Lavoratori stagionali del turismo: «Ci voleva il Coronavirus per interessarsi di loro a Taormina e dintorni?» -
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Lavoratori stagionali del turismo: «Ci voleva il Coronavirus per interessarsi di loro a Taormina e dintorni?»

Lavoratori stagionali del turismo: «Ci voleva il Coronavirus per interessarsi di loro a Taormina e dintorni?»

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviataci da Mario Ianniello, esponente dell’organizzazione sindacale “Fisascat-Cisl”, dipendente del settore alberghiero ed ex assessore e consulente a titolo gratuito del Comune di Giardini Naxos per le problematiche socioeconomiche

L’attuale emergenza Coronavirus costituisce un gravissimo problema sanitario, ma anche economico in quanto coinvolge e sconvolge il sistema produttivo mondiale e segnatamente quello italiano, al cui P.I.L. (Prodotto Interno Lordo) ha sino ad ora contribuito per oltre il quindici per cento il comparto turistico, che annovera tra i suoi attori anche i lavoratori stagionali, a difesa dei quali si è sempre battuta l’organizzazione sindacale cui mi onoro di appartenere, ossia la “Fisascat-Cisl”.

Il cosiddetto “Decreto Cura Italia” dei giorni scorsi contempla, all’articolo 29, anche i lavoratori stagionali del turismo, stabilendo testualmente che a questi ultimi “che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione, non titolari di pensione e non titolari di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore della presente disposizione, è riconosciuta un’indennità per il mese di marzo pari a seicento euro. Tale indennità non concorre alla formazione del reddito“. Pertanto, anche il Governo nazionale attuale, così come quelli passati, continua a tenere in scarsa considerazione questo tipo di lavoratori. Ciò che è stato destinato loro dal “Cura Italia” è da ritenersi indegno ed offensivo perché trattasi di una vera e propria “elemosina” elargita ad una categoria – mi si consenta la battuta malgrado il tristissimo contesto di cui trattiamo – che la quarantena la conosce benissimo: è la lunghissima “quarantena” della… disoccupazione involontaria!

L’unico ammortizzatore sociale di cui possono beneficiare gli stagionali è la Naspi, misura anch’essa insufficiente e squalificante per dei professionisti del settore  in quanto per poterne adeguatamente usufruire quando non si lavora occorrono periodi di occupazione piuttosto prolungati. Come Fisascat-Cisl continuiamo a chiedere una revisione della Naspi o la reintroduzione della Aspi, a suo tempo abrogata dal famigerato “Jobs Act”. Negli ultimi anni abbiamo organizzato al riguardo svariati scioperi e manifestazioni di protesta in tutta Italia, ed abbiamo portato questa problematica ufficialmente a conoscenza di tutte le pubbliche istituzioni nazionali, regionali e locali. Purtroppo, però, non si sono ottenuti risultati.

Con particolare riferimento alla provincia di Messina, ci sono in ballo i destini di più di diecimila lavoratori stagionali e delle rispettive famiglie. In questa provincia, infatti, i territori che vivono prevalentemente di turismo sono diversi, e primo tra tutti il nostro comprensorio taorminese. Non dimentichiamo, inoltre, chi opera nella limitrofa fascia jonica della provincia di Catania e nelle altre interessanti realtà turistiche esistenti in Sicilia.

Oltre ai governanti nazionali, a “vergognarsi” dovrebbero essere anche le Amministrazioni Comunali e le associazioni dei datori di lavoro del comprensorio taorminese, cui il sottoscritto, a nome della Fisascat-Cisl, aveva proposto un “Patto d’Area per il Turismo ed il Lavoro” mai decollato.

Adesso, in questo stato di estrema difficoltà, si apprende che i presidenti di “Federalbeghi” di Taormina e di “Riviera Jonica Messina” (non ancora “pervenuto” quello di Giardini Naxos…) dichiarano ciò che la Fisascat-Cisl provinciale e quella comprensoriale vanno sostenendo da anni, ossia che per poter superare il momento di crisi la “battaglia” deve essere univoca e condivisa insieme ai sindacati ed a tutte le organizzazioni che rappresentano i lavoratori del turismo.

Ci voleva, dunque, questa calamità del Coronavirus per farci intravedere la possibilità di un confronto serio su tali tematiche, almeno nel comprensorio jonico-taorminese? Diciamo che non è mai troppo tardi e che tutto questo non può farci altro che piacere.

Grazie per l’ospitalità,

MARIO IANNIELLO

 

FOTO PRINCIPALE: una raccolta firme per i lavoratori stagionali del comparto turistico promossa in questi anni a Taormina dalla Fisascat-Cisl e, nel riquadro, Mario Ianniello

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