Catania Calcio, le prospettive per il futuro del club -
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Catania Calcio, le prospettive per il futuro del club

Catania Calcio, le prospettive per il futuro del club

Sono circa 10 anni che il Catania calcio non partecipa ad un campionato di Serie A. Decisamente tanto, se si pensa che parliamo di una piazza calorosa, che in passato ha visto calciatori del calibro di Mascara, Gomez, Spinesi (capocannoniere del Catania sia nell’anno della promozione in Serie A che l’anno successivo nel 2006/07) calcare il prato dello stadio “Massimino” e avendo avuto degli allenatori come Mihajlovic e Simeone, entrambi agli esordi della propria carriera. Un ruolo da protagonisti lo recitano i tifosi, ieri come oggi sempre vicini alla propria squadra, senza contare i tanti tifosi catanesi in giro per l’Italia e per il mondo; per capire l’amore dei supporters, basti pensare che nella gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia di Serie C contro il Rimini di questa stagione, si sono presentati al ”Massimino” in 20000, trascinando i rossoazzurri alla finale contro il Padova.

Dal 2006 in avanti, il Catania è rimasto in Serie A per ben 8 stagioni consecutive, entusiasmando i propri sostenitori e riuscendo anche ad ottenere risultati positivi contro le big del massimo campionato e non solo: nel 2012 i rossoazzurri sono riusciti anche a sfiorare la qualificazione all’Europa League, al termine di una stagione davvero positiva. Alla fine di quel periodo d’oro però è arrivata la doccia fredda: il calcio catanese negli anni successivi scivolò verso l’oblio e nel 2014 ci fu la retrocessione in Serie B, a cui seguirono successivamente il disimpegno di Pulvirenti (presidente che portò il Catania in Serie A in posizioni nobili di classifica), cambi di proprietà e infine l’inesorabile fallimento nel 2022. Dopo una storia lunga 76 anni infatti fu messa la parola fine sul calcio a Catania, con la società calcistica costretta a ripartire dai dilettanti, con una nuova proprietà.

A riportare entusiasmo nella piazza catanese è stato Ross Pelligra, imprenditore italo-australiano, di origini catanesi e legato alla città. La sua prima stagione da proprietario del Catania si concluse con la promozione dalla Serie D alla Serie C, con ben 6 giornate di anticipo ed un campionato dominato in lungo e largo. Il nuovo presidente e proprietario, pochi mesi dopo il suo insediamento, aveva dichiarato: “Quello della Serie A non è un sogno, ma un progetto ben preciso. Vogliamo vincere anche l’anno venturo, e programmare l’attività giovanile, portando i ragazzi di Catania a crescere sui nostri campi. Ne vogliamo costruire 8 o 10 in un centro sportivo che sia a ridosso della città. E amplieremo la capienza del “Massimino”, nessuno deve restare fuori. Tutti sono invitati a partecipare alla festa”. 

Certo, la strada per la massima serie è ancora lunga, bisognerà investire tanto e avere pazienza, anche perché la stagione attuale non è di certo entusiasmante per i colori rossoazzurri, ma la solidità dirigenziale potrebbe essere un bel mattone sul quale costruire successi futuri. Lo stesso presidente ha ribadito di voler investire nel calcio catanese sposando un modello di business sostenibile: in un nuovo futuro la società dovrà autosostenersi, senza costringere la proprietà a ricapitalizzare.

Questa è la strada che hanno intrapreso tante società nel mondo del calcio e non solo, per via dei tanti scossoni che sono arrivati in questi anni e che hanno condizionato l’economia mondiale.

Vincere la Coppa Italia di Serie C potrebbe essere la salvezza della stagione del Catania

Quando siamo al rush finale della stagione 2023/2024 del campionato di Serie C, definire il cammino del Catania è complicato. La squadra è in piena lotta salvezza, lontana (ma non tanto) dalle zone utili per la promozione in Serie B (sarebbe la 2^ consecutiva nell’eventualità), conquistando però la finale di Coppa Italia di Serie C. Questo tionfo in coppa risulta  essere un vero e proprio salvagente per i rossoazzurri: la squadra infatti  che vince la competizione accede direttamente alla fase nazionale dei playoff, saltando i turni di qualificazione tra le squadre dello stesso girone. In pratica, vincere la coppa equivarrebbe ad ottenere un 3° posto in campionato, entrando in gioco nei playoff proprio a partire dalla fase nazionale. Il possibile successo finale per il Catania si è fatto in salita dopo la sconfitta nella finale d’andata sul campo del Padova per 2-1, dove hanno fatto notizia anche gli scontri tra i tifosi delle 2 fazioni.

Tornando al campionato la squadra del presidente Pelligra naviga in posizioni di classifica molto precarie, vicine alla zona retrocessione. Alcuni dei più autorevoli bookmakers italiani come betsson.it, che offrono quote su tutti gli eventi sportivi e non, tra cui le quote salvezza per il campionato di Serie C, vedono il Catania come una delle squadre non proprio candidate a tornare subito tra i dilettanti, anche se la classifica al momento dice il contrario. Innanzitutto la società ha cambiato 4 allenatori in questa stagione: da Tabbiani acquistato in estate, si è passati a Michele Zeoli, ma solo per 2 gare (successo in Coppa Italia e sconfitta in campionato contro il Cerignola), per poi arrivare a Cristiano Lucarelli, che aveva già allenato il Catania in altre 3 occasioni conquistando  la finale di Coppa Italia di Serie C. Il pessimo rendimento in campionato però gli è costato l’esonero.

Al suo posto, per questo rush finale, la società ha richiamato in panchina Michele Zeoli. Dando una sbirciata alle statistiche fino a questo momento in campionato, il Catania al “Massimino” ha avuto una marcia in più, riuscendo a perdere pochissime partite in casa senza però risolvere il problema della trasferta dove le sconfitte potrebbero arrivare in doppia cifra. Il finale di stagione dei catanesi è tutto in salita perché, oltre alla finale di ritorno, il resto delle gare di campionato sono tutte, o quasi, contro squadre della parte medio-alta di classifica, tutte in lotta per un piazzamento play-off. Ecco perché un successo in Coppa Italia di Serie C potrebbe essere una salvezza per l’intero ambiente, salvo poi provare a vincere i play-off! Infatti, la vittoria della coppa vale sostanzialmente un terzo posto in campionato, visto che le terze classificate di ogni girone entrano in gioco nei playoff proprio a partire dalla fase nazionale.

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