Carenza idrica a Giarre, Comitato Rivogliamo l'Ospedale presenta esposto denuncia alla GdF -
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Carenza idrica a Giarre, Comitato Rivogliamo l’Ospedale presenta esposto denuncia alla GdF

Carenza idrica a Giarre, Comitato Rivogliamo l’Ospedale presenta esposto denuncia alla GdF

I disservizi idrici degli ultimi giorni che hanno provocato pesanti disagi in diverse zone della città hanno spinto il comitato cittadino “Rivogliamo l’Ospedale” a presentare un esposto denuncia al comando compagnia della Guardia di finanza di Riposto nel quale si paventa una interruzione di pubblico servizio poiché “l’omessa fornitura di acqua potabile genera notevoli disagi, quali la difficoltà ad attendere all’igiene
personale e della casa, all’impossibilità di usare acqua calda, elettrodomestici, alla necessità di attingere 
acqua presso altri Comuni limitrofi al fine di soddisfare le esigenze di vita primarie e basilari”.

Secondo il comitato cittadino “la mancanza di acqua potabile potrebbe provocare rischi igienico-sanitari che, in un territorio privo di 
una struttura ospedaliera, comprometterebbe la salute dei cittadini”. Il comitato civico nell’esposto cita una recente indagine svolta dall’associazione “Articolo 1”, secondo cui, “nel 2018, il Comune di Giarre ha speso 270 mila euro in più rispetto all’anno precedente, per il sollevamento dell’acqua dai propri pozzi, come documentato dai dati forniti dall’Ufficio a seguito di una richiesta di accesso agli atti”.

Nell’esposto si rimarca, poi, che sovente la fornitura idrica risulta insufficiente o addirittura inesistente, e solo in taluni eventi ne è stata data preventiva comunicazione all’utenza; 
 nonostante gli interventi tecnici eseguiti in passato e comunicati dal Comune di Giarre, i guasti si sono ripetuti sempre più frequentemente. La mancanza o insufficiente erogazione idrica è stata più volte denunciata sulla pagina Facebook “Sei di Giarre se …” da parte di numerosi residenti, in ultimo già dal 29 marzo 2019 e aggiornata dagli stessi utenti fino alla sera del 31 marzo 2019, che lamentavano scarsa pressione o addirittura la totale mancanza di fornitura di acqua potabile nelle proprie abitazioni”.

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