Premio miglior presentazione del piatto all’Alberghiero “G. Falcone” di Giarre -
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Premio miglior presentazione del piatto all’Alberghiero “G. Falcone” di Giarre

Premio miglior presentazione del piatto all’Alberghiero “G. Falcone” di Giarre

“Che questa vittoria possa essere un bagliore di speranza che schiuda le porte per un futuro di normalità per i nostri studenti, che hanno sentito la mancanza di gare e occasioni in cui mettersi alla prova”.

Con queste parole, il dirigente scolastico prof.ssa Monica Insanguine ha salutato il risultato ottenuto dalla studentessa dell’Ipsseoa “Giovanni Falcone” di Giarre, Angela Messina, che si è misurata a Padova con studenti di cucina provenienti da ogni parte d’Italia nell’ambito del premio Combiguru Challenge.

La studentessa giarrese, accompagnata dal prof. Sante Vasta, collaboratore del Dirigente scolastico, ha vinto il premio di “miglior presentazione” del piatto.

Coniugando cucina e cultura, la giovane chef ha creato dei piatti della tradizione siciliana rivisitati alla luce della stessa cultura isolana. Le ricette tipiche sono state reinterpretate traendo ispirazione dalla letteratura che infonde sapienza nei cuori di chi sa ascoltare. Non è casuale che il motto della scuola reciti “Dove il sapere diventa sapore” perché, ancora una volta, la vittoria di Angela Messina è prova del grande studio e interesse messo in gioco, in campi che non sono attinenti alla cucina ma che possono fungere da fonti d’ispirazione.

Nello specifico la studentessa ha presentato un dolce a cui è stato attribuito il nome di “Crostata Spezzata”. Il nome prende spunto dal cortometraggio realizzato da Giovanni Tomarchio, “La corda spezzata”, che documenta l’evento eruttivo di Linguaglossa del 2002.

E’ un omaggio al vulcano Etna, detto a “Muntagna” (patrimonio mondiale dell’Umanità), che come diceva Virgilio ”con rovine spaventose al cielo lancia tuonando l’Etna e fumo e pece” a suggello della sua bellezza che si unisce al terrore che incute agli abitanti.

Il piatto ha voluto immortalare il contrasto tra la dolce bellezza del paesaggio rappresentata dalla ricotta e dai colori della frutta di stagione e l’oscura rudezza dello stesso data dal cioccolato spezzato che ricorda la roccia lavica che adorna il territorio alle pendici dell’Etna.

Il piatto è formato da una pasta frolla sabbiata spezzata in piccole parti, cotte in forno a temperatura di 160° per acquisire una consistenza friabile e successivamente bagnate nel cioccolato fondente (ecco il riferimento alla roccia vulcanica). Completano il piatto ciuffetti di ricotta accompagnati da frutta fresca di stagione e agrumi di Sicilia, per conferire acidità ed esaltarne i sapori, e cialde di cioccolato fondente temperato.

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