Passopisciaro, cento anni di Fede e Fuoco: la Comunità celebra la Madonna del Rosario tra storia e memoria -
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Passopisciaro, cento anni di Fede e Fuoco: la Comunità celebra la Madonna del Rosario tra storia e memoria

Passopisciaro, cento anni di Fede e Fuoco: la Comunità celebra la Madonna del Rosario tra storia e memoria

Ieri, sulle suggestive pendici dell’Etna, il piccolo borgo di Passopisciaro ha vissuto una giornata di intensa emozione e memoria collettiva. In occasione del centesimo anniversario della Festa di Maria SS. del Rosario, il paese ha celebrato non solo una tradizione religiosa radicata, ma anche un legame profondo tra fede, identità e storia locale.

La celebrazione, organizzata dalla Parrocchia di Passopisciaro, si è svolta nella storica chiesa del paese, gremita di fedeli, visitatori e personalità istituzionali. A officiare la solenne Santa Messa è stato il Vescovo Mons. Antonino Raspanti, affiancato dal Parroco Gabriele Sgroi e dall’anziano e amatissimo don Antonino Imbiscuso. Presenti le autorità civili e militari, tra cui il neo sindaco Concetto Stagnitti con la sua giunta e il Luogo-Tenente Salvatore Sciuto dei Carabinieri.

Un secolo di storia e fede

La festa del 2025 segna i 100 anni dalla ripresa della devozione alla Madonna del Rosario, avvenuta nel 1925 come risposta a un evento traumatico: l’eruzione dell’Etna del 1923. La lava, minacciando il paese, aveva gettato la popolazione nello sconforto. Da quell’esperienza nacque una promessa collettiva: affidarsi alla Madonna per protezione. Così nacque una festa che unisce religiosità, storia e resilienza.

Una mostra per non dimenticare

Nel cuore della chiesa, una mostra fotografica allestita nelle navate laterali ha raccontato, attraverso immagini d’epoca e documenti originali, la storia di Passopisciaro: dalla tragedia del vulcano alla rinascita spirituale e sociale. Il signor Maurizio Papotto, con un discorso toccante al termine della messa, ha rievocato i momenti chiave del passato, illustrando il programma festivo del 1925 e ricordando i caduti delle guerre mondiali, i volti degli antenati, e le scene di vita quotidiana del paese.

Tra profumi, vigneti e spiritualità

Passopisciaro oggi è conosciuto in tutto il mondo per i suoi vini pregiati, frutto di vitigni coltivati con passione sul fertile suolo vulcanico. Ma ciò che colpisce il visitatore non è solo il gusto: è l’odore stesso del paese, una sinfonia olfattiva che va dalla ginestra al mosto d’uva in fermentazione, dall’aroma della terra lavica al respiro dell’Etna. Non sorprende che un genio come Ettore Majorana scelse proprio questo luogo come residenza estiva.

Un legame tra passato, presente e futuro

La Festa del Rosario non è solo un rito, ma un patrimonio culturale e spirituale che rafforza l’identità di una comunità. Processioni, messe, fuochi d’artificio, ma anche memoria storica e coesione sociale: tutto questo è Passopisciaro. Una terra che ha saputo trasformare la minaccia della natura in energia vitale, la fede in forza collettiva, la tradizione in futuro.

“Conoscere e valorizzare il passato per costruire un futuro prospero”: questo il messaggio che riecheggia tra le vie in festa. E da Passopisciaro, piccolo gioiello incastonato sull’Etna, arriva oggi una lezione universale: le radici sono ciò che ci rendono forti, soprattutto quando profumano di terra, vino e devozione.

Alfio Papa

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