Motta Camastra sulle orme de "Il Padrino" - S.P. n. 6 pericolosa, il Sindaco Blancato scrive alla Città metropolitana -
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Motta Camastra sulle orme de “Il Padrino” – S.P. n. 6 pericolosa, il Sindaco Blancato scrive alla Città metropolitana

Motta Camastra sulle orme de “Il Padrino” – S.P. n. 6 pericolosa, il Sindaco Blancato scrive alla Città metropolitana

Il cinema come veicolo di promozione turistica e mezzo attraverso cui trasmettere cultura e conoscenza del territorio. In una parola: cineturismo, il nuovo fenomeno socioculturale che si sta affermando da diversi anni e che consiste nel visitare o soggiornare in un luogo visto al cinema o alla televisione.

Quante volte, infatti, è rimasta scolpita nella memoria di tutti noi una scena, un’immagine, un sito particolare, pensiamo, ad esempio, a film come The Passion of the Christ di Mel Gibson, girato nella splendida Matera oppure, tanto per rimanere in Italia, a Benvenuti al Sud, realizzato a Castellabate (Salerno).

Ad alimentare il desiderio di vedere, conoscere e toccare con mano ciò che si è visto tramite lo schermo, non è soltanto il mondo del cinema, ma riguarda la comunicazione audiovisiva in genere: gli spot pubblicitari, i programmi televisivi documentaristici, come “Ulisse: il piacere della scoperta” di Piero e Alberto Angela, e le fiction televisive, fra tutte la serie TV “Il Commissario Montalbano”, ambientata a Vigata, località immaginaria creata da Andrea Camilleri, che nella realtà corrisponde ad un insieme di città della Sicilia barocca (Scicli, Ragusa, Modica, Ispica, Punta Secca e Donnalucata).

Insomma, il “ciak, azione!” sia che provenga dal set cinematografico, televisivo o pubblicitario, spesso si trasforma in un “motore”, per restare nel gergo del cinema, per nuove esperienze, scoperte e avventure.

Ne sanno qualcosa a Savoca, incantevole borgo dell’entroterra ionico messinese, a 300 metri sul livello del mare, dove nel 1971 furono girate alcune scene del film “Il Padrino” (The Godfather), il kolossal cinematografico diretto da Francis Ford Coppola, tratto dal romanzo omonimo di Mario Puzo (1969), che ne curò la sceneggiatura insieme al regista, interpretato da Marlon Brando con Al Pacino, James Caan, Robert Duvall, Sterling Hayden, John Marley, Richard Conte, Diane Keaton e Saro Urzì.

Nel corso degli anni, grazie alla sua posizione panoramica, tra bellezze architettoniche e naturali, e a quelle riprese indimenticabili ambientate in paese, (le vie del centro storico, la chiesa di San Nicolò e il Palazzo Trimarchi, dove fu ricreato il “Bar Vitelli”, con l’insegna tutt’oggi esistente e rimasto inalterato nel tempo), Savoca è diventata meta preferita di molti tour operator ed uno dei “Luoghi del Padrino” più visitati dai turisti, assieme al paesino di Forza D’Agrò, anch’esso immortalato in alcune inquadrature del film.

Altri siti siciliani de “Il Padrino” furono il “Castello degli Schiavi” di Fiumefreddo di Sicilia, in provincia di Catania, antica dimora nobiliare più volte utilizzata come location cinematografica (Il Padrino – Il Padrino-Parte II (1974), e la Valle dell’Alcantara, in particolare il territorio del comune di Graniti, nei pressi di contrada Muscianò, e Motta Camastra, pittoresco borgo a pochi chilometri dalle Gole dell’Alcantara, quest’ultimo affascinante sito naturalistico, a sua volta, palcoscenico naturale di numerose ambientazioni cinematografiche, documentaristiche e teatrali.

E proprio in questi giorni hanno fatto la loro comparsa lungo la statale 185 alcuni cartelli turistici informativi realizzati dal comune di Motta Camastra, che riportano impresse indicazioni stradali ed un’istantanea del film “Il Padrino”, con la scritta “Punto Panoramico – Sulla scena del Padrino – a Km. 5,00 S.S. 185 e S.P. n. 6 – Fai qui i tuoi selfie”.

E allora non ci resta che seguire la segnaletica, per portare a casa una foto-ricordo e immergersi lungo un itinerario cinematografico tra i luoghi siciliani del film.

Lasciata la strada a fondovalle, la carrozzabile per il paesino di Motta Camastra si inerpica tra alberi di ulivo, querce ed eucalipti; i tornanti si susseguono uno dopo l’altro e si viaggia come sospesi tra cielo e terra, pregustando il magnifico panorama che ci attende a destinazione.

E da lassù, a 450 metri di altezza, lo scenario che appare ai nostri occhi è veramente eccezionale: davanti a noi la verde pianura tra Francavilla e Fondaco Motta, solcata dal fiume Alcantara, in lontananza Castiglione di Sicilia e la cima imbiancata dell’Etna, fino all’azzurro del mare: su tutto predomina lo skyline di Motta Camastra, con le casette incastonate tra le pareti di roccia arenaria, a strapiombo sulla vallata.

Emozioni che deve aver provato anche il regista Francis Ford Coppola, quando venne da queste parti per girare alcune sequenze del suo film-capolavoro, premiato con 3 Oscar e che ebbe poi due sequel: Il Padrino – Parte II (1974) e Il Padrino – Parte III (1990).

«All’inizio ero perplesso su questo progetto – dichiara il sindaco Carmelo Blancato – i pareri erano discordanti; inoltre, sulla questione pensavo di avere un riscontro negativo, poi, invece, l’iniziativa, partita da un consigliere di minoranza, è stata condivisa da tutti i gruppi politici locali. L’idea è quella di ampliare l’offerta turistica – continua Blancato – attrarre il visitatore a Motta Camastra e far conoscere il territorio circostante (ad esempio, Francavilla con le sue “Gurne dell’Alcantara”, il Convento dei Frati Cappuccini ed il Museo archeologico)».

Ma a preoccupare ora il primo cittadino mottese sono le condizioni di viabilità della strada provinciale n. 6, che collega Motta Camastra alla SS 185, interessata al km. 2,600 dal crollo di un tratto di muro sottostante la sede stradale, situazione già segnalata il 13 marzo scorso al Sindaco metropolitano Federico Basile, alla Direzione Servizi Tecnici di Viabilità, al Presidente della Regione, al Dipartimento della Protezione civile regionale, al Prefetto e alla Stazione carabinieri di Francavilla di Sicilia.

“Ad oggi, che io sappia – scrive Blancato nella richiesta di intervento – nessuna iniziativa è stata intrapresa dalla Città metropolitana, proprietaria della strada, come non fosse successo nulla, come al solito”.

“La strada è l’unico ingresso al centro abitato – puntualizza il sindaco – quindi, unica via di fuga, peraltro, al momento non consente il transito dei pullman per il trasporto degli studenti, i cui genitori, a cui va il mio ringraziamento, giornalmente sono costretti ad accompagnarli a un chilometro dal punto di partenza e di arrivo; neanche i Vigili del fuoco potranno accedere in paese in caso di calamità”.

Ma Blancato va oltre e punta il dito contro le condizioni di criticità della statale 185, in particolare il tragitto compreso tra Gaggi e l’incrocio stradale bivio per Graniti: “è una vergogna che quel tratto sia rimasto com’era negli anni Settanta; in proposito, ho già contattato per le vie brevi il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e sono in attesa di una risposta: si tratta di un problema che riguarda tutta la vallata – conclude Blancato -: la viabilità è la base del turismo”.

Luigi Lo Presti

 

 

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