Elezioni regionali, azione legale dell'avv.Santo Primavera: "Vasta e Giuffrida ineleggibili" -
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Elezioni regionali, azione legale dell’avv.Santo Primavera: “Vasta e Giuffrida ineleggibili”

Elezioni regionali, azione legale dell’avv.Santo Primavera: “Vasta e Giuffrida ineleggibili”

Alla vigilia dell’insediamento dei neo deputati dell’Ars, l’avv.Santo Primavera candidato alle scorse elezioni e che per una manciata di voti non è stato eletto, attacca frontalmente il neo deputato ripostese Davide Vasta.

In una nota Primavera  riferisce di avere avuto “notizie, in ordine a presunti casi di ineleggibilità.

“Mi sono giunte notizie, in seguito, che sia il secondo degli eletti Davide Vasta che il primo dei non eletti, Salvatore Giuffrida, risultano essere “ineleggibili e/o incandidabili in nuce” e dopo attenta disamina ho riscontrato, con ampiezza di prova, la loro “ineleggibilità e/o incandidabilità in nuce”. Nello specifico – prosegue Primavera –  è stata violata la legge elettorale ed in particolare la disposizione di cui agli artt. 8-10 della legge regionale 29/1951 e successive modifiche.

I summenzionati candidati avrebbero dovuto rimuovere secondo le forme e nei termini prescritti dalla legge le cause ostative alla candidatura e alla legittima eleggibilità per garantire la “par condicio” elettorale fra tutti i candidati delle liste ma ciò non è stato fatto. Invero, essi hanno preservato e sfruttato la propria posizione personale di privilegio nei confronti dell’elettorato così condizionando il risultato finale del voto.

Un obbligo morale nei confronti dei quasi 3000 elettori liberi che mi hanno votato unitamente al mio senso civico mi hanno spinto a dare mandato al mio legale di fiducia l’Avv. Nunzio Andrea Russo, Cassazionista, per ottenere giustizia e quindi legittimità del risultato elettorale e degli eletti nella circoscrizione di Catania”.

Al centro dell’attenzione il ruolo di Vasta, nella qualità di amministratore di una società che avrebbe rapporti con la Regione, mentre Giuffrida risulterebbe essere dirigente dell’amministrazione regionale. Entrambi nei termini e nelle forme previste dalla legge, non avrebbero rimosso le cause ostative alla candidatura.

 

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