Un detenuto del carcere di Giarre nella giornata di ieri, mercoledì trenta aprile, ha aggredito, senza apparenti motivi, alcuni agenti di polizia penitenziaria. L’uomo, un extracomunitario, grazie alla prontezza degli agenti è stato immobilizzato e posto in isolamento.
Qui il detenuto, utilizzando le lenzuola, ha confezionato un cappio ed ha tentato di uccidersi. Fortunatamente per lui gli agenti si sono accorti delle intenzioni dell’uomo e sono intervenuti. Anche in questa circostanza il detenuto, oltre ad opporre una decisa resistenza, ha reagito causando contusioni e lesioni agli agenti.
L’episodio è stato duramente condannato dall’USSP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria) che in una nota ha espresso la propria solidarietà agli agenti coinvolti, sottolineando l’ennesima dimostrazione di dedizione e spirito di servizio del personale di Polizia Penitenziaria, che opera quotidianamente in condizioni di estrema difficoltà.
“Si auspica – si legge nella nota – che l’Amministrazione penitenziaria riconosca formalmente il valore dell’intervento effettuato e adotti misure concrete per garantire maggiore sicurezza e supporto al personale operante nelle carceri italiane.
È quantomeno paradossale constatare come, in un contesto di crescente tensione e aggressività, gli stessi agenti che pochi istanti prima erano stati vittime di un’aggressione immotivata, si siano trovati – per senso del dovere e profondo rispetto della vita umana – a salvare proprio colui che li aveva messi in pericolo. Un gesto che, al di là di ogni logica ordinaria, dimostra ancora una volta l’elevato profilo etico e professionale del personale di Polizia Penitenziaria: aggrediti prima, salvatori dopo”.
“Tale episodio – continua la nota del sindacato – evidenzia l’urgenza di interventi strutturali e organizzativi volti a garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose per il personale di Polizia Penitenziaria, la cui dedizione e professionalità meritano il massimo riconoscimento e supporto da parte dell’Amministrazione penitenziaria regionale e nazionale. In questa giornata simbolica del Primo Maggio, dedicata al lavoro e ai lavoratori, non possiamo che riflettere sul valore e sul sacrificio quotidiano di chi indossa la divisa in un contesto tanto difficile. È doveroso che, oltre alle celebrazioni, vi siano azioni concrete che traducano in tutela reale l’apprezzamento spesso solo formale verso chi garantisce, anche a costo della propria incolumità, la sicurezza degli Istituti e la dignità della funzione pubblica”.