Da Giarre a Capo Nord in moto: l'avventura di Salvo Sorbello -
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Da Giarre a Capo Nord in moto: l’avventura di Salvo Sorbello

Da Giarre a Capo Nord in moto: l’avventura di Salvo Sorbello

Da Giarre alla Norvegia in moto è l’avventuroso viaggio solitario compiuto da Salvo Sorbello (foto a destra), 61enne, commissario di polizia in pensione, residente a Macchia. A bordo della sua Bmw RT, Sorbello è partito il 22 maggio scorso, ha superato lo stretto di Messina, ha risalito tutto lo stivale per “uscire” dall’Italia attraverso Gorizia.

Capo Nord

In Austria ha fatto sosta a Vienna. Superata la Republbica Ceca, il viaggio è proseguito in Polonia, dove ha visitato Auschwitz, Cracovia e Varsavia. E dopo ancora Lituania, Lettonia ed Estonia; qui ha preso il traghetto per arrivare in Finlandia e poi proseguire in Norvegia. Attraverso il tunnel sotto il mare è arrivato a Capo Nord, 5 gradi sotto zero, il sole che in questo periodo non tramonta mai. Lì la strada finiva.

A casa, prima della partenza, la famiglia non ha nascosto qualche perplessità ma l’entusiasmo di Salvo Sorbello non si poteva frenare e lui durante il viaggio ha chiamato di continuo la famiglia. Ogni giorno ha percorso, in media, con la moto, circa 600 km. Si è portato dietro la biancheria intima, una tuta tecnica, vestiti idonei per gli sbalzi di temperatura e le diverse condizioni meteo.

«Sino alla Polonia – racconta – il tempo era meraviglioso. Ho attraversato tutta l’Estonia sotto la pioggia. Ho preso poi il traghetto per la Finlandia. Ho visitato Helsinki, una città bella, pulita, ordinata. Ho proseguito il viaggio risalendo la Finlandia, dopo ho trovato due giorni di pioggia intensa, freddo e vento. Sono arrivato in Lapponia dove mi sono fermato due giorni: qui non riuscivo a dormire perché c’era sempre la luce. Dopo la Lapponia sono arrivato in Norvegia: ho attraversato il tunnel sotto il mare, gratis, per giungere all’isola di Capo Nord, dove finisce l’Europa. Ho trovato 5 gradi sotto zero e un vento gelido. Lì ho mangiato un bel limone che avevo portato dalla Sicilia».

Era il suo primo viaggio in solitaria anche se con il fuoristrada e amici era già andato in Tunisia e più volte nel deserto del Sahara, altri viaggi avventurosi. Ha dormito in alberghi e campeggi. «Ho studiato un percorso a casa – racconta – ho tenuto quella traccia, avevo un cellulare e un navigatore Gps sempre con me».

Sulla strada tanti gli amici incontrati: «Dall’Austria in poi – dice – i motociclisti che viaggiano sono tantissimi, la viabilità lo permette e l’educazione stradale è diversa rispetto all’Italia. Si rischia più da noi. Ho trovato molta solidarietà. In Finlandia ho conosciuto dei motociclisti che mi hanno inserito in un gruppo di facebook e mi hanno seguito città per città».

Norvegia

Al ritorno Sorbello è rientrato in Italia seguendo un altro tragitto: Norvegia, Danimarca, Germania, Svizzera e Italia. A Macchia è arrivato pochi giorni fa, il 16 giugno, dopo avere percorso 12500 km e speso 1100 euro di benzina, più pedaggi, traghetti, alloggi e pasti. «E’ un’esperienza stupenda, una sfida a se stessi e alla moto – dice -. Ho visto paesaggi meravigliosi, incontaminati, fiumi e laghi a iosa, qualcosa di indescrivibile. Ho camminato per ore, ore e ore lungo foreste. Se si è prudenti e non si fanno pazzie a 61 anni un viaggio simile si può fare, senza sfidare la natura».

Sorbello è intenzionato a ripetere questo viaggio la prossima stagione: ormai ci ha preso gusto. A noi comuni mortali il suo racconto è servito per ripassare un po’ di geografia.

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