Amministrative a Riposto: qualche “faro” e tanta nebbia… -
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Amministrative a Riposto: qualche “faro” e tanta nebbia…

Amministrative a Riposto: qualche “faro” e tanta nebbia…

Pacche sulle spalle e saluti “affettuosi” dopo mesi di indifferenza. Telefonate innocenti e rimandi a promesse fatte anni addietro. Riposto si è appena tuffata nell’incerto clima che precede le elezioni Amministrative. E tutti diventano amici di tutti, anche se nell’incertezza di una galassia di alleanze e scelte tutte da definire.

Intanto… partiamo da una delle poche certezze: si vota per la Amministrative il 28 e 29 maggio prossimi. Perché poche certezze? Perché a Riposto, come da buona tradizione di cittadina marinara, l’approdo al porto delle elezioni è all’insegna della… nebbia diffusa. Nebbia come incertezza. Nebbia come scarsa chiarezza nelle intenzioni di molti. Nebbia come paravento dietro cui muoversi… alla ricerca dei pochi fari accesi!

Tra fari e fuochi fatui si muove l’area del centro-destra. Se l’attuale Sindaco Enzo Caragliano punta il cannocchiale all’orizzonte, cercando di scorgere vanamente il mitico “terzo mandato”, i vari “candidati”, in pectore o “aspiranti”, non sanno ancora se sciogliere le vele oppure rimanere in porto.

Mariella Di Guardo, Saro Caltabiano e qualche altro “aspirante capitano” restano in attesa degli eventi. Perché, se una cosa è muoversi da candidato Sindaco, altra cosa è cercare voti per “conto terzi” (come candidato Sindaco, ovviamente).

Nelle acque del centro-destra, ad arrivare a vele spiegate è la navicella di Fratelli d’Italia. Forte del consenso ottenuto a livello nazionale e nelle ultime due elezioni regionali (Lazio e Lombardia), i capitani di lungo corso di FDI puntano ad una “propria proposta, con un programma amministrativo che guardi ai prossimi 10 anni”. Quindi, sembrerebbero sicuri che non ci sarà questa possibilità di terzo mandato… E che la squadra da “presentare alla città con diverse forze”, deve andare oltre l’era Caragliano. Del resto, il sindaco Caragliano, da vecchio lupo di mare, non ha designato un suo successore. Lasciando i suoi alleati e compagni di percorso liberi… di cercarsi un nuovo faro!

Faro che alcuni consiglieri comunali (Valerio Cucè, assessore della giunta Caragliano sino ad oggi quando si è dimesso, Nella Casabella, già assessore alle Finanze e ai Tributi della giunta Caragliano, Gino Daidone, Pietro Redi e Alfio Caltabiano), riunitisi sotto la bandiera di “Uniti per Riposto”, hanno individuato nel neo-deputato all’Ars Davide Vasta.

Forte della sua affermazione con la lista “Sud chiama Nord” di Cateno De Luca, il deputato regionale Vasta, che nei prossimi giorni ufficializzerà la sua candidatura (annullata la conferenza stampa prevista per domani dopo aver appreso la concomitanza con i funerali delle due vittime di femminicidio), si sta già muovendo negli infidi mari della politica locale. Infidi perché nascondono insidie, alleanze e proposte che cambiano come i venti in mare aperto… Certo, nel mare magnum dell’agorà virtuale di Facebook si tessono lodi, si vantano “interventi” risolutori… ci si divide tra “supporter”, “scettici” e “saltatori sul carro”… E certo! Un faro così luminoso attira “amici” come le falene sono attirate dal bagliore della fiamma. Resta da veder chi rischia di scottarsi!

Nel mare del centro-sinistra, come tradizione impone, regna… la confusione. In attesa di un candidato “ufficiale” ed unitario, sono arrivati i primi aspiranti “capitani” a reclamare la barra del timone. Il primo salto in avanti lo ha fatto, giocando d’anticipo, Sebastiano Bergancini, aspirante Capitano da lungo tempo, che ha spiegato le vele al vento, cercando di intercettare quello favorevole.

Allo stesso vento si rivolgerebbe anche Claudia D’Aita, anche lei da tempo immemore candidata di “lungo corso”, ancora non assurta al ruolo di “Capitano effettivo”. Senza dimenticare che, dalle nebbie dei “mari della Tortuga”, ritorna il vascello di “Una storia possibile”! Con una proposta unitaria che metta insieme tutte le anime del centro-sinistra, andando fuori dall’ombra del “vascello madre” del PD! Manovra che, a quanto si racconta nei “peggiori bar di Caracas” avrebbe avuto l’avvallo del “Grand’Ammiraglio” Carmelo D’Urso.

Una manovra azzardata… oppure no? Vedremo presto cosa nascondono le procellose acque dell’agitato “Mari ripostensis”!

GLP

 

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