Lo spopolamento dei centri minori: un aiuto dal bonus bebè 2019 -
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Lo spopolamento dei centri minori: un aiuto dal bonus bebè 2019

Lo spopolamento dei centri minori: un aiuto dal bonus bebè 2019

Da anni esiste nel nostro paese un movimento costante in atto nei comuni minori o nei borghi più lontani dalle grandi città: lo spopolamento e l’abbandono a favore di centri maggiori, più ricettivi e comodi alle grandi aziende o ai centri commerciali.

Il problema riguarda tutta l’Italia, dal Piemonte alla Sicilia, in particolar modo i piccoli comuni, quelli montani o quelli agricoli, dove le scuole chiudono o potrebbero chiudere presto per mancanza di alunni, gli sportelli bancari non hanno più senso di esistere per scarsità di clienti e i trasporti pubblici sono rari e problematici se non inesistenti.

Nonostante le risorse locali legate all’agricoltura, all’allevamento o al turismo, non è facile convincere i cittadini e in particolare le nuove famiglie a superare gli ostacoli della lontananza dalle città e costruirsi un futuro in queste zone. I più giovani necessitano infatti di strutture per il tempo libero, aziende che offrano un lavoro, scuole per i più piccoli di casa. Senza questi ausili, le persone non sono incentivate a costruire famiglie e ad abitare nelle zone più sperdute del nostro paese, ed ecco che lo spopolamento prosegue inesorabile anno dopo anno.

Dallo Stato Italiano però arriva un aiuto per coloro che desiderano diventare nuovi genitori: si tratta delle nuove modalità per l’ottenimento del bonus bebè e dell’aumento dell’importo per il 2019. Questa iniziativa è volta a incentivare la costruzione di nuove famiglie e la nascita di nuovi bambini ed è particolarmente interessante per gli abitanti dei centri minori in fase di spopolamento.

Naturalmente è noto che avere dei figli comporti un grande arricchimento per i genitori e la famiglia in generale ma anche per la società. D’altro canto occorre essere realistici e sapere che tante saranno le spese che si andranno ad affrontare con un nuovo nato in casa: a partire dalle mirabolanti quantità di comodi ma costosi pannolini, a tutti gli ausili necessari ai neonati come gli ormai indispensabili baby monitor per monitorare il sonno dei più piccini. Ecco che il bonus bebè potrebbe incoraggiare e infondere un po’ di fiducia alle nuove famiglie.

Quali sono però le modalità di accesso del nuovo bonus bebè di quest’anno? Innanzitutto si tratta di un’estensione dell’assegno di natalità previsto nel triennio 2015-2017 riconosciuto anche per i nuovi nati nel 2018.

L’estensione prevista per il 2019 include tutti i nuovi nati dal 1° gennaio al 31 dicembre o le nuove adozioni del nucleo familiare fino al compimento del primo anno di età, con un aumento dell’importo del 20% in caso di figlio nato o adottato nel 2019 successivo al primo o per i parti gemellari.

I requisiti per ottenerlo sono molto chiari: bisogna essere residenti in Italia e con un ISEE in corso di validità non superiore a 25.000 euro o a 7.000 euro.

L’importo invece varia sempre a seconda dell’ISEE con una cifra pari a 80 euro al mese per 12 mesi per un reddito non superiore ai 25.000 euro annui e una cifra raddoppiata di 160 euro mensili per ISEE inferiori a 7.000 euro annui. Questi importi aumentano del 20% dal secondo figlio in poi, quindi da 80 euro al mese a 96 e da 160 euro a 192.

Per ottenere il bonus bebè è necessario presentare domanda all’INPS in via telematica entro il 13 giugno di quest’anno. Per i genitori ritardatari è comunque possibile ottenere l’assegno di natalità anche oltre questa data, ma l’importo verrà concesso solamente a partire dalla data della presentazione della domanda.

Per finire, bisogna ricordare che questo assegno non concorre alla formazione del reddito ai fini fiscali, pertanto rappresenta un ottimo incentivo da sfruttare per costruire il futuro della propria famiglia.

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