Natale doveva essere sinonimo di luci, condivisione e spirito di comunità, ma in città le luminarie accese da pochi giorni hanno già acceso un altro tipo di fuoco: quello delle polemiche. A scatenare la discussione, come ogni anno, è la stella cometa installata in piazza Duomo, cuore pulsante di Giarre, che secondo molti cittadini “stonerebbe” per dimensioni ridotte e per un’estetica definita da alcuni “poco armoniosa rispetto alla maestosità della piazza”.
I commenti sui social non si sono fatti attendere: tra chi parla di “effetto minimal” e chi invece accusa l’amministrazione di “scelte improvvisate e poco curate”, la stella cometa si è rapidamente trasformata da simbolo natalizio a vero e proprio caso cittadino. A peggiorare il quadro c’è la mancanza di un disegno complessivo per le luminarie natalizie, che rende il colpo d’occhio poco uniforme e disarticolato.
Anche tra i commercianti del centro storico il clima non è dei più sereni. Alcuni apprezzano comunque l’iniziativa come segno di vitalità, ma molti altri sottolineano l’assenza di una visione condivisa e il fallimento di un tentativo di coordinamento da parte della Confcommercio, che aveva cercato nei mesi scorsi di promuovere eventi e addobbi unificati, senza però trovare l’unità necessaria.
Quel che è certo è che il Natale 2025 a Giarre si preannuncia sottotono, tra luminarie criticate, eventi ancora non annunciati e un clima cittadino non propriamente festoso. “Peccato – commenta una residente – perché con un po’ di programmazione e ascolto, si poteva davvero creare un’atmosfera magica. Invece, ogni anno sembra ricominciare tutto da capo, tra critiche e improvvisazione”.
Dall’amministrazione, al momento, nessuna dichiarazione ufficiale, né sul budget né sulle scelte estetiche adottate. Intanto, la stella cometa continua a brillare, ma più per le polemiche che per la sua luce.
Il vero regalo, per molti cittadini, sarebbe una gestione condivisa e trasparente del Natale, che metta d’accordo istituzioni, commercianti e cittadini. Ma, come ogni dicembre, resta solo la speranza… e qualche lampadina accesa.









