"Lo Stato è qui": a Randazzo visita dei ministri Piantedosi e Musumeci accompagnati dal neo prefetto di Catania, Signoriello -
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“Lo Stato è qui”: a Randazzo visita dei ministri Piantedosi e Musumeci accompagnati dal neo prefetto di Catania, Signoriello

“Lo Stato è qui”: a Randazzo visita dei ministri Piantedosi e Musumeci accompagnati dal neo prefetto di Catania, Signoriello

Una giornata storica per Randazzo, la visita dei ministri Piantedosi e Musumeci per segnare una svolta: legalità e trasparenza in prima linea per il futuro della città.

Lo Stato si mostra, si impegna e guarda al futuro. La visita istituzionale in forma riservata di due ministri segna un momento storico per il futuro politico-amministrativo della città etnea.

Randazzo, città dall’anima medievale, ha salutato la fine della primavera 2025 con un evento che resterà impresso negli annali ufficiali del municipio. Due Ministri della Repubblica, Matteo Piantedosi e Nello Musumeci, accompagnati dal neo prefetto di Catania, Pietro Signoriello, hanno scelto la sede del palazzo municipale per una visita istituzionale in forma riservata. Un evento che, pur mantenendo il carattere discreto, non è passato inosservato per l’imponente dispiegamento di forze dell’ordine e unità specializzate che hanno trasformato la città in un teatro di sicurezza di alto livello.

La visita arriva in un momento cruciale per Randazzo, un Comune che sta vivendo il peso dello scioglimento degli organi elettivi per accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata. La presenza dello Stato, simboleggiata dall’arrivo simultaneo di due ministri e del prefetto, rappresenta un messaggio forte e chiaro: lo Stato è qui, vigile e determinato a sostenere la comunità in questa fase delicata.

L’incontro tra i ministri, il prefetto, con i rispettivi staff, e la commissione straordinaria – composta dalla d.ssa Alfonsa Caliò, dal dott. Cosimo Gambadauro e dalla d.ssa Isabella Giusto – ha avuto un tema unico ma di portata fondamentale: il lavoro svolto dalla Commissione Straordinaria per ristabilire la legalità e garantire un futuro amministrativo trasparente.

Le parole del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, pronunciate poco prima, a margine dell’evento Taobuk che si svolge a Taormina, hanno tracciato un quadro della sfida che si trova davanti Randazzo: “È vero che scorre meno sangue, ma la mafia è diventata più insidiosa, cercando di inquinare le istituzioni”. Questa dichiarazione mette in luce come il fenomeno mafioso, pur cambiando modus operandi, rimanga una minaccia viva e pervasiva, soprattutto nei territori più fragili.

«Ho voluto testimoniare la presenza viva dello Stato. Garantire legalità, trasparenza e la migliore vivibilità delle città è non solo un dovere, ma un obiettivo che, come Governo, ci impegna ogni giorno. La lotta contro ogni forma di infiltrazione mafiosa passa anche da qui: dal sostegno diretto alle comunità che vogliono risollevarsi e guardare al futuro con fiducia. Alla Commissione prefettizia va il mio plauso per l’ottimo lavoro svolto finora». Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

«Apprezzo quello che è stato fatto in questi mesi di lavoro a Randazzo, con tanto impegno. Presto la parola passerà alla comunità per darsi un assetto istituzionale dal basso e, sono certo, nel solco della legalità e della trasparenza. Randazzo ha tutte le carte in regola per crescere con una sana economia,  in un contesto che ha tutte le carte da giocare per uno sviluppo anche in termini di economia turistica», ha concluso Musumeci.

La visita a Randazzo, dunque, non è stata una semplice formalità o una passerella, ma un gesto di responsabilità politica. L’obiettivo era chiaro: constatare gli effetti della gestione commissariale e ascoltare la voce di chi è impegnato in prima linea nel risanamento della città.

Le parole dei ministri al termine dell’incontro hanno dato un senso di speranza. Il commissariamento non deve essere vissuto come una punizione, ma come un’opportunità per riportare la legalità nella gestione della cosa pubblica, lavorare per il bene comune e resistere alle insidie del malaffare. Lo Stato è fiducioso nella possibilità di un riscatto collettivo, ma pone anche una grande responsabilità morale sulle spalle della comunità.

Quella che doveva essere una visita riservata si è trasformata dunque in un segnale potente per tutta la Sicilia. Lo Stato non abbandona i suoi territori più fragili, anzi si fa carico delle loro difficoltà con determinazione e presenza. La visita dei due ministri e del prefetto a Randazzo rappresenta un capitolo nuovo per la città, un momento di riflessione e di speranza.

Presto toccherà alla comunità che con il voto dovrà scegliere e guardare verso un orizzonte di legalità e di sviluppo.

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