Giarre si prepara a una nuova, delicatissima seduta consiliare. Il presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Barbagallo, ha ufficialmente convocato l’aula per mercoledì 5 novembre 2025 alle ore 09:30 con all’ordine del giorno i documenti chiave della programmazione economica dell’Ente: il Bilancio Consolidato 2024, il Documento Unico di Programmazione (DUP) 2025–2027 e il Bilancio di Previsione 2025–2027.
Ma la tensione resta alta. Dopo settimane di schermaglie, l’iter di approvazione del bilancio si è ulteriormente complicato a causa della pioggia di emendamenti presentati dal capogruppo Salvo Cantarella, che ne ha depositati ben 232. Un’azione che ha scosso l’equilibrio dell’aula e che, di fatto, ha imposto un rinvio tecnico per consentire la valutazione formale delle modifiche.
Conferenza dei capigruppo deserta, tutto in mano alla Presidenza
Come spiegato in una lunga nota allegata alla convocazione, il presidente Barbagallo ha evidenziato che la Conferenza dei Capigruppo, riunita il 28 ottobre per definire tempi e modalità dei lavori d’aula, è andata deserta per mancanza del numero legale. Nessuna decisione condivisa, dunque, su come procedere.
La Presidenza ha quindi optato per una convocazione diretta, motivata dalla necessità di garantire trasparenza e certezza ai lavori consiliari, mettendo tutti nelle condizioni di esaminare gli atti ma anche di attendere i pareri tecnici e contabili previsti dalla legge sugli emendamenti presentati.
“Gli atti finanziari non possono essere posti in votazione senza il parere tecnico e contabile, né senza il parere dell’Organo di Revisione”, si legge nel documento, che sottolinea l’obbligo di rispettare l’istruttoria amministrativa prima di ogni deliberazione.
Scontro politico dietro la forma, e Ragioneria senza guida
Sullo sfondo resta un braccio di ferro politico. I numerosi emendamenti, il clima acceso in aula e le recenti defezioni nella maggioranza (come il passaggio del consigliere Spitaleri all’opposizione) raccontano di una compagine sempre più divisa, alle prese con decisioni che potrebbero influenzare il futuro dell’amministrazione Cantarella.
Ma a complicare ulteriormente la situazione si aggiunge un elemento tecnico: dal 1 novembre 2025, il Comune si troverà privo dei suoi principali riferimenti in materia finanziaria. L’esperto esterno del sindaco, dott. Lipari, cesserà la propria collaborazione, e il Ragioniere Capo Giuseppe Trischitta, figura storica dell’apparato contabile dell’Ente, andrà in pensione. Una doppia uscita che lascia la Ragioneria comunale priva di direzione proprio nel momento in cui si decide il futuro economico della città.
Bilanci, debiti e decreti ingiuntivi
A tutto ciò si somma lo spettro del debito residuo post-OSL. In questo contesto, la manovra finanziaria del Comune si conferma un terreno minato, tra la necessità di accantonamenti, tagli mirati e manovre difensive per evitare défaillance.
La seduta del prossimo 5 novembre si preannuncia, dunque, come uno snodo cruciale per l’equilibrio economico e politico dell’Ente.
Riuscirà il Consiglio a trovare una sintesi o si andrà incontro all’ennesimo rinvio? Intanto, mentre a Palazzo di Città si discute del dopo Lipari e Trischitta, la macchina amministrativa rischia il cortocircuito. E, senza una guida tecnica stabile, il futuro dei conti comunali appare sempre più incerto.







