Mascali, una mozione di censura al sindaco Messina infiamma il dibattito politico -
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Mascali, una mozione di censura al sindaco Messina infiamma il dibattito politico

Mascali, una mozione di censura al sindaco Messina infiamma il dibattito politico

Fa discutere la nota del 4 novembre scorso, inviata dal sindaco di Mascali Luigi Messina ai Responsabili di Area, al segretario comunale, agli assessori, al presidente del Consiglio Paolo Virzì e a tutti i consiglieri, avente ad oggetto il “Rapporto tra i dipendenti comunali, consiglieri comunali ed amministratori locali”.

Nella missiva Messina scriveva: “Occorre evitare che i consiglieri comunali ed Amministratori sostino presso gli uffici comunali per assumere informazioni utili al loro mandato”.

Una nota che ha sollevato gli animi dei consiglieri comunali tanto che il presidente del civico consesso Paolo Virzì aveva annunciato l’intenzione di convocare un Consiglio straordinario urgente proprio per discutere di questa missiva. In una seconda nota Messina aggiusta il tiro e invita il presidente Virzì a desistere dall’intenzione di convocare un consiglio straordinario urgente.

Per Messina: “Nessuna limitazione all’esercizio del diritto di accesso alle informazioni si è voluta esercitare in quanto i consiglieri comunali godono del diritto di accesso a tutti gli atti necessari ed utili all’espletamento del loro mandato: ciò al fine di poter valutare, con piena cognizione la correttezza e l’efficacia dell’operato dell’Amministrazione. La mia finalità era soltanto quella di razionalizzare il rapporto fra consiglieri e non di limitare l’esercizio di un diritto soggettivo della cui violazione fa nascere responsabilità personali non solo amministrative ma anche penali”.

Virzì, disattendendo l’invito del sindaco, convoca il civico consesso. In questa sede i consiglieri di opposizione Giuseppe Cardillo, Agata Cardillo, Emanuele Nigrì, Ilaria Barbarino, Melania Le Mura, e i consiglieri di maggioranza, Rosario Tropea, Gaetana Finocchiaro, Graziana Scandurra, e lo stesso Virzì, approvano una mozione di censura che trasmetteranno al Prefetto di Catania ed all’assessorato agli Enti Locali della Regione Siciliana.

“Non possiamo accettare questo tentativo di tapparci la bocca – ha detto Giuseppe Cardillo, capogruppo di “Amore per Mascali” e leader dell’opposizione consiliare -. Probabilmente il sindaco ha paura dell’attività ispettiva e mal sopporta i controlli e le interrogazioni dei consiglieri comunali. Denunciamo con forza il tentativo di minare alla radice i presupposti di una sana trasparenza dell’attività amministrativa”.

Per il consigliere Cardillo la nota del primo cittadino è la risposta all’attività di controllo posta in essere negli ultimi mesi dai consiglieri comunali, che hanno costituito quattro commissioni consiliari di indagine.

Dura anche la presa di posizione del presidente del Consiglio comunale Paolo Virzì: “Il contenuto di questa nota è a dir poco riprovevole ed umiliante nei confronti del Consiglio e dei Consiglieri Comunali – ha detto Virzì -. Il sindaco prova in questo modo a farsi scudo della carenza della propria attività amministrativa, che ha portato la nostra comunità ad essere ancora quasi a metà novembre senza un bilancio di previsione approvato e senza soldi nelle casse comunali”.

“Ben altri sono gli sperperi che spesso vengono perpetrati dagli enti locali – ha detto il consigliere di maggioranza Rosario Tropea -. Far valere i propri diritti sanciti dalla Costituzione non ha prezzo. La figura del Podestà fortunatamente è scomparsa da qualche decennio”.

“Non sto impedendo l’attività da parte dei consiglieri comunali che per legge è di loro diritto – chiarisce ancora una volta Messina -. L’unica cosa che ho chiesto è stata di andare negli uffici comunali esclusivamente per chiedere informazioni e non sostare per fare perdere tempo e causare ritardi nella attività amministrativa quando i consiglieri hanno la possibilità di acquisire gli stessi dati dall’albo pretorio, senza impegnare gli uffici che hanno già poco tempo per servire il pubblico. Parte del consiglio comunale, “in malafede”, strumentalizza i suggerimenti che ho messo in evidenza solo a fini di carattere politico infischiandosene dei problemi che ha la pubblica amministrazione”.

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