Giarre, Zona Artigianale solo il 3% in attività. Diego Bonaccorso: “Rischio tsunami” -
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Giarre, Zona Artigianale solo il 3% in attività. Diego Bonaccorso: “Rischio tsunami”

Giarre, Zona Artigianale solo il 3% in attività. Diego Bonaccorso: “Rischio tsunami”

Il polo produttivo della Zona artigianale di Trepunti rischia la deriva. L’area attrezzata di contrada Codavolpe, per effetto delle misure contenitive  per il Covid-19, si è progressivamente trasformata in un gigantesco impianto fantasma dove appena il 3% dei padiglioni risulta essere ancora in attività. Il presidente dell’Ula Claai, Diego Bonaccorso non nasconde la propria preoccupazione affermando che si rischia una crisi senza precedenti, soprattutto in prospettiva. In assenza di interventi seri da parte di Stato, Regione e, a cascata, dal Comune, finiremo per  essere travolti da un vero tsunami che spazzerà via un intero comparto. La Zona artigianale di Trepunti, vanto di un intero comprensorio, potrebbe subire effetti devastanti da una crisi gravissima che, con il trascorrere dei giorni, sembra essere alla portata. Le misure dell’attuale decreto del Governo – afferma Bonaccorso risultano insufficienti, gran parte delle aziende artigiane che operano nell’area attrezzata di Trepunti e nel territorio comunale, sono in gande affanno; alcune hanno dovuto revocare gli acquisti dei materiali e quindi disdetto le ordinazioni. Altre ancora si ritrovano invece con i magazzini pieni di materiale rimasto invenduto a causa della obbligata serrata imposta dal governo per l’epidemia del coronavirus. E’ necessario che Stato e Regione facciano la propria parte in questa fase emergenziale attraverso il sostegno degli artigiani attivando un fondo di garanzia. Molti artigiani giarresi – soggiunge il presidente dellUla ClaaiBonaccorso – hanno manifestato la propria disponibilità a realizzare dispositivi di sicurezza individuali: mascherone, guanti. Attendiamo segnali precisi anche in questa direzione e che al momento non sono arrivati”. Bonaccorso preannuncia che, a breve, sarà organizzata una videoconferenza coinvolgendo rappresentanti della regione e dell’amministrazione comunale per un approfondimento sulle misure che si intendono attuare per il dopo epidemia. “Al sindaco della nostra città – rimarca Bonaccorso – chiediamo che si faccia portavoce di una iniziativa di sostegno concreto alle impreseartigiane, trovando, in sinergia con gli altri sindaci del comprensorio giarrese,  ad esempio un accordo con l’Abi (associazione bancariaitaliana) perchè diverse aziende rischiano la serrata definitiva in assenza di sostegni economici. Al momento sono sospesi solo ipagamenti con la Crias, la cassa regionale per il credito delle imprese, ma è chiaro che tutto questo non basta. Da qui ad un mese gli effetti del coronavirus saranno devastanti. Se aspettiamo giugno senza nel frattempo trovare le giuste contromisure moriranno decine di aziende artigiane”

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