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Gioco online: il mercato cresce, ma le zone grigie rimangono

Gioco online: il mercato cresce, ma le zone grigie rimangono

Da anni al centro del dibattito politico e sociale, il gioco online è uno dei settori più controversi del mercato italiano: da un lato fonte di guadagno per lo Stato e diverse società italiane, dall’altro fenomeno legatoal problema della ludopatia.

E se negli anni la normativa italiana è stata aggiornata, anche imponendo un distanziamento fisico di slot machine e videopoker dagli istituti scolastici, sembra che il mondo online non risenta di queste modifiche. Anzi, negli ultimi anni si è assistito ad una crescita esponenziale del settore, che si è trasformato in un comparto economico di rilievo.

Tuttavia, parallelamente a questa espansione, emerge con prepotenza l’urgenza di un solido e trasparente quadro normativo. Non tutti gli attori del mercato, infatti, operano seguendo percorsi lineari e pienamente conformi alle direttive vigenti, dando vita a modelli di business che navigano in acque talvolta opache.

I “casinò sociali” e gli sweepstakes: meccanismi di gioco e zone grigie normative

Recentemente, l’attenzione si è concentrata su particolari piattaforme, spesso etichettate come “Sweepstakes Casinò” o casinò sociali. Questi operatori si distinguono per l’utilizzo di valute virtuali o gettoni interni al gioco, che possono essere accumulati e, in taluni casi, convertiti in premi di valore reale.

Tale meccanismo è spesso presentato come un modo per offrire divertimento senza implicare direttamente il gioco d’azzardo con denaro contante, cercando così di aggirare le complesse e stringenti normative che disciplinano il gambling tradizionale. L’utilizzo di una moneta interna, acquistabile o ottenibile gratuitamente, in luogo dei giochi con cosiddetti ”soldi veri”, rappresenta il fulcro di questo modello.

Tuttavia, questa impostazione solleva notevoli perplessità e preoccupazioni all’interno dell’industria del gioco più strutturata e responsabile. Figure di spicco del settore, come il fornitore di software per casinò Play’n GO, hanno espresso una chiara e ferma posizione critica verso tali pratiche.

La principale apprensione risiede nel fatto che questi sistemi, operando al di fuori di un quadro regolamentato chiaramente definito, possano minare le fondamenta del mercato del gioco legale. Quest’ultimo si basa su principi di tutela del giocatore, trasparenza operativa e contribuzione fiscale alle casse statali, elementi che vengono messi a repentaglio da modelli elusivi.

Le autorità di regolamentazione, specialmente negli Stati Uniti, stanno iniziando a osservare con crescente scrutinio queste attività, intuendone i potenziali rischi e le ambiguità normative. Le implicazioni per l’intera industria non sono trascurabili: oltre al potenziale danno reputazionale, le imprese che oggi scelgono di operare in queste zone grigie potrebbero incontrare significative difficoltà qualora decidessero, in futuro, di integrarsi in mercati compiutamente regolamentati, dove la tracciabilità e la conformità pregressa sono spesso criteri dirimenti.

Cosa significa regolamentare il gioco online

Di fronte a tali scenari, l’importanza di una regolamentazione chiara, robusta e omogenea per i casinò che offrono premi in denaro diventa un imperativo non più differibile. Un quadro normativo ben congegnato non è un mero onere burocratico, bensì il pilastro su cui edificare un settore del gioco online sostenibile, affidabile e socialmente responsabile. I benefici che ne derivano sono molteplici e toccano diversi livelli.

Innanzitutto, vi è la tutela dei consumatori: normative stringenti assicurano che i giochi siano equi, che i meccanismi di vincita siano trasparenti e che vengano implementate misure efficaci per la prevenzione della ludopatia. La protezione dei minori e dei soggetti più vulnerabili, così come la sicurezza dei dati personali e finanziari dei giocatori, sono ulteriori aspetti cruciali garantiti da un sistema regolamentato.

In secondo luogo, la regolamentazione è fondamentale per assicurare la legalità e la trasparenza finanziaria del settore. Norme antiriciclaggio (AML) e di adeguata verifica della clientela (KYC) sono strumenti imprescindibili per contrastare l’infiltrazione di capitali illeciti e il finanziamento di attività criminose, preservando l’integrità del sistema economico.

Infine, un settore del gioco ben regolamentato apporta un significativo contributo economico e sociale attraverso un gettito fiscale certo e la promozione di pratiche di gioco responsabile. Le entrate derivanti dalle licenze e dalla tassazione possono essere reinvestite in servizi pubblici, mentre la promozione di un approccio consapevole al gioco contribuisce al benessere della collettività.

In questo contesto, assumono particolare rilevanza anche le scelte etiche operate dai fornitori di tecnologia e giochi, i quali possono decidere di non sviluppare o distribuire prodotti con meccaniche potenzialmente problematiche – come i cosiddetti giochi “bonus buy”, già banditi in alcune giurisdizioni – o di collaborare esclusivamente con operatori in possesso di regolari licenze, dimostrando un impegno concreto verso un’industria più sana.

La situazione italiana: impatto e regolamentazione del gioco online nel Belpaese

L’Italia rappresenta un caso di studio interessante per quanto concerne la regolamentazione del gioco, soprattutto in ambito online. Il mercato italiano ha conosciuto una crescita notevole, generando nel 2024, secondo i dati disponibili, oltre 12 miliardi di euro di reddito fiscale e contribuendo per circa l’1,2% al Prodotto Interno Lordo.

Il segmento online, in particolare, copre circa il 32% del mercato totale, con un incremento costante nel numero di conti gioco attivi e di giocatori. A fronte di tali numeri, il legislatore italiano ha sviluppato un impianto normativo particolarmente rigoroso.

I pilastri di questa architettura legale si fondano primariamente sulle disposizioni in materia di Antiriciclaggio (AML). Il Decreto Legislativo n. 231 del 21 novembre 2007 ha recepito la direttiva europea in materia, stabilendo l’obbligo di adeguata verifica della clientela per gli operatori del settore. Successivi interventi hanno ulteriormente affinato gli strumenti, introducendo, ad esempio, l’utilizzo del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) e della Carta d’Identità Elettronica (CIE) per semplificare e rendere più sicuri i processi di identificazione.

Più di recente, ulteriori disposizioni normative hanno portato significative novità, tra cui la ridefinizione dei costi di concessione per gli operatori, nuove regole per i Punti Vendita Ricarica (PVR), un rafforzamento delle misure per la tutela dei giocatori e il contrasto alla ludopatia, nonché l’incoraggiamento all’adozione di strumenti tecnologici avanzati, come l’intelligenza artificiale, per il monitoraggio delle attività di gioco.

È stata inoltre disposta la proroga di alcune concessioni in scadenza e sono stati definiti requisiti più stringenti per l’ottenimento delle autorizzazioni da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), focalizzati su capacità tecnico-infrastrutturale, standard di cybersicurezza e innovazione.

In linea con questo impegno verso un mercato sempre più controllato e trasparente, lo scorso anno l’ADM ha annunciato una nuova gara per l’assegnazione delle licenze per il gioco a distanza, con termini di presentazione delle domande fissati tra marzo e maggio 2025. Questa procedura si preannuncia più dettagliata e rigorosa rispetto al passato.

Strumenti operativi della regolamentazione: dall’identificazione alla conservazione dei dati

La robustezza di un sistema regolamentato si manifesta anche attraverso gli strumenti e le procedure operative che gli operatori sono tenuti ad adottare. I processi di onboarding e identificazione del cliente sono diventati sempre più sofisticati, sfruttando tecnologie come l’Intelligenza Artificiale (AI) per la validazione automatica dei documenti d’identità e per la cosiddetta “liveness verification”, che assicura la reale presenza fisica dell’utente. L’integrazione di SPID e CIE ha ulteriormente snellito e irrobustito queste procedure in Italia.

Un altro requisito di crescente importanza è la verifica dell’età, non solo per l’accesso al gioco d’azzardo in sé, ma anche per l’utilizzo di funzionalità che prevedono acquisti o la visualizzazione di contenuti non adatti ai minori, come evidenziato dalla recente delibera AGCOM n. 96/25/CONS che, pur focalizzandosi su altri settori, stabilisce principi di age verification applicabili per analogia anche al gaming online.

Infine, la conservazione a norma dei dati raccolti durante l’intero ciclo di vita del rapporto con il cliente è un obbligo imprescindibile, con normative che spesso impongono la custodia della documentazione per un periodo decennale. Soluzioni digitali avanzate, come quelle proposte da aziende specializzate (ad esempio Intesa, citata nelle fonti), aiutano i concessionari a garantire l’autenticità, l’integrità e la reperibilità dei dati nel tempo, in piena conformità con le leggi vigenti.

La collaborazione virtuosa tra operatori e fornitori che abbracciano pienamente la legalità, come dimostra la partnership tra l’operatore tedesco Tipico e Play’n GO – con quest’ultima che vede i propri giochi ottenere maggiore visibilità a discapito di quelli prodotti da fornitori meno selettivi – esemplifica come la scelta della regolamentazione possa tradursi anche in un vantaggio competitivo.

Il futuro del gioco online tra innovazione e responsabilità

La necessità di una regolamentazione efficace e capillare per i casinò online che mettono in palio premi in denaro emerge con chiarezza. Solo attraverso un sistema di regole chiare e controlli rigorosi è possibile garantire un ambiente di gioco che sia al contempo equo, sicuro, trasparente e protetto da infiltrazioni criminali.

L’industria del gioco si trova a un bivio: può scegliere la via della sostenibilità e della responsabilità sociale, privilegiando la tutela dei giocatori e l’adesione convinta ai principi di legalità, oppure rischiare di alimentare zone d’ombra che danneggiano l’intero comparto.

L’innovazione tecnologica, se correttamente indirizzata, non deve essere vista come una minaccia o uno strumento per eludere le norme, bensì come un potente alleato per rendere la regolamentazione sempre più efficace, per migliorare l’esperienza degli utenti e per proteggere i consumatori.

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