Moda made in Italy: un mercato sempre molto florido -
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Moda made in Italy: un mercato sempre molto florido

Moda made in Italy: un mercato sempre molto florido

Continua il momento felice della moda made in Italy che, come da diversi anni a questa parte, sta facendo segnare numeri molto importanti. Merito della qualità dei prodotti offerti da un comparto da sempre al top, ma anche delle nuove tecnologie. Il web, infatti, consente a tutti di avvicinarsi a prodotti di lusso come le borse Gucci in saldo, sfruttando la bontà ed i vantaggi degli e-commerce che hanno ampliato, e non poco, le entrate delle diverse aziende.

L’Italia, come al solito, si pone in testa ad un settore che continua a macinare record. Sono circa 67 mila le imprese del comparto tessile nel Bel Paese che, nell’insieme, impiegano 670 mila persone, con un fatturato di 95,5 miliardi di euro. I risultati per il 2019 hanno mostrato l’export salire del 2,7%. Il tessile-abbigliamento vale il 49,6% del totale. Segue il comparto calzaturiero (15,1%), la pelletteria (12,9%), oreficeria (10,2%) occhialeria (6%), concia e pelletteria (6%).

Le esportazioni vanno in misura quasi uguale in Europa e extra UE, anche se la Svizzera è diventata il principale acquirente, seguita dai mercati francesi e americani. Anche la Cina e il mercato arabo continuano ad apprezzare la moda italiana, con ordini in costante crescita.

Forti della loro portata economica, le aziende del tessile, moda & accessori si sono riuniti in “Confindustria Moda” per promuovere la qualità del Made in Italy nel mondo, così da incentivare l’export e soprattutto chiedere maggiori attenzioni al governo nazionale. Tra i comparti domina l’abbigliamento, che totalizza il 40,5% dei ricavi totali, seguito dalla pelletteria (20,9%) e dall’occhialeria (16,2%). La gioielleria spicca, invece, per crescita media annua delle vendite.

Tante le aziende di questo settore che fanno segnare fatturati record. In Italia ben 15 aziende hanno un fatturato superiore ai 900 milioni di euro e rientrano nell’analisi dedicata alle grandi imprese europee della moda. In generale, le top 15 sfruttano il proprio vantaggio competitivo sulle altre società, distinguendosi per redditività (ebit margin all’11,6% contro il 6,8% delle altre aziende) e liquidità (l’incidenza della liquidità sull’indebitamento finanziario è del 139,8% per le top 15 contro il 52,2%  delle altre).

In totale il comparto moda italiano vale circa 24 miliardi di euro e ciò comprende il settore tessile, abbigliamento e calzature e pelletteria. Tutto ciò è strategico per l’economia del Paese e rappresenta il 10,6% del manifatturiero, occupando circa 500 mila addetti, il 13% degli impiegati complessivamente nella manifattura italiana.

La moda Made in Italy mantiene il suo primato anche in Europa, sia in termini di produzione che di valore aggiunto. Poco meno del 40% del valore aggiunto generato dal sistema moda dell’Unione Europea è associabile all’Italia, una quota pari a tre volte quella tedesca, quattro volte quella spagnola e cinque volte quella francese. E nei primi sette mesi del 2019 il fatturato del sistema moda è aumentato a prezzi correnti del 3% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, grazie al traino della filiera della pelle (+8,1% tendenziale). Numeri che dimostrano, ancora una volta, la bontà di un settore in continua crescita.

 

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