Il 17 luglio 2024 personale della Capitaneria di Porto di Catania, con la qualifica di agenti e ufficiali di Polizia Giudiziaria, nel corso di un controllo presso lo scalo di alaggio di Aci Trezza rilevava parecchie imbarcazioni, quasi tutte in legno, abbandonate nel settore demaniale, quindi non comunale.
“Durante il controllo – si legge nel verbale di accertamento e diffida rilasciato-attaccato sulle imbarcazioni da diporto in questione – non è stato possibile procedere all’immediata contestazione dell’illecito amministrativo in quanto dagli elementi a disposizione non si può risalire immediatamente al trasgressore e si rendono necessari ulteriori accertamenti”, pertanto “si diffida a voler procedere alla immediatamente rimozione entro e non oltre giorni 10 (dieci) a partire dalla data odierna. Decorso il termine sopra indicato, il contravventore sarà punito salvo che il fatto non costituisca più grave reato ai sensi ed effetti (…) del codice della navigazione e contestuale rimozione forzata del natante a spese del contravventore. Catania 17/07/2024”.
Ad oggi, a poco meno da un anno dal controllo e dalla diffida in quest’area demaniale di Aci Trezza, la situazione è notevolmente peggiorata, le imbarcazioni non sono mai state rimosse.
Alcune delle imbarcazioni sono ormai distrutte e una in particolare è stata trasformata in una sorta di cassonetto-discarica puzzolente a cielo aperto, a due metri dal mare. Ad alimentare il fetore anche resti di gatti morti .
Sull’argomento abbiamo sentito il trezzoto Toni Guarnera, consigliere comunale di maggioranza, che ha confermato quello che già sapevamo: “L’area in questione non è comunale ma demaniale. Ma ciò non significa che il Comune non debba intervenire. Infatti, m’impegno a contattare l’assessore comunale Erika Corso, che è anche assessore ai porti, a cui chiederò d’intervenire su questa vicenda, per ristabilire il decoro anche se, ripeto, l’area interessata è demaniale”.
E poco dopo Guarnera ha confermato che l’assessora Erika Corso, anche lei trezzota, si è già attivata: “L’assessore Corso ha chiesto ai funzionari del Comune di verificare la situazione per poter intervenire anche se si tratta di un’area di non pertinenza comunale”.
Intanto, ci chiediamo che senso ha avuto il controllo con tanto di verbali del 7 luglio dell’anno scorso da parte della Capitaneria di Porto di Catania?