I Carabinieri operano quotidianamente, con una specifica azione di contrasto agli ecoreati e ai crimini ambientali, in sinergia con i reparti specializzati dell’Arma, con l’obiettivo di prevenire e reprimere condotte che ledono il patrimonio ambientale, tutelando il territorio e la salute pubblica.
Nei paesi pedemontani, un fenomeno particolarmente insidioso è lo smaltimento illecito dei rifiuti, che danneggia l’ambiente e alimenta circuiti illegali, anche di natura organizzata. In questi luoghi poco trafficati, infatti, vengono scaricati materiali di ogni genere perché i malviventi credono di non essere visti.
L’altra notte, però, questo intento non è andato a buon fine per un 51enne residente a Santa Venerina, peraltro titolare di una ditta di servizi ambientali con sede a Valverde, regolarmente iscritta per lo smaltimento di residui provenienti da lavori di giardinaggio.
I Carabinieri della Stazione di Zafferana Etnea e della Sezione Radiomobile della Compagnia di Giarre sono infatti intervenuti in via Monte Perillo, a seguito della segnalazione di un autocarro ribaltato sulla sede stradale, trovando un furgone adibito al trasporto di rifiuti di vario genere, che si era rovesciato durante la marcia, ostruendo completamente la carreggiata e riversando sulla strada un ingente quantitativo di scarti plastici, legname, residui di lavorazioni e altri materiali.
Dopo aver accertato che nel mezzo non vi era alcuna persona, i militari dell’Arma hanno avviato le indagini per ricostruire la vicenda e, grazie alla sinergia operativa con i colleghi della Centrale, sono risaliti all’intestatario del furgone. Sono poi stati ascoltati alcuni testimoni che avevano visto quel camion percorrere quella via stretta e ripida, con la parte posteriore piena di rifiuti di vario tipo, fino a perdere aderenza e, quindi, ribaltarsi, scaricando in strada tutto il materiale.
Immediate sono scattate le ricerche del conducente che, dopo il ribaltamento, era scappato nelle campagne circostanti, ma è stato trovato sempre in zona. Messo dinanzi all’evidenza dei fatti, per come ricostruiti dagli investigatori, il 51enne ha ammesso che intendeva smaltire il carico “in una zona appartata di montagna”, confidando che non sarebbe stato notato.
Sulla base degli indizi raccolti, da verificare in sede giurisdizionale, l’imprenditore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per la violazione dell’art. 256, comma 1, del D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale), concernente la gestione illecita di rifiuti, ferma restando la presunzione di innocenza, valevole ora e fino a condanna definitiva, mentre l’autocarro è stato posto sotto sequestro e per la rimozione e lo smaltimento del materiale sparso sulla carreggiata è stata attivata una ditta specializzata.