Tenacia e capacità operativa ancora una volta, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, hanno consentito ai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Palagonia di arrestare in flagranza un 45enne del posto, già a loro noto per le sue pregresse vicende giudiziarie, perché responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
E’ tangibile l’incisività dell’attività di contrasto al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, posta in essere dai militari dell’Arma di Palagonia, che, in esecuzione delle linee guida del Comando Provinciale, ha recentemente inanellato molteplici specifici risultati.
Ultimo in ordine cronologico l’arresto del 45enne, verosimilmente corriere di droga, maturato nel pomeriggio intorno alle 17:00.
L’uomo, che viaggiava a bordo di una Mercedes classe B di colore grigio proveniente da via Palermo, avendo verosimilmente intravisto a distanza la presenza della “gazzella” dei Carabinieri, ha svoltato a velocità elevata su via Marco Polo ma i militari di equipaggio, che subito lo hanno riconosciuto in forza della loro “vecchia conoscenza”, hanno immediatamente proceduto a bloccarlo con una manovra a tenaglia che gli ha impedito di fuggire.
Immediato il controllo del 45enne e della sua Mercedes che, sin da subito, ha fornito il primo riscontro poiché, nel portaoggetti dello sportello lato guida, i Carabinieri hanno trovato un involucro contenente una dose di cocaina.
Nel prosieguo della ricerca, però, i militari hanno scoperto il vero motivo della “fretta” evidenziata dal 45enne perchè, aperto il cofano del bagagliaio, si sono imbattuti in una grossa busta di plastica, al cui interno hanno contato 8 singole confezioni in cellophane contenenti marijuana, complessivamente pertanto ammontante a ben 10,5 chilogrammi di sostanza stupefacente.
Il 45enne quindi, espletate le formalità di rito, è stato associato su disposizione del magistrato della Procura della Repubblica di Caltagirone alla locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che, ferma restando la presunzione d’innocenza degli indagati valevole ora e fino a condanna definitiva, ha successivamente emesso una misura cautelare nei suoi confronti, a seguito della quale permane tuttora in carcere.








