Giarre, onirica seduta del Consiglio che si avvia allo scioglimento. Domani si protocolla la sfiducia al Sindaco -
Catania
17°

Giarre, onirica seduta del Consiglio che si avvia allo scioglimento. Domani si protocolla la sfiducia al Sindaco

Giarre, onirica seduta del Consiglio che si avvia allo scioglimento. Domani si protocolla la sfiducia al Sindaco

Talvolta la forza di una foto supera ogni commento, rappresentando la sintesi di un avvenimento. Il volto è l’area del corpo più importante sul piano espressivo comunicativo: è il canale attraverso il quale si esprimono emozioni e stati della mente. Il volto umano è capace di produrre un numero rilevante di movimenti mimici, con maggiore variabilità e con la possibilità di modulare la propria espressività rispetto alle altre specie animali. Cosi il volto scuro e trasecolato del sindaco che guarda verso il tetto è la migliore rappresentazione di una disfatta. Ancora più eloquente l’espressione svanita di un vice presidente del Consiglio che mostra la propria incapacità politica e amministrativa di gestire una surreale seduta di consiglio farsa. Che, proceduralmente non poteva neppure essere convocata. Un vice presidente che, approfittando dell’assenza del titolare dello scranno più alto, poche ore prima dell’avvio dell’assise consiliare, irritualmente ha informato con una nota la Regione che Rendiconto 2017 e Bilancio riequilibrato erano stati inseriti all’ordine del giorno di due distinte sedute consiliari. Ma la realtà è stata ben altra e lo ha fatto subito intendere il presidente della commissione Bilancio Giannunzio Musumeci che, esprimendo la propria amarezza, ha attaccato frontalmente l’amministrazione: “Il Consiglio rischia di andare a casa per colpe non proprie. L’esecutivo si è arroccato sull’irrealizzabile, perdendo tempo prezioso con il piano di riequilibrio riformulato che è stato poi respinto dalla Corte dei Conti confermando che l’indirizzo politico del sindaco è stato fallimentare”.

Sterile e vuoto il tentativo di Armando Castorina di difendere l’amministrazione dimostrando, ancora una volta, di vivere in un mondo parallelo e virtuale. Lui, esperto com’è di telecomunicazioni, non ha ancora compreso di essere stato travolto dall’onda del fallimento. Un fuori frequenza a giudicare dai risultati amministrativi conseguiti. Ieri sera nel surreale Consiglio che ha registrato alcune vistose e strategiche assenze, su tutte quelle di Fabio Di Maria e Francesco Cardillo (chissà quali impegni hanno scompaginato il loro attivismo politico) un ruolo centrale è stato giocato dal presidente del Collegio dei revisori Giovanni Meli che, seppure nella consapevolezza dei tempi ristretti dettati dalla diffida della Regione che ha fissato in 20 giorni il termine per l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato pena lo scioglimento del Consiglio, non si è lasciato intimidire da nessuno, rivendicando la piena autonomia dell’organo di revisione contabile che per esprimere un parere ha un termine non inferiore a 20 giorni. “Ho ricevuto gli atti con gli allegati da qualche ora ed è chiaro che occorre tutto il tempo necessario per approfondire il tema. Abbiamo 20 giorni di tempo per esprimerci e pertanto, al momento, non siamo in grado di preventivare i tempi”. Messaggio limpido. Nessun dubbio quindi che la “road map” del sindaco e dei suoi consiglieri “seguaci” salta, mettendo la Regione nelle condizioni di inviare il proprio commissario, a partire dal 26 marzo prossimo e sostituirsi al Consiglio comunale che decade.

A questo punto l’unico atto di dignità – quel poco che è rimasta ai consiglieri – è quella di presentare entro domani una mozione di sfiducia al sindaco e mettere fine a questa penosa sceneggiata. Mettere la parola fine alle visioni di un sindaco che ieri è rimasto da solo in aula, con il volto scuro, trasecolato. Emozioni spente al punto da non replicare all’attacco frontale dell’”ex di turno” Maurizio Arena che ha rimarcato la sua azione amministrava fallimentare caratterizzata da onirici video annunci, promesse di rilancio amministrativo che fanno a pugni con la realtà di una città irriconoscibile, sommersa dai rifiuti, dai debiti. “Una città – ha tuonato Arena – che assiste al suo lento declino con le cooperative e l’impresa ecologica non retribuite”. Il Consiglio di ieri sera conclusosi nella baraonda pirandelliana che ha travolto la vice presidente Caltabiano, ha lasciato solo un profondo sconcerto, confermando che quella che, da qui a poco, potrebbe concludersi anticipatamente, è la peggiore amministrazione e consiliatura di sempre.

Mario Previtera

FOTO STORY DI UNA SEDUTA SURREALE

Potrebbero interessarti anche