Corte dei Conti: dispersione idrica a Giarre, assolta l'ing. Leonardi. Reato prescritto per Russo -
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Corte dei Conti: dispersione idrica a Giarre, assolta l’ing. Leonardi. Reato prescritto per Russo

Corte dei Conti: dispersione idrica a Giarre, assolta l’ing. Leonardi. Reato prescritto per Russo

Dispersione idrica nel Comune di Giarre. Sentenza di assoluzione della Corte dei conti per la dirigente tecnica, ing.Pina Leonardi e prescrizione per l’ex dirigente tecnico, ora in pensione, arch.Nuccio Russo.

I due dirigenti rispondevano, entrambi, di un presunto danno erariale cagionato alla città di Giarre e il dispositivo della Corte dei Conti (sezione giurisdizionale per la regione siciliana) fa riferimento a quanto emerso – al termine di attività investigativa – sulla gestione del servizio idrico integrato a Giarre.

Indagine condotta dalla Guardia di finanza di Riposto, secondo cui, nel periodo tra 2013 al 2019, solo il 20% dell’acqua per consumo umano immessa nella rete idrica del Comune di Giarre, veniva consegnato all’utenza, mentre il rimanente 80% andava sprecato.

Ipotizzato un danno erariale complessivo di 6,3 milioni di euro, cagionato al Comune di Giarre, a causa dell’acquisto di rilevanti quantitativi di acqua da privati fornitori, di pari importo, giustificato da una asserita insufficienza, ad opera dei due dirigenti comunali citati in giudizio, nelle rispettive qualità, della dotazione idrica emunta dai pozzi e dalle sorgenti di proprietà comunale.

Dalle indagini condotte dalle Fiamme gialle  Guardia di finanza di Riposto, emergeva nel dettaglio che l’Ente comunale acquistava, ad integrazione dalle fonti idriche di proprietà, rilevanti volumi di acqua da società private, la cui gran parte finiva direttamente nella rete fognaria, senza mai essere utilizzata.

I magistrati contabili, sulla scorta delle memorie difensive dei due funzionari comunali citati in giudizio e riprendendo le dichiarazioni rese da un fontaniere comunale alla Guardia di finanza, durante la fase delle indagini, hanno focalizzato l’attenzione sul fatto che le condotte che dalle sorgenti o dai pozzi (sia in proprietà che di privati) trasportano l’acqua ai serbatoi comunali, sono per lo più in ghisa, di grandi dimensioni, sempre ispezionate e non soggette a perdite, mentre la rete idrica comunale che serve le utenze dei privati cittadini e degli uffici pubblici, risultano vecchie tubature zincate obsolete, alcune delle quali risalenti al 1940 e gravate da numerose perdite.

Ma la maggiore dispersione – cosi come rappresentato dal fontaniere dell’acquedotto comunale – è stata registrata nei luoghi e negli edifici pubblici, scuole, uffici, ospedali, dove non si effettuano i dovuti controlli agli impianti, soprattutto sanitari, e nelle varie fontanelle comunali dove l’acqua scorre continuamente. Un ulteriore danno è arrecato da quegli utenti allacciati abusivamente alla rete idrica, che, di fatto, rubano l’acqua.

Non solo. La quasi totalità dei condomini cittadini risulta sprovvista di contatori generale all’ingresso delle palazzine, ciò comportando l’eventuale uso dell’acqua destinata al verde dei condomini, senza essere quantificata e pertanto senza alcun addebito economico. Secondo i giudici del collegio “la verifica delle reali perdite, addebitabili alla vetustà dell’acquedotto comunale, presuppone l’individuazione di tutti i consumi tanto pubblici quanto privati, nonché di tutte le utenze che non risultano al Comune poiché abusive e non misurate o sottomisurate a causa di un contatore obsoleto”.

Il danno contestato, nell’atto di citazione, secondo i giudici contabili, deve essere pertanto considerato soltanto presunto, in quanto non supportato da una dimostrazione della sua concretezza e attualità. “Per tale ragione – scrivono i magistrati contabili – la dirigente tecnica, Pina Leonardi va dichiarata esente da responsabilità e assolta da ogni addebito”. In conseguenza dell’assoluzione nel merito, all’ing.Leonardi dovrà essere riconosciuto il rimborso delle spese legali, quantificate nella somma di 15,974,65 euro, ponendole a carico del Comune di Giarre.

Esprime viva soddisfazione l’ing. Giuseppa Rita Leonardi, dirigente della III area del Comune, per l’assoluzione da ogni addebito: “La vicenda, dalle enormi proporzioni – scrive la dirigente – si è conclusa con la piena assoluzione della sottoscritta, in quanto la Corte dei Conti ha riconosciuto la piena legittimità della condotta posta in essere. La necessità di reperire acqua tramite l’acquisto da privati era una procedura perdurante sin dagli anni ‘70 ed evidentemente già da allora era necessario incrementare il fabbisogno”.

La sentenza sottolinea che l’organo politico del Comune di Giarre ha sempre gestito in forma autonoma il servizio idrico malgrado norme (vedi Legge Galli) di tenore contrario. Questo ha comportato che tutti gli obblighi di manutenzione della rete idrica gravassero e continuino a gravare sull’Ente. “La Corte dei Conti – precisa la dirigente – ha affermato che il procedimento era partito da una premessa sbagliata e quindi ritenuto che i dati su cui si è basato erano inattendibili”.

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