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Catania, marijuana non tracciabile: sequestrato uno shop

Catania, marijuana non tracciabile: sequestrato uno shop

Nel corso di un controllo amministrativo “di routine”, agenti del Commissariato Nesima hanno sequestrato penalmente svariati grammi di sostanza erbacea, verosimilmente marijuana, il cui valore “THC” (il Tetra Hidro cannabinolo, ovvero la sostanza che induce gli effetti allucinogeni, la cui percentuale determina l’illegalità della sostanza) è ancora da accertare.

Il provvedimento di P.G. ha riguardato diversi grammi confezionati singolarmente in barattolini di vetro, contenenti vere e proprie inflorescenze, all’interno di un negozio di “cannabis light”, aperto nelle vicinanze di un istituto scolastico.

L’operazione nasce dalle recenti direttive ministeriali che prendono in esame proprio i negozi di rivendita di preparati a base di cannabis, il cui regime è dettato dalla Legge, che devono trattare soltanto prodotti di certa provenienza, sicuri per la salute e consentiti dalla normativa di settore.

Nel caso sottoposto all’attenta verifica della Squadra Amministrativa del Commissariato Nesima, i poliziotti hanno, invece, accertato la presenza di infiorescenze di cannabis, in alcuni casi già confezionata per scopi ricreativi, senza nessuna tracciabilità, sprovvista di alcun marchio di provenienza, niente che potesse consentire agli operatori di comprenderne la natura specifica.

Il titolare dello shop passato al vaglio degli inquirenti è stato denunciato penalmente per aver dichiarato di acquistare la sostanza erbacea da un rappresentante, rimasto ignoto, verosimilmente un vero e proprio “spacciatore”, per poi confezionarla a proprio piacimento in barattolini di vetro posti in vendita liberamente e destinate ad un uso altrettanto libero o ricreativo che dir si voglia.

Sembra opportuno precisare che in Italia è ammessa la coltivazione della canapa nel rispetto di quanto previsto dalla legge n. 242 del 2016 che specifica che la coltivazione può riguardare solo le varietà ammesse, utilizzate a scopi diversi da quelli voluttuari (ad esempio: per confezionare prodotti alimentari e cosmetici, materiale organico destinato alla bioingegneria o prodotti utili alla bioedilizia e, finanche, coltivazioni destinate al florovivaismo).

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