Randazzo, la Commissione straordinaria blocca il project financing milionario per l’ampliamento del cimitero comunale: irregolarità e violazioni procedurali -
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Randazzo, la Commissione straordinaria blocca il project financing milionario per l’ampliamento del cimitero comunale: irregolarità e violazioni procedurali

Randazzo, la Commissione straordinaria blocca il project financing milionario per l’ampliamento del cimitero comunale: irregolarità e violazioni procedurali

Dopo il ripristino del mercato domenicale nella sede storica, arriva un’altra importante decisione dei Commissari, nominati con Decreto del Presidente della Repubblica, che segna un nuovo capitolo amministrativo nel percorso di ripristino della legalità.

La Commissione Straordinaria, formata dal viceprefetto dott.ssa Alfonsa Caliò, dal viceprefetto aggiunto dott. Cosimo Gambadauro e dalla dott.ssa Isabella Giusto (funzionario economico-finanziario), insediatasi lo scorso gennaio, dopo lo scioglimento degli organi elettivi per infiltrazioni mafiose, ha deliberato la revoca di un controverso progetto di finanza, finalizzato alla costruzione di nuovi loculi e all’ampliamento del cimitero comunale. Un’iniziativa che, secondo i risultati di un’indagine complessa e approfondita, presentava gravi irregolarità procedurali e violazioni normative.

Tale progetto, avviato sotto la gestione dell’ex sindaco Francesco Sgroi, era già stato oggetto di apposite investigazioni durante l’attività ispettiva della Commissione di Indagine Prefettizia, le cui conclusioni hanno portato poi allo scioglimento degli organi elettivi.

L’attuale Commissione Straordinaria del comune di Randazzo, che ha assunto i poteri del Consiglio e della Giunta municipale, con una deliberazione “Extra Ordinem” ai sensi dell’art. 145 del Tuel ha deciso di annullare l’iter del project financing, ponendo così fine a un’operazione che presentava molteplici anomalie e sospetti di irregolarità.

Tra le problematiche riscontrate vi sono – si legge nella deliberazione “Extra Ordinem” – lacune documentali sul possesso dei requisiti per la partecipazione delle imprese coinvolte e numerose violazioni nelle procedure di assegnazione, violazioni di legge nell’allocazione dei rischi e una dichiarazione di interesse pubblico ritenuta insussistente. Si sono rilevati, inoltre, vari conflitti di interesse, legati al fatto che il promotore del progetto aveva anche ruoli di rilievo nell’Amministrazione comunale, fino alla fase finale prima dello scioglimento del Consiglio comunale.

L’operazione di project financing oggetto della revoca, del valore complessivo di oltre 7 milioni di euro, si distingue per i costi molto elevati rispetto alle alternative che il Comune avrebbe potuto gestire in autonomia. Non solo, la Commissione ha fatto emergere che la concessione avrebbe favorito il monopolio privato nella gestione delle aree cimiteriali, a discapito dell’interesse pubblico. Ciò, indiscutibilmente, avrebbe limitato la concorrenza ed aumentato i costi per la comunità con un impatto notevole soprattutto sulle tasche dei cittadini.

La Commissione Straordinaria ha rilevato, infatti, che, nel 2023, i lavori per la costruzione di 52 loculi cimiteriali – eseguiti direttamente dal Comune – sono costati 1.146,65 euro per loculo, grazie a un ribasso d’asta del 12%. Invece, il progetto affidato a un promotore privato avrebbe comportato spese nettamente superiori per la comunità, poiché il privato puntava a ricavi superiori ai 6 milioni di euro in 16 anni, concentrando l’investimento nella costruzione di 720 loculi ipogei a prezzi predefiniti, così da instaurare un regime monopolistico per l’edilizia privata all’interno del cimitero comunale.

Le verifiche hanno anche sottolineato possibili ulteriori vantaggi concessi al soggetto promotore, tra cui i tempi di realizzazione, straordinariamente lunghi, e condizioni economiche favorevoli. Con queste premesse, la Commissione Straordinaria ha scelto di annullare la procedura, riaffermando il primato della gestione pubblica e trasparente, per garantire l’interesse della comunità e ristabilire la fiducia nelle istituzioni locali.

Questa decisione, nelle valutazioni della Commissione, rappresenta un ulteriore passo per segnare una netta rottura con le pratiche amministrative del recente passato, con l’obiettivo di ripristinare condizioni di legalità e trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche.

GDG

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