaffiato con vino e pasticcini offerti al pubblico divertito.
Tra gli interpreti del Carnevale alcantarino, come sempre, il mitico Giuseppe D’Aprile, per tutti Peppino, esibitosi con più travestimenti, tra cui l’appariscente “Ape Maia”; buona anche la “performance” farsesca del gruppo “La meglio gioventù di Francavilla”, manipolo di “arzilli” vecchietti “sofferenti” e claudicanti al seguito del “carro della cianciuta”.
Nell’insieme è stato uno spettacolo coinvolgente e apprezzabile, ma si è anche avvertita l’esigenza di un maggiore coordinamento e di una “cabina di regia” permanente che si attivi per tempo in prossimità del carnevale.
«Siamo molto contenti per il successo di questa edizione del “Gran Carnevale Francavillese” – afferma l’Amministrazione comunale – anche se alcuni aspetti vanno migliorati. Unione, collaborazione, idee, lavoro e condivisone hanno contraddistinto l’evento, ma nonostante le difficoltà siamo riusciti anche questa volta a portare tutto a termine, con grande soddisfazione».
Luigi Lo Presti