Il mondo del calcio di ieri e di oggi a confronto ad Aci Castello -
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Il mondo del calcio di ieri e di oggi a confronto ad Aci Castello

Il mondo del calcio di ieri e di oggi a confronto ad Aci Castello

Un notissimo albergo sul mare Jonio di Cannizaro (Aci Castello) ha ospitato nel tardo pomeriggio di lunedì 25 marzo scorso un interessante incontro, promosso dal Panatlhon Club di Catania sul tema “Il mondo del calcio di ieri e di oggi” con relatore Vincenzo Guerini, il quale, da bresciano doc, oggi vive stabilmente in Sicilia dove ha avviato un’attività commerciale dopo avere allenato il Calcio Catania nel 2000 e subito dopo nel 2003.

Dopo i saluti del notaio Carlo Zimbone, membro del direttivo del club, il presidente Antonio Mauri ha tratteggiato brevemente la figura dell’ospite, vero “mediano coriaceo” ricordando pure che, in occasione della “Giornata Mondiale contro il razzismo” il club etneo ha onorato la memoria e la figura dell’atleta tedesco Luz Long, battuto proprio sotto gli occhi di Hitler e degli altri gerarchi nazisti ai Giochi Olimpici di Berlino nel 1936, dall’atleta americano, ma di colore, Jesse Owens, e proprio per questo richiamato alle armi ed inviato in Sicilia dove trovò la morte nei primi giorni dello sbarco alleato in Sicilia e venne poi sepolto al Cimitero Militare Germanico di Motta Sant’Anastasia.

E’ stato il dottor Sebastiano Mignemi, magistrato del Tribunale di Catania e componente la squadra di calcio dei magistrati, a presentare e a dialogare lungamente con Vincenzo Guerini sul mondo del calcio “metafora della vita e dei cambiamenti della società”, facendo presente “i miti del calcio prima e dopo la seconda guerra mondiale come Piola e Meazza, e subito dopo il Grande Torino, vero simbolo dell’unità nazionale, di un’Italia ancora sotto le macerie della guerra”.

Vincenzo Guerini, già da giovanissimo promettente giocatore ed approdato anche nella nazionale maggiore, bloccato precocemente da un grave incidente con la sua Porsche, nel proprio intervento ha con passione illustrato la situazione di allora con quella attuale, ormai caratterizzata solamente da “business”, ed ha ricordato il suo gol col Brescia realizzato proprio a Catania e la vita da calciatore con la frequentazione del bar vicino al campo degli allenamenti sempre a stretto contatto con i tifosi, mentre ora “i giocatori vanno subito via con auto dai finestrini oscurati”.

“Ma ora come allora – ha continuato Guerini – di soldi ne giravano tanti, bastavano 3 o 4 vittorie consecutive per prendere un milione di lire a partita quando mio padre in fabbrica prendeva circa 300 mila lire al mese, e la Porsche rappresentava lo status symbol, oggi i contratti con i giocatori sono di 3, 4 o 5 milioni di euro netti”.

Sono stati ricordati le figure anche degli allenatori del passato, di Herrera e Rocco, di giocatori come il grande Pelé, l’olandese Cruyff, il francese Platini, di Rivera, Mazzola ed Antognoni, come di quelli attuali quale Totti; dei dirigenti di società come Angelo Massimino il quale, ormai non più vedente, si faceva raccontare lo svolgimento delle partite da parte di chi gli stava a fianco, figura di una persona con “il calcio nel cuore”; degli arbitri come l’indimenticabile Concetto Lo Bello, una delle migliori figure della categoria per il quale è stato presentato un lungo filmato in sala, accolto alla fine da scroscianti applausi.

Diversi gli interventi a conclusione dell’evento da parte dell’assessore allo sport del Comune di Catania, Sergio Parisi, del questore, dottor Alberto Francini, che si è soffermato sul problema della sicurezza, e di Fabio Angiolucci.

Domenico Pirracchio

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