Francavilla di Sicilia e la chiusura della scuola elementare: «Tutta colpa dei termosifoni!» -
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Francavilla di Sicilia e la chiusura della scuola elementare: «Tutta colpa dei termosifoni!»

Francavilla di Sicilia e la chiusura della scuola elementare: «Tutta colpa dei termosifoni!»

Lo afferma argutamente il cittadino Carmelino Puglisi in una “lettera informativa ai compaesani”. Il Consiglio Comunale della cittadina dell’Alcantara, intanto, si riunirà venerdì prossimo, 22 marzo, in seduta urgente ed aperta per discutere della spinosa questione. E qualche giorno fa anche il senatore pentastellato Cristiano Anastasi ha constatato che l’edificio di Via Napoli va demolito e ricostruito

Continua a tenere banco a Francavilla di Sicilia la spinosa questione della chiusura dell’immobile di Via Napoli che ospitava le classi delle scuole elementari (da alcune settimane trasferite nel plesso delle scuole medie di Piazza Pirandello) in quanto ritenuto a rischio sismico.

Intanto, accogliendo la richiesta del gruppo d’opposizione “Scriviamo Insieme il Futuro”, il presidente del Consiglio Isidoro Musumeci ha convocato per le ore 18,00 di venerdì prossimo 22 marzo una seduta urgente ed aperta (ossia con la possibilità per i cittadini di prendere la parola) del civico consesso per discutere, come recita testualmente l’ordine del giorno, “la chiusura dei locali della scuola primaria di Via Napoli: storia, motivazioni, conseguenze e risoluzione del problema“. L’assise straordinaria si terrà nella sede di rito, ossia l’aula consiliare “Falcone e Borsellino”, mentre, data la prevedibile ingente affluenza di cittadini interessati all’argomento (in particolare i genitori dei circa centocinquanta scolari coinvolti), c’è chi consiglierebbe un luogo più spazioso, come ad esempio il Cineteatro Comunale “A. Ferrara”.

Qualche giorno fa, inoltre, il primo cittadino francavillese Enzo Pulizzi ha ricevuto al riguardo un “assist” dal senatore giarrese del Movimento 5 Stelle Cristiano Anastasi, il quale ha voluto prendere personalmente visione delle condizioni strutturali dell’edificio di Via Napoli per poi dichiarare ufficialmente, anche tramite Facebook, che «la struttura, gravemente lesionata, necessita di una ricostruzione nel più breve tempo possibile».

Infine, senza attendere il Consiglio Comunale aperto di venerdì prossimo, un cittadino ha già “aperto bocca” sull’argomento attraverso una “lettera informativa ai compaesani”, sarcasticamente intitolata “Tutta colpa dei… termosifoni”.

L’autore Carmelino Puglisi, ex assessore comunale ed operatore artistico-culturale sempre attento alle vicende politico-amministrative locali, in questo suo scritto ripercorre le varie tappe della “querelle”, cominciando con l’evidenziare che l’incarico conferito alla società d’ingegneria “A.I.G.”, avente sede nel vicino Comune etneo di Linguaglossa, affinché effettuasse uno studio finalizzato all’adeguamento sismico della scuola elementare francavillese, venne affidato dalla locale Amministrazione Comunale il 31 ottobre del 2017.

Si arriva quindi al 15 febbraio 2018, quando, sulla scorta del predetto studio, la Giunta Pulizzi approva un progetto da oltre cinque milioni di euro che prevede la demolizione totale dell’immobile di Via Napoli e la sua ricostruzione avendo i tecnici linguaglossesi rilevato che tale edificio presenta un rischio sismico sotto i limiti dei parametri di legge.

Il “megaprogetto” in questione viene così inserito nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, approvato il 4 giugno 2018 dal Consiglio Comunale «che però – fa notare Carmelino Puglisi – su questa demolizione e ricostruzione non versa una parola. Nessun consigliere, dunque, si è accorto di questo “vistoso” progetto, che poi comunque non è stato ammesso a finanziamento dagli enti competenti per scadenza dei termini di presentazione».

Puglisi giunge quindi al “burrascoso” ed inatteso epilogo della vicenda, ossia all’interrogazione presentata lo scorso 10 gennaio dal capogruppo consiliare di minoranza Lino Monea per chiedere come mai al ritorno dalle vacanze natalizie gli alunni delle elementari avessero trovato le aule al freddo per un guasto all’impianto di riscaldamento, approfittandone altresì per domandare al suo successore Pulizzi che fine avesse fatto il progetto di riqualificazione energetica del plesso scolastico finanziato per 240mila euro al tempo in cui sindaco era Monea. Al che Pulizzi gli risponde che non si trattava di un finanziamento, bensì di un mutuo a tasso agevolato, e che, in ogni caso, tale progetto di riqualificazione energetica sarebbe stato un inutile palliativo ed addirittura uno spreco di denaro pubblico in quanto l’edificio di Via Napoli necessita innanzi tutto di un radicale intervento di demolizione e ricostruzione. A dare manforte al capogruppo Monea interviene il consigliere d’opposizione Alessandro Vaccaro, chiedendo polemicamente al sindaco Pulizzi come mai la sua Amministrazione Comunale, pur essendo a conoscenza da un anno e mezzo della criticità sismica della scuola elementare, non avesse ancora fatto nulla per salvaguardare l’incolumità degli alunni e degli insegnanti.

«A questo punto – scrive testualmente Carmelino Puglisi – il sindaco dichiara che convocherà immediatamente un tavolo tecnico con la partecipazione del responsabile comunale dell’Area Tecnica, del dirigente dell’Istituto Comprensivo e dei professionisti della “A.I.G.” che hanno effettuato le indagini sulla vulnerabilità sismica del plesso, impegnandosi a riferirne l’esito in Consiglio. Se questo tavolo tecnico ci sia stato non mi è dato saperlo, ma sta di fatto che il 31 gennaio 2019 la scuola elementare di Via Napoli è stata chiusa (forse definitivamente?) tramite ordinanza sindacale ed in virtù dell’incarico conferito ad uno studio tecnico di Linguaglossa quindici mesi prima, ossia il 31 ottobre del 2017.

«Al sottoscritto – conclude sagacemente Puglisi – viene pertanto spontaneo chiedersi: qualora non si fossero guastati i… termosifoni, il plesso scolastico sarebbe stato chiuso? Con tale domanda non contesto la necessità di evacuare la scuola di via Napoli, ma… chissà quante altre strutture si dovrebbero chiudere!».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: da sinistra l’assessore alla Pubblica Istruzione Melania Silvestro, il sindaco Pulizzi, il senatore Anastasi e la dirigente scolastica Mancuso in occasione della recente visita a Francavilla del parlamentare pentastellato; accanto Carmelino Puglisi

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