Riposto, la ciminiera di via Cavour rischia di precipitare. Cosa aspettano Comune, Sovrintendenza e proprietario che crolli davvero? -
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Riposto, la ciminiera di via Cavour rischia di precipitare. Cosa aspettano Comune, Sovrintendenza e proprietario che crolli davvero?

Riposto, la ciminiera di via Cavour rischia di precipitare. Cosa aspettano Comune, Sovrintendenza e proprietario che crolli davvero?

Da lungo tempo la storica ciminiera di pertinenza di uno stabilimento vinicolo dismesso che ricade nel cuore del centro storico ripostese rischia di precipitare al suolo provocando non solo danni materiali. L’infrastruttura presenta evidenti lesioni che nell’ultimo periodo si sarebbero aggravate tanto da spingere il sindaco di Riposto Enzo Caragliano a sollecitare la Sovrintendenza di Catania. Richiesta che è stata ribadita anche in occasione di un recente incontro in municipio con la Sovrintendente Panvini.

Ma ad oggi, purtroppo, il silenzio primeggia su tutto. Inspiegabilmente. Tutta la zona attorno a via Cavour nella quale ricadono importanti servizi tra cui l’ufficio postale e altre attività commerciali di pubblica utilità, risultano penalizzate dalla presenza di transenne per ragioni di sicurezza.

Misure minime che stridono non poco rispetto ai potenziali pericoli derivanti da un eventuale crollo del manufatto con grave pregiudizio anche sulla pubblica incolumità. Come dicevamo, la questione della ciminiera e della sua messa in sicurezza ad opera del privato proprietario dello stabilimento, sembra essere vittima della solita sciatteria burocratica.
E di continui rimpalli che di certo non fanno il bene della città. Con il Comune che si limita a segnalare il caso, il proprietario che, concretamente, al netto delle transenne, non ha operato alcun intervento di messa in sicurezza e la Sovrintendenza e che, peggio ancora, non assume alcun drastico provvedimento. Resta quindi da capire il motivo di questa grave impasse benché i rischi di un fatale cedimento della gigantesca ciminiera vi siano tutti. È il caso di aspettare che il manufatto crolli davvero? È il caso di soprassedere dinanzi ad un pericolo concreto? O forse solo dopo, quando si dovrà dare conto di un grave fatto di cronaca- speriamo che ciò non accada mai – si prenderà coscienza di una grave negligenza per la quale potrebbero pagare in tanti?

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