Nei borghi marinari acesi si riscontra sempre più frequentemente un fenomeno, quello dell’utilizzo a bordo di potenti amplificatori sonori. Ore ed ore di schiamazzi e musica ad alto volume. In alcuni casi, più imbarcazioni si radunano per trasformare tratti di mare in vere e proprie “feste galleggianti”, arrecando disturbo alla quiete di residenti e bagnanti e creando condizioni di rischio per la balneazione e la navigazione.
Il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, raggiunto da diverse segnalazioni da parte dei suoi concittadini, prende provvedimenti. E’ stata siglata ieri l’ordinanza “Contenimento dei fenomeni di diffusione sonora sul territorio comunale provenienti da amplificatori su imbarcazioni, a salvaguardia della salute pubblica”.
“È stato superato il limite – commenta il sindaco Barbagallo -. Per ore e ore nei passati fine settimana i nostri concittadini di Capo Mulini e Santa Maria La Scala sono stati disturbati da musica ad altissimo volume proveniente dalle imbarcazioni che si riparano nei nostri porti. Chi si trovava sul lungomare o i residenti hanno dovuto subire il malcostume di chi non ha rispetto per gli altri. Temo che possa trattarsi di episodi non isolati, quindi come Comune faremo la nostra parte a tutela del benessere e della serenità di tutti noi – dichiara il primo cittadino -. A partire da oggi, fermo restando le prescrizioni di competenza di altre Autorità, ai fini della tutela della cittadinanza dall’inquinamento acustico e a tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, lungo il litorale del Circondario marittimo di Acireale, ed in particolare entro 500 metri dalla costa, è vietato l’utilizzo di strumenti di amplificazione sonora a bordo di qualsiasi tipo di imbarcazione e di unità di diporto. Ringrazio gli uffici della Capitaneria di Porto di Catania e l’Ufficio locale marittimo di Santa Tecla con cui effettueremo controlli lungo le nostre coste. Le sanzioni per chi disturba la quiete pubblica vanno da un minimo di 2000,00 euro ad un massimo di 20.000 euro”.