Come un "crasto" in tangenziale... Il racconto di una quotidiana tortura -
Catania
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Come un “crasto” in tangenziale… Il racconto di una quotidiana tortura

Come un “crasto” in tangenziale… Il racconto di una quotidiana tortura

“Perdete ogni speranza o voi che entrate nella tangenziale di Catania…”. Se fosse vissuto ai nostri giorni Dante avrebbe potuto ambientare l’Inferno nella tangenziale di Catania. Esagerato? A detta di chi la deve percorrere ogni giorno la tangenziale, di questi tempi, pare proprio una bolgia infernale. Con sarcasmo ce lo testimonia un nostro lettore, Riccardo Papa, che così ci ha voluto testimoniare la sua esperienza.

Sono una delle migliaia di persone “insignificanti” che ogni mattina per andare al lavoro sono costrette, loro malgrado, a percorrere ed affrontare 2 pericolosissime (per le condizioni)  ed incertissime (nei tempi di percorrenza) “vie di comunicazione” o se volete, forse più calzante comedefinizione , “Regie Trazzere Siciliane”: la  A18 e la Tangenziale di Catania.

Da quasi quattro mesi, una mente (demente) ha deciso di rendere più “vivibile” (nel senso proprio di far vivere ed abitare stabilmente le persone per ore) la cosiddetta Tangenziale, che da strada ideata per bypassare il traffico cittadino e decongestionare la città si è trasformata nel “passeggio” forzato per gli utenti che la percorrono. Stando incolonnati si respira un aria bella “gasata”, si chiacchera al telefonino, ci si fidanza con lo sguardo attraverso i finestrini, ogni tanto si fa pure palestra, ”boxe” soprattutto, con la scusa di un atto di sopraffazione, si assiste alla quotidiana sfilata dei “furbetti della corsia di emergenza”, a quella, nuova, dei “falsi impiegati Anas”. Insomma non ci si annoia di certo.

Tutto questo grazie sempre alla (de)mente che ha progettato questi importantissimi lavori che, vista l’importanza sociale che rivestono, non possono assolutamente essere eseguiti in ore notturne, come in tutti i paesi civili avviene e sarebbe avvenuto. Non esiste proprio. Quanti soldi in più per i poveri contribuenti che così oltre al “dilettevole” sopra detto, hanno anche “l’utile”, il risparmio.

Va dato merito però, a questo essere “dannoso” , di possedere una “fantasia perversa ed  ingannevole” fuori dal comune. Nel cartello di avviso infatti scrive: “Possibili code da San Giovanni Galermo a Misterbianco“, quando sa per certo che le code ci sono; eccome se ci sono.

Inoltre, impegnare  anziché 5/6 persone e 3/4 mezzi un “nugolo” di persone e un numero di mezzi adeguato, volete  scherzare? davvero volete far finire questa cuccagna? Non si può sentire! Bisogna “centellinare” il lavoro e chi se ne frega se la gente per andare al lavoro deve partire un’ora prima e torna a casa un’ora dopo! Chi se ne frega se il tizio perde l’aereo! Chi se ne frega se saltano degli appuntamenti! Chi se ne frega se si consuma più carburante e si inquina di più! Chi se ne frega se questo stress da subire quotidianamente uccide qualcuno!

Quello che brucia più di tutto è la mancanza assoluta di rispetto del (de)mente che ha posto in essere tutto ciò verso migliaia di persone. Ma attenzione: non è il solo, gli fanno compagnia e sono complici e colpevoli di questa situazione, allo stesso livello, tutti coloro che hanno le mani in pasta a livello tecnico e politico e non hanno mosso un dito per fermare questo scempio, indegno di una società e comunità civile del 2021.

Oggi ci sono i mezzi tecnici per svolgere questi interventi senza arrecare danni gravissimi all’economia ed alla collettività e chi non vuole usarli nuoce gravemente alla salute ed all’economia di tutti e deve dimettersi o cambiare mestiere. Vergognatevi!!!

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