Giarre, il caldo è passato ma non la sete: ancora disagi idrici, zone a secco da giorni -
Catania
16°

Giarre, il caldo è passato ma non la sete: ancora disagi idrici, zone a secco da giorni

Giarre, il caldo è passato ma non la sete: ancora disagi idrici, zone a secco da giorni

Se l’emergenza caldo sembra ormai un ricordo, quella dell’acqua resta drammaticamente attuale. In diverse zone della città, da Trepunti alla zona Cimitero, passando per quartieri residenziali e vie ad alta densità abitativa, i rubinetti sono asciutti da giorni. E con essi la pazienza dei cittadini, ormai stremati da una gestione idrica definita da molti “fuori controllo”.

A segnalare il disagio sono numerosi residenti, alcuni dei quali si sono rivolti direttamente alla redazione per raccontare quanto sta accadendo. Un lettore indignato scrive: «Da martedì, a Trepunti, zona Cimitero, manca l’acqua. Ieri, recatomi in Comune per capire, ho scoperto che adesso dipendiamo dalla SIE. I numeri? Affissi su un muro nel corridoio. Dopo molte chiamate a vuoto, sono riuscito a parlare solo con una centralinista che continua a ripetere che la segnalazione è stata inoltrata, ma non può dare tempi né risposte. Intanto, in via Sturzo, vicino via Federico II, l’acqua sgorga per strada. Quasi quasi vado lì a farmi una doccia!».

Il paradosso è evidente: da una parte interi quartieri senz’acqua, dall’altra perdite a cielo aperto, che tracimano da giorni senza che nessuno intervenga. Il disagio è aggravato dal fatto che non esistono canali ufficiali aggiornati, né comunicazioni tempestive. Il sito del Comune non funziona, le informazioni vengono date con il contagocce e spesso i cittadini si ritrovano a girare per uffici pubblici o a tentare la fortuna al telefono.

La gestione SIE sotto accusa

Ad accendere ulteriormente gli animi è la scarsa chiarezza nei rapporti con la SIE, la società incaricata del servizio idrico. I riferimenti ufficiali sembrano relegati a foglietti appesi ai muri, e chi chiama riceve risposte vaghe e impersonali. Nessun avviso, nessuna spiegazione, solo un silenzio che sa di abbandono.

In molti si chiedono: dove sono le istituzioni? Perché, mentre in città si fatica a lavarsi o ad avviare una lavatrice, non si sente una voce istituzionale che dia spiegazioni o tracci una linea d’intervento?

Una crisi ormai strutturale

Quella dell’acqua a Giarre non è una crisi estemporanea, ma un problema cronico. Non è la prima volta, né sarà l’ultima, che interi quartieri finiscono a secco senza preavviso, spesso per rotture della rete, pompe non funzionanti o problemi di approvvigionamento. E ogni volta si ripropone lo stesso schema: silenzio, disservizi, indignazione, poi tutto nel dimenticatoio… fino alla prossima emergenza.

Intanto, il cittadino esasperato minaccia di sporgere denuncia ai Carabinieri. «Si accettano consigli e concreta solidarietà» – scrive ironico – ma dietro l’ironia si nasconde un malessere sempre più profondo e una fiducia istituzionale sempre più scarsa.
Il caldo sarà passato, ma l’incapacità amministrativa, quella, purtroppo, resta.

Potrebbero interessarti anche