Maxi operazione antimafia: 38 misure nei confronti di appartenenti al clan dei "Santapaola-Ercolano" TUTTI I NOMI - VIDEO -
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Maxi operazione antimafia: 38 misure nei confronti di appartenenti al clan dei “Santapaola-Ercolano” TUTTI I NOMI – VIDEO

Maxi operazione antimafia: 38 misure nei confronti di appartenenti al clan dei “Santapaola-Ercolano” TUTTI I NOMI – VIDEO

Oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei Reparti specializzati dell’Arma – tra cui lo Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia” e il 12^ Nucleo Elicotteri – hanno dato esecuzione, già dalle prime ore della mattina, a un’ordinanza applicativa di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 38 soggetti, ritenuti appartenenti al sodalizio mafioso dei “Santapaola-Ercolano”, storicamente radicato nel territorio catanese, responsabili, a vario titolo, ferma restando la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, di “associazione di tipo mafioso”, “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti”, “acquisto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti”, “detenzione, porto e cessione di armi comuni e da guerra”, “ricettazione” ed “estorsione”, aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini, sviluppate con metodi tradizionali e moderne tecniche investigative, sono state condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Catania sotto il costante coordinamento di questa Direzione Distrettuale Antimafia. Le attività investigative, che hanno avuto inizio nell’ottobre 2020 e si sono protratte fino al gennaio 2023, hanno permesso di documentare l’operatività di più articolazioni dell’associazione mafiosa “Santapaola-Ercolano”, in particolare del gruppo Nizza, attivo nei quartieri San Giovanni Galermo, Librino e San Cristoforo, nonché dei gruppi operanti nei quartieri di Castello Ursino e San Cosimo.

Tra i principali indagati figura Giovanni Nizza, detenuto, il quale tuttavia sarebbe stato capace di mantenere contatti costanti con i componenti liberi del gruppo, dai quali avrebbe ricevuto puntuali aggiornamenti sulle dinamiche criminali in atto sul territorio e ai quali avrebbe impartito direttive di azione, demandandone l’esecuzione.

L’attività avrebbe consentito di fotografare nel tempo l’avvicendamento nel ruolo di responsabile della gestione operativa del gruppo Nizza di vari soggetti: dapprima Corra Silvio (poi divenuto collaboratore di giustizia), poi Scavone Salvatore (anch’esso divenuto collaboratore di giustizia) ed anche Nizza Natalino figlio di Giovanni, affiancati da Lombardo Rosario (deceduto), uomo d’onore, storico consigliere e uomo di fiducia dei fratelli Nizza, soggetto il cui ruolo era emerso anche nel corso dell’indagine Carthago II e dell’indagine denominata Sangue Blu e che, alla fine del mese di luglio 2021, in considerazione delle proprie condizioni di salute, veniva autorizzato a far rientro presso l’abitazione in Librino, circostanza che gli avrebbe consentito di riprendere un ruolo attivo sul territorio e nell’ambito della compagine mafiosa di appartenenza.

I principali reati e condotte emersi dalle indagini

Tra gli episodi più rilevanti emersi durante l’attività investigativa, si evidenziano sequestri di armi da guerra ed esplosivi nonché estorsioni in danno di imprenditori locali anche se l’expertise che ha determinato e caratterizzato l’ascesa del gruppo Nizza all’interno della famiglia catanese di Costa Nostra Clan “Santapaola – Ercolano” è da individuarsi nella eccellente capacità di gestione del traffico di sostanze stupefacenti, con la creazione e il mantenimento, grazie anche alla forza militare, di una posizione di potere nel mercato catanese degli stupefacenti, posizione derivante anche dalla fruizione di ottimi ed inesauriti canali di approvvigionamento di stupefacenti, dal controllo delle maggiori “piazze di spaccio” nei quartieri di Librino, San Cristoforo e San Giovanni Galermo di Catania nonché dalla disponibilità di rilevanti somme di denaro da investire nel traffico di stupefacenti al fine di garantirsi sempre maggiori guadagni da utilizzare anche per il mantenimento dei sodali detenuti e la dotazione di armi.

Negli ultimi dieci anni numerosi sono stati gli interventi frutto di sforzi congiunti di forze di polizia e Autorità Giudiziaria che hanno nel tempo inciso profondamente la compagine mafiosa del gruppo Nizza con l’esecuzione di plurime ordinanze di custodia cautelare in carcere: nel tempo tutti i fratelli Nizza (Daniele, Giovanni, Andrea, Salvatore, Fabrizio) sono stati colpiti da ordinanze e da condanne, per due di essi è stato applicato il regime di cui all’art 41 bis O.P. (Daniele e Andrea), mentre uno di essi ha intrapreso il percorso della collaborazione con la giustizia (Fabrizio).

Detti ripetuti interventi hanno imposto costanti e immediate rimodulazioni della organizzazione del gruppo onde consentire ad esso di continuare ad operare senza perdere “possesso” delle proprie fonti di reddito e fronteggiando tentativi di altri gruppi di appropriarsi di piazze di spaccio gestite dal Gruppo stesso, profittando dei momenti di crisi determinati dagli interventi restrittivi.

In tale contesto a partire dal 2020 l’attività di indagine ha permesso di documentare diverse dinamiche dimostrative della resilienza del gruppo mafioso e della sua capacità di resistere e riorganizzarsi dopo i menzionati provvedimenti restrittivi: al riguardo va ulteriormente ribadito il ruolo che avrebbe svolto Nizza Giovanni, il quale seppur detenuto e, tuttavia non gravato del regime speciale applicato ai fratelli Andrea e Daniele, sarebbe risultato esser in grado, come si è detto, di partecipare attivamente alla vita del gruppo mafioso, ma vanno altresì evidenziati i ruoli rivestiti dalle donne e l’ascesa dei giovani figli dei sodali con ruoli di rilievo.

Avuto riguardo al ruolo delle donne, giova evidenziare che la prassi mafiosa prevede di norma che alle famiglie degli affiliati detenuti sia assicurato un “mantenimento” con somme mensili sia per rafforzare il legame associativo (gli affiliati devono essere a conoscenza che in caso di “infortunio sul lavoro” l’organizzazione assicura il mantenimento della famiglia del detenuto) e sia per evitare che il soggetto affiliato, vistosi abbandonato dall’organizzazione, si possa rivolgere allo Stato per ottenere un aiuto e quindi collaborare con la giustizia.

Tra le figure delle mogli dei fratelli Nizza particolare rilievo sarebbe stato rivestito da Nicolosi Maria Rosaria, moglie di Giovanni Nizza e madre di Natalino Nizza: la Nicolosi avrebbe avuto un ruolo di collegamento tra il marito e i sodali liberi organizzando la partecipazione degli affiliati alle videochiamate autorizzate tra lei e il marito e ricevendo le richieste degli affiliati sulla gestione del clan da parte dei soggetti incaricati da Nizza Giovanni; avrebbe svolto anche un ruolo operativo all’interno del gruppo mafioso prendendo parte attiva alle dinamiche dello stesso, favorendo e procurando preziosi alleati nel traffico di stupefacenti, suggerendo strategie ed alleanze mafiose, consentendo agli affiliati di prendere parte alle videochiamate autorizzate tra lei e il marito e ricevendo le richieste degli affiliati sulla gestione del clan da parte dei soggetti incaricati da Nizza Giovanni.

L’attività di indagine avrebbe, altresì, consentito di seguire l’ascesa criminale dei giovani “figli d’arte” Nizza Natalino (figlio di Giovanni Nizza) e Privitera Salvatore Sam oggi collaboratore di giustizia (figlio di Privitera Giovanni detto u nacchiu): i due oggetto di attenzione investigativa sin da minorenni allorché sarebbero stati investiti dal latitante Nizza Andrea del ruolo di suoi messaggeri con i sodali, avrebbero percorso un cursus honorum criminale formidabile, giungendo anche a rivestire ruoli organizzativi all’interno del gruppo Nizza in un momento in cui tutti i soggetti di maggiore anzianità (sia misurata in termini di età, sia misurata in termini di esperienza mafiosa) si trovavano in vinculis.

Detta ascesa veniva duramente ostacolata dal fermo di indiziato di delitto eseguito nei loro confronti in data 12.06.2021 in relazione all’episodio omicidiario ai danni di Timonieri Vincenzo: un fatto di sangue di estrema gravità in quanto compiuto ai danni di un appartenente alla medesima consorteria e vicino a coloro i quali si sono resi responsabili dell’omicidio – Nizza Natalino e Privitera Sam – fatto per il quale è intervenuta sentenza della Corte di Appello di Catania.

Nel corso dell’attività di indagine, tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, venivano acquisite risultanze investigative dalle quali sarebbe emersa una contrapposizione violenta tra il gruppo mafioso facente capo al detenuto Saitta Lorenzo detto “lo scheletro” e i Nizza volto sostanzialmente a sottrarre ai Nizza la principale fonte di reddito e di potere, profittando della debolezza del gruppo in quel momento storico: Corra Silvio Giorgio (precedente responsabile del sodalizio) aveva iniziato nel mese di agosto del 2020 il percorso della collaborazione e, pertanto, il gruppo appariva particolarmente vulnerabile in ragione delle rivelazioni che il Corra  stava offrendo all’Autorità Giudiziaria.

Detta contrapposizione, nella quale avrebbe assunto un ruolo di protagonista il genero di Saitta, Trentuno Antonino, sfociata anche in scontri a fuoco tra soggetti appartenenti ai due gruppi contrapposti, veniva abilmente strumentalizzata da Nizza Natalino in occasione dell’omicidio di Timonieri Vincenzo allorché, al fine di sviare i sospetti dei familiari del Timonieri e fornire una spiegazione “convincente”, ipotizzava -tra le altre cose- che Timonieri Vincenzo potesse esser stato vittima dei contrasti in corso con il gruppo dello scheletro.

Nel corso della attività di indagine sono stati effettuati ripetutamente sequestri di anni che costituirebbero parte dell’arsenale del gruppo mafioso e dimostrerebbero la capacità militare del gruppo mafioso.

In particolare in data 17 gennaio 2022, i militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Catania hanno sequestrato numerose armi e munizioni.

In costanza di attività di indagine sarebbe stata altresì apprezzata la particolare affezione della famiglia Nizza per le celebrazioni della festa di S. Agata, Patrona di Catania: in particolare nel 2022 veniva documentata l’affissione ad una delle candelore votive di uno stendardo recante, tra le altre, la parola “Banana” (storico soprannome di Nizza Giovanni), verosimilmente quale ulteriore modalità dimostrativa del potere del gruppo e della capacità d’influenza.

Successivamente, in occasione della Festa di Sant’ Agata del 2023, venivano rinvenuti dei video pubblicati su una nota piattaforma social che mostravano un bambino, legato da stretti vincoli di parentela a Nizza Giovanni, fatto sedere durante la processione sulla medesima candelora che aveva ospitato lo stendardo sopra indicato.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

Custodia cautelare in carcere

  1. Salvatore Andò, nato a Catania il 21.09.1992
  2. Kevin Bonfiglio, nato a Catania il 02.12.1993
  3. Mario Maurizio Calabretta, nato a Catania il 15.01.1988
  4. Antonino Cocuzza, nato a Catania il 05.9.1974
  5. Domenico Contarini, nato a Catania il 11.07.1971
  6. Giovanni Costanzo, nato a Catania il 25.07.1994
  7. Angelo Cutugno, nato a Catania il 06.11.1993
  8. Paolo Giuseppe Denaro, nato a Catania il 19.05.1994
  9. Pierpaolo Gianluca Di Gaetano, nato a Catania il 29.6.1979
  10. Orazio Finocchiaro, nato a Catania il 08.11.1972
  11. Michele Fontanarosa, nato a Catania il 13.4.1957
  12. Marco Gardali, nato a Catania il 06.06.1996
  13. Andrea La Rosa, nato a Catania il 04.11.1989
  14. Simone Lizzio, nato a Catania il 20.11.1998
  15. Alessandro Lo Presti, nato a Catania il 21.02.1980
  16. Francesco Magrì, nato a Catania il 20.12.1971
  17. Giovanni Magrì, nato a Catania il 6.10.1994
  18. Mario Marletta, nato a Catania il 05.01.1989
  19. Giuseppe Mazzarelli, nato a Catania il 28.08.1995
  20. Corrado Gabriel Muscarà, nato a Catania il 13.09.1996
  21. Maria Rosaria Nicolosi, nata a Catania il 29.08.1977
  22. Giovanni Nizza, nato a Catania il 18.11.1973
  23. Natale Nizza, nato a Catania il 12.11.1996
  24. Natale Dario Nizza, nato a Catania il 29.08.1993
  25. Carmelo Christian Patanè, nato a Catania il 19.07.1994
  26. Vincenzo Pino, nato a Catania il 02.10.1998
  27. Giovanni Pinto, nato a Catania il 29.10.1976
  28. Francesco Platania, nato a Catania il 02.04.1968
  29. Giovanni Privitera, nato a Catania il 17.12.1975
  30. Giovanni Maria Privitera, nato a Catania il 07.08.1993
  31. Antonino Raimondo, nato a Catania il 15.08.1973
  32. Mario Russo, nato a Catania il 07.03.1972
  33. Ivan Scavone, nato a Catania il 02.06.1994
  34. Gabriele Agatino Strazzeri, nato a Catania il 30.09.1995
  35. Antonino Trentuno, nato a Catania il 03.01.1994

arresti domiciliari

  1. Saverio Missale, nato a Catania il 30.06.1964.

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