Giarre, la favola di “Peter Pan e l’isola che non c’è” rivive sui pattini a rotelle grazie ad uno show dell’asd Skating Spree VD -
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Giarre, la favola di “Peter Pan e l’isola che non c’è” rivive sui pattini a rotelle grazie ad uno show dell’asd Skating Spree VD

Giarre, la favola di “Peter Pan e l’isola che non c’è” rivive sui pattini a rotelle grazie ad uno show dell’asd Skating Spree VD

L’asd Skating Spree presieduta da Giuseppe Sciuto e le allenatrici Nancy Lanzafame ed Ilenia Ferlito, per il loro show di fine anno, hanno rappresentato, sui pattini a rotelle, alcune delle scene più belle della favola dedicata a Peter Pan, con il saggio spettacolo di fine anno “Peter Pan e l’Isola che non c’è”, che ha coinvolto gli atleti di tutti i corsi.

Per le varie scene le istruttrici si sono ispirate al film d’animazione “Le avventure di Peter Pan (Peter Pan)”,del 1953 , prodotto da Walt Disney , ovvero il primo film d’animazione basato sull’opera teatrale “Peter e Wendy” di J. M. Barrie, che narra le avventure di Peter Pan e dei suoi compagni sull’isola, dove vivono senza crescere mai.

Una storia senza tempo, di ieri, come di domani, che ha per protagonista un bambino, che ha perso l’ombra, che è orfano e che rinuncia a crescere. Peter Pan vive nell’ isola che non c’è, assieme ai bambini sperduti, che come lui, decidono di rimanere per sempre bambini. L’isola che non c’è è un’isola immaginaria ed è il luogo di residenza di Peter Pan e dei suoi compagni, è un mondo di magia, avventura e pericolo, popolato da pirati, indiani, sirene e fatine, come la piccola Trilly. E’ un luogo dove la magia è reale, dove i bambini possono volare, parlare con gli animali e affrontare pericoli straordinari. L’isola è anche il luogo dove Peter Pan combatte contro Capitan Uncino, il suo antagonista, in una battaglia senza fine. Peter Pan racconta il divario tra vita adulta e infanzia, crescere equivale a perdere l’innocenza e la spensieratezza che contraddistinguono i bambini. Allo stesso tempo significa vivere nel mondo crudo e disilluso dove non si può essere felici per sempre.

Tutto questo è stato rappresentato con coreografie acrobatiche sui pattini a rotelle, con grande bravura da parte degli atleti e sotto l’attenta direzione delle istruttrici, Nancy ed Ilenia, al Palagiarre, durante questo saggio spettacolo di fine anno, che ha attirato tantissimi spettatori.

La conduttrice della serata, la giornalista Patrizia Tirendi, ha presentato con garbo e maestria, descrivendo le varie scene, con dovizia di particolari, supportata da immagini video, estratti dal film di animazione.

Le corsiste piccoline hanno introdotto la favola, che, tra le ali del mondo, ha presentato Peter, Wendy e Trilly e come ogni favola che è un gioco, ispirata alla canzone di Edoardo Bennato, ha esibito tutti i protagonisti della storia. Sulle note di “W La mamma” di Bennato, è entrata in scena Wendy, che simboleggia la responsabilità, il desiderio di cura e accudimento, nonché l’equilibrio tra la spensieratezza dell’infanzia e la consapevolezza che bisogna affrontare la vita reale. Wendy per questi bambini rappresenta un sicuro punto di riferimento, come la mamma che non hanno mai avuto.

L’isola che non c’è è abitata dalla tribù degli indiani e da capitan Uncino, con la sua ciurma di marinai, ben impersonati dagli atleti con coreografie sempre più coinvolgenti, tra coccodrilli e tic tac di orologi. Tra i protagonisti della favola spicca di sicuro Trilly, la fatina alata, compagna di Peter, per il quale nutre un amore ed una gelosia notevoli, rappresentata magistralmente dalle pattinatrici. Compagni di avventure di Peter i bambini sperduti che hanno dato prova di grande talento volteggiando sui pattini. Lo show è divenuto sempre più accattivante grazie alle coreografie degli atleti dei corsi avanzati, che hanno davvero stupito con la sorprendente coreografia “La luce e l’oscurita”.

Dentro ognuno di noi c’è una lotta tra il bene e il male sta a noi scegliere chi essere, da quale parte stare! Lo scontro tra bene e male in “Peter Pan” si manifesta principalmente attraverso la figura di Capitan Uncino, antagonista principale e la sua rivalità con Peter Pan, che rappresenta la giovinezza, la fantasia e la libertà. Il bene è incarnato dai bambini e dai Lost Boys, che desiderano la felicità e l’avventura, mentre il male è rappresentato dalla malvagità, dalla vendetta e dalla frustrazione di Uncino.

Lo spettacolo si è concluso con una coreografia corale che ha riunito tutti gli atleti sull’ omonima canzone “L’isola che non c’è” di Bennato, che nella sua canzone ispirata a Peter Pan, descrive l’isola come un luogo metaforico, un rifugio dai problemi e dalle difficoltà della vita reale. L’isola rappresenta un mondo fantastico, dove il tempo si ferma, le regole sono diverse e si può essere liberamente bambini. L’isola, inoltre, rappresenta la sicurezza che i bambini riconoscono negli adulti e nella possibilità di avere accanto punti di riferimento capaci di supportarli e di aiutarli a muoversi nei territori dell’imprevedibile.

Grandissima soddisfazione è stata espressa dalle istruttrici, Nancy Lanzafame ed Ilenia Ferlito, dal presidente, Giuseppe Sciuto e da tutti i genitori, per la riuscita dello spettacolo, che ha messo in evidenza la preparazione degli atleti e la loro bravura, già riconosciuta in ambito regionale e nazionale nelle varie gare, dove gli atleti dell’asd Skating Spree, hanno ottenuto prestigiosissimi risultati. Un ringraziamento particolare è stato tributato alle collaboratrici: Serena e Martina Signorelli, Giulia Vasta, Barbara Rigaglia, Noemi Torrisi, Chiara Leotta, Alessia Scandurra e Agata Nicolosi. Una targa è stata consegnata infine ad Ilenia Ferlito, allenatrice di pattinaggio artistico, al preparatore atletico, Lorenzo Cavallaro e all’insegnante di danza e teatro Giusi Messina.

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