A Trecastagni, piccolo paesino adagiato sulle pendici dell’Etna, si trova il celebre museo del Santuario dedicato ai santi Alfio, Cirino e Filadelfo.
Qui, dal lontano 1867, si perpetua ancora l’usanza di offrire ai fratelli martiri dei piccoli quadri votivi che raffigurano gli eventi scenici dei miracoli avvenuti. Non a caso, il termine ex voto prende il significato di “ a seguito di un voto”. Queste incantevoli opere artistiche sono custodite all’interno della sagrestia del complesso religioso. Inoltre, la raccolta include anche una moltitudine di parti del corpo scolpite in cera o in argento che simboleggiano le grazie ricevute.
L’immenso repertorio figurativo contiene oltre mille tavolette votive che testimoniano gli innumerevoli e presunti eventi miracolosi. I quadretti pittorici sono stati realizzati da parte di illustri artigiani e artisti dei paesi etnei; prova ne sia il gran numero di autografi di Domenico Di Mauro, famoso pittore di Aci Sant’Antonio. I materiali di supporto utilizzati sono stati il cartone, il lamierino ritagliato, il legno o masonite.
L’esemplare più antico è datato al 1867; si tratta di una piccola tavola nella quale figura un devoto scampato alla terribile epidemia di colera che in quel periodo imperversava rovinosamente a Catania. Nella collezione è presente pure un altro quadretto che risale al 1880 circa: in esso compare sulla scena il massaro, Vito Pellegrino, al cospetto di una banda di briganti armati che irrompono nella sua abitazione di campagna. Ad ogni modo, l’ambiente museale si presenta come una vera e propria rassegna iconografica di alto spessore storico, etnografico e artistico che riproduce fedelmente la vita quotidiana dei siciliani. Oltre a ciò, si può anche notare un’evoluzione stilistica delle scene rappresentate a partire dall’Ottocento fino ai giorni nostri; in particolare su ciò che concerne i costumi, gli arredamenti e l’abbigliamento.
Proprio come disse Alfio Lisi, portavoce di “Free Green Sicilia – SOS Beni Culturali”, si tratta di un prezioso e inestimabile giacimento d’arte e cultura popolare fortemente legato alla fede religiosa nei confronti di Sant’Alfio e i suoi due fratelli. Lo stesso Giuseppe Pitrè, rinomato studioso delle tradizioni siciliane, in uno dei suoi libri parlò del grado di devozione popolare nei confronti dei tre santi. Non casualmente il museo ex voto, per via della sua grande originalità, è senz’altro uno dei patrimoni etnologici e religiosi più importanti di Sicilia.