Elezioni Regionali, Francesco Longo (FdI): "Rilanciamo insieme il nostro territorio" -
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Elezioni Regionali, Francesco Longo (FdI): “Rilanciamo insieme il nostro territorio”

Elezioni Regionali, Francesco Longo (FdI): “Rilanciamo insieme il nostro territorio”

Francesco Longo, medico chirurgo, direttore dell’UOC di Pronto Soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro, già presidente del consiglio comunale di Giarre per due consiliature, scende nuovamente in campo per le Regionali.

Una candidatura last minute, potremmo definirla, anche se nell’ambiente si vociferava da tempo della sua volontà di ricandidarsi dopo il 2017.

Contrariamente a quanto si possa pensare sono talmente dedito al mio lavoro a dirigere, con tutte le difficoltà che sta attraversando la sanità siciliana e nazionale, il Pronto Soccorso dell’ospedale di Giarre che avevo messo da parte questa idea. Dopo un colloquio con il presidente Musumeci, avvenuto a fine agosto, mi sono messo a disposizione, ancora una volta, per il nostro territorio che senza una rappresentanza politica non potrà mai raggiungere alcun risultato.

Cos’è cambiato rispetto al 2017, quando si presentò per la prima volta alle regionali?

Non è cambiato nulla. Lo spirito – come già detto – è quello di rappresentare un territorio purtroppo da anni dimenticato dalla politica. E quello che è sotto i nostri occhi quotidianamente mi sembra abbastanza esaustivo. La scelta di candidarmi per la prima volta alle Regionali e scommettermi con Nello Musumeci è stata un’intuizione verso l’Uomo e il Politico, avulsa da logiche partitiche o percorsi che fino a quel momento, col candidato presidente, sono stati sì paralleli, ma non coincidenti.

Ma lei, proprio nel 2017, era un candidato di Diventerà Bellissima, il movimento del poi eletto Presidente Nello Musumeci. Perché dice che il territorio è stato abbandonato in questi 5 anni?

Musumeci, come i suoi predecessori o successori, era il Presidente della Regione siciliana, una figura istituzionale che deve occuparsi dei problemi dei siciliani, non di Francesco Longo,  o di chicchessia, come se ci fosse chissà quale corsia preferenziale o regalia. Sono i deputati all’Ars che si occupano dei territori. E tanti hanno svolto egregiamente il loro ruolo istituzionale, dando risposte ai propri cittadini e portando “punti a casa”. Qui c’è un vuoto. Un vuoto che i cittadini pagano sulla propria pelle, in termini di servizi, tasse e welfare.

Lo dice con rammarico

Sì. Il rammarico non nasce da una delusione personale, ma dal fatto che questo territorio, ancora una volta, nel 2017, ha perso l’occasione di essere rappresentato ed ha “regalato” (passatemi il termine) i voti a candidati di altre aree, solo per ampliare il loro consenso elettorale, dimenticandosi poi di dare delle risposte. Questa lezione non è stata ancora capita dai nostri elettori, nonostante siano molto più consapevoli ed esigenti rispetto al passato.

Forse il problema è che siete tanti, come ad ogni tornata elettorale.

Questa è la democrazia. È giusto offrire una pluralità di preferenze. Non siamo alle amministrative dove il voto si dà, nei piccoli centri, all’amico, al cugino, al parente. Alle Regionali bisogna scegliere il candidato che possa farsi carico delle istanze del territorio. Un candidato del luogo, per non perdere un’occasione e restare a bocca asciutta come spesso avviene. Salvo poi lamentarsi per i 5 anni successivi.

Secondo Lei, da cosa dovremmo ripartire?

Dalle Infrastrutture. Dalle strade, dai collegamenti, dalle opere. Ci troviamo in una posizione strategica tra Taormina e Catania (da nord a sud) e tra l’Etna e il mare (da ovest ad est). Bisogna partire dai collegamenti. Prima di parlare di turismo, nonostante gli straordinari risultati ottenuti da Fratelli d’Italia e da questo Governo, dobbiamo presentare città pulite, curate, dove le strade sono manutenute e non rattoppate alla meno peggio; dove i servizi pubblici non devono essere ad appannaggio esclusivo delle Città Metropolitane, dove si deve ragionare in termini di macroaree condividendo figure e servizi, uscendo dai confini comunali.

E poi ci sono anche le strutture sportive da migliorare e potenziare: lo sport è sempre propedeutico all’educazione dei ragazzi, oltre che alla formazione di tanti talenti

A proposito di sport, cosa dice sul Giarre Calcio?

È una vicenda che preferisco non commentare. Ho vissuto tutti gli anni più belli del Giarre. A giugno dello scorso anno ero sul campo dell’Esseneto a festeggiare la gloriosa promozione del Giarre 1946 del presidente Nirelli in serie D, come medico sportivo della Società. Le ultime vicende sono una ferita per una città che ha una lunga tradizione calcistica. Anche in questo la politica ha un ruolo importante. Qualcuno avrà delle responsabilità in merito.

Lei parla di programmi e non di avversari

Io parlo di cose che vedo ogni giorno e che non mi piacciono e di cose che sento dalla gente che incontro. Criticare gli altri non mi appartiene, né come persona, né come politico. Se questo territorio sarà in grado di esprimere un candidato ne sarò felice, purché sappia rappresentare le nostre istanze.

Ci parli del passaggio con Fratelli d’Italia, cos’è il solito sport della politica di salire sul carro del (presunto) vincitore?

I miei rapporti con Fratelli d’Italia in questi anni, soprattutto col segretario provinciale Alberto Cardillo, sono stati sempre di confronto e reciproca collaborazione. Da tempo c’era un’unione di intenti che poi è stata ufficializzata dal Presidente Musumeci. Era un passaggio naturale. Le ricordo che nel 1998, anno in cui mi presentai per la prima volta al consiglio comunale di Giarre, sono stato il consigliere più votato del centrodestra. Faccio politica da più di 20 anni e non ho mai rinnegato la mia appartenenza, neanche di fronte a qualche “vantaggio”, offertomi da gente che invece ha cambiato mille casacche. Mi reputo una persona onesta. Questa domanda la faccia ad altri.

In definitiva perché dovrebbero votarla?

Perché la politica deve essere fatta da gente che si mette a servizio dei cittadini, non sono i cittadini a fare sacrifici per mantenere i politici.

messaggio elettorale a cura del candidato

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