Giarre, i soliti allagamenti per i mancati interventi idraulici nelle caditoie -
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Giarre, i soliti allagamenti per i mancati interventi idraulici nelle caditoie

Giarre, i soliti allagamenti per i mancati interventi idraulici nelle caditoie

In occasione di temporali, in diverse zone della città, il quadro si ripete: allagamenti, accumuli di acque meteoriche che rendono pericoloso il transito anche in quelle strade ad alta percorribilità come la via Ungaretti che collega la frazione di Altarello con la Statale 114, via Trieste che attraversa lo sterminato quartiere popolare Jungo e in via Principe di Piemonte.

È accaduto di nuovo dopo il violento acquazzone di lunedì scorso. E i disagi ad oggi continuano a non trovare una radicale soluzione. La parziale funzionalità idraulica di numerose caditoie escluse dalla bonifica dei mesi scorsi, rischia di provocare nuovi pesanti disagi se non si interviene per tempo. Sono ancora troppe le caditoie coperte daterriccio e che rappresentano potenziali pericoli.

Tra i punti maggiormente nevralgici, il viale dello Jonio, in corrispondenza del ponte sul torrente Macchia e più in collina, nella frazione di San Giovanni Montebello, lungo un tratto di via Dei Paoli. Per quest’ultima zona qualcosa si muove.

L’assessore ai Servizi tecnici Franco Di Rao ha recentemente incontrato il sindaco di Sant’Alfio Giuseppe Maria Nicotra, al fine di valutare sinergicamente possibili soluzioni idrauliche. Tra le misure attuabili la realizzazione delle cosiddette “bocche di lupo” laterali, in corrispondenza dell’attraversamento di piccolo un torrente e che dovrebbero intercettare le copiose acque piovane, scongiurando pericolosi allagamenti.

Analogamente occorre intervenire nell’abitato di Santa Maria la Strada, territorio particolarmente esposto ai pericoli derivanti dal diffuso dissesto idrogeologico e segnatamente lungo la via Penturo dove le caditoie in parte sono occluse.

In diversi punti del torrente Macchia sono presenti detriti che ostruiscono il deflussodelle acque piovane, in particolare nel tratto che attraversa la zona terminale di via Lisi e, più a monte, nel vallone sottostante la piazzetta Immacolata.

Decisamente vulnerabile è la zona a monte dell’abitato della frazione di Macchia, a ridosso dell’area urbana di via Risorgimento, dove aumentano i rischi di esondazione. Da tempo, lungo l’argine del torrente, si segnala la presenza di svariati alberi di alto fusto, fogliame e rifiuti ingombranti che rappresentano un potenziale pericolo idraulico.

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